oggi piove


Nei giorni passati ho avuto modo di provare sul campo il mio nuovo rifrattore della skywatcher, un acromatico di apertura 120mm e rapporto focale f5, quindi uno strumento decisamente luminoso, ma non proprio indicato per l'osservazione planetaria.
Comunque, visto che il mio obiettivo era quello di possedere uno strumento molto pratico e veloce da usare, ero conscio dei suoi limiti, ma onestamente l'osservazione di Giove mi ha lasciato un pò deluso.
Eccovi alcune foto che ne evidenziano pregi e difetti:

Il primo impatto visuale è decisamente positivo: nuovo black look della Skywatcher (il nero si sa snellisce), poi montatura azimutale tipo AZ3, leggera e pratica nell'uso tranne per un dettaglio (vedi foto seguente)

La regolazione grossalana dell'altezza non ha una manopola, ma solo un bullone con frizione, una soluzione decisamente poco indicata per i telescopi. Presto sostituirò il bullone con una chiavetta fatta artigianalmente.

Il cercatore è del tipo red dot, non ci ero abituato, ma non è affatto male per gli oggetti luminosi, per il resto si va ad occhio...
L'attacco del porta oculare è da 2", con il riduttore a 1"1/4, un classico. Mentre il focheggiatore ad un primo impatto somiglia al crayford, ma in realtà non lo è. Niente paura, è comunque molto preciso.

Il tubo non è fornito con l'attacco a coda di rondine, questo si che è un handicap, io farei una tiratina d'orecchi alla skywatcher. Uno strumento così, decisamente non un entry level, necessita di questo accessorio molto pratico. Per cui ho fatto ricorso al caro Riccardo che mi ha fornito la barra e ha anche installato l'attacco. Adesso lo strumento è ancora più semplice da usare, ed in più il tubo lo posso montare su qualsiasi montatura dotata dello stesso attacco.

Le regolazioni fini in azimuth e altezza le trovo comode, visto che la montatura non è motorizzata, per cui è necessario inseguire l'oggetto manualmente. Qui qualcuno potrebbe dissentire, ma è necessario contestualizzare il tutto alla natura di questo strumento, cioè ideale per osservazioni estemporanee per cui non si deve avere l'esigenza di inseguire per molti minuti. Ci sono altre montature che hanno quel compito, peccato che sono poco pratiche da trasportare.
Veniamo adesso al giudizio sul campo.
Avendo osservato anche in un rifrattore apocromatico (anche se di diametro inferiore), devo dire che la differenza si vede per quanto riguarda la resa cromatica dei pianeti, ed anche la risoluzione.
Questa è la luna piena fotografata con il rifrattore avendo al fuoco diretto una canon 450d. La posa è di 1/320sec a iso 100. Si tratta di un solo fotogramma e senza alcun intervento di fotoritocco. E' evidente l'alone blu attorno al bordo del nostro satellite. Ma se diaframmo...
ecco cosa succede. I parametri di scatto sono gli stessi naturalmente.
La luna molto più scura ovviamente, non ha più l'aureola...
Questa foto è stata scattata con un tempo di posa di 1/800sec senza diaframma. Ho voluto quindi ottenere un soggetto con la stessa esposizione della foto precedente (con diaframma). Un'osservazione attenta evidenzia comunque ancora l'alone attorno al disco, questa volta giallo.
Questa infine è la luna scattata con il diaframma e un tempo di posa di 1/160sec. Ho voluto ottenere la stessa esposizione della foto precedente usando il diaframma.
Per quanto riguarda il profondo cielo ho avuto modo di osservare M42, le pleiadi, il doppio ammasso in Perseo e molte stelle, di cui anche diverse doppie. Poichè lo strumento è un f5 con 120mm di diametro, il deep sky è ben osservabile. Il doppio ammasso e le pleiadi sono un vero spettacolo!!! stelle ben definite e puntiformi con colori perfetti. Ed è qui che si sente molto la differenza con un riflettore di medio livello. Belle e ben risolte anche le stelle doppie (Albireo, Almach). Il 21 ci sarà la congiunzione Luna Antares, cercherò di osservarla con questo strumento. Vorrei vedere se riesco a risolvere la compagna blu.
Le prove su Giove non le ho fotografate, ma come dicevo all'inizio non sono rimasto particormente colpito. Il pianeta, a parte i colori, risulta poco definito anche con l'uso di una barlow apo. Poi oltre i 150 ingrandienti diventa un batuffolo.
In questi giorni sto provando un filtro semi-apo della Baader gentilmente prestatomi da Riccardo. Vi riporterò le prove anche su questo.
In definitiva il giudizio su questo mio nuovo strumento è decisamente positivo. molto pratico da usare e con ottime prestazioni sul deep. Per il planetario sono costretto ad usare il diaframma.
Il mio scopo comunque l'ho raggiunto in pieno: osservo molto di più di prima anche se spesso per 10-15 minuti. Il cielo me lo assaporo molto più di prima. Ho riscoperto la Luna, starei ore a guardarla!!!
Per i visualisti è una goduria il rifrattore.
saluti