M8... povera!

Foto nebulose: M42, NGC7000, M57, ecc.

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paolo
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M8... povera!

Messaggio da paolo »

Ciao,

al link qui sotto trovate un'immagine di M8 realizzata con strumentazione "improbabile": Newton Bresser 114/500, montatura EQ2 motorizzata solamente in AR, PC, CCD il tutto usato e complessivamente pagato meno di 800 euro.
Rendo nota questa mia esperienza di astronofotografia povera perché potrebbe essere di incentivo per tutti quegli astrofotografi alle prime armi che credono che solamente spendendo cifre enormi si possano ottenere risultati degli di nota.
Prima di cambiare strumentazione dovremmo chiederci in tutta onestà: i risultati che non mi piacciono dipendono da me o dagli strumenti?
Come ho scritto nell'articolo, pensate davvero che acquistando la moto di Valentino Rossi possiamo diventare anche noi dei campioni?
Buona lettura.

Immagine


Qui l'articolo completo
Ultima modifica di paolo il gio lug 30, 2009 1:27 pm, modificato 1 volta in totale.
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nonnograppa
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Messaggio da nonnograppa »

Splendido articolo, per quel che mi riguarda. Non a caso mi sono sempre tenuto alla larga dal deep perchè lo ritenevo troppo impegnativo (in tutti i sensi). Ti ringrazio che un po' di voglia me l'hai proprio fatta venire.
Suggerimento: posta la foto direttamente nel forum, se possibile.
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paolo
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Messaggio da paolo »

Ciao Giuliano,

ho scritto l'articolo proprio per il motivo da te espresso: far venire un po' di voglia di deep. Grazie.

Paolo M.R.

ps
ho inserito l'immagine del post.
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attrito
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Messaggio da attrito »

Sei un eroe Paolo! Hai tutta la mia ammirazione!
Stefano Giacoletti

Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica... [D. Pennac]
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nonnograppa
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Messaggio da nonnograppa »

A voler proprio essere pignoli, il cercatore di quel 114 dovrebbe sostenere un controllo antidoping... non penso che fosse in dotazione al tubo.
O magari era il contrario: il cercatore dotato di tele. [smilie=hate-asd.gif]
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paolo
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Messaggio da paolo »

Caro Stefano, ereo mi sembra troppo! Comunque grazie!

Per quanto riguarda il cercatore... è vero, ho dimenticato di citarlo! E' il cercatore del GSO Newton 200/1000 prestato al piccolino!
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Messaggio da Riccardo Giuliani »

---

Mi trovi in ottima sintonia, Paolo.

A parte la Starlight, il cuore del successo, confermo la tua tecnica, che anch'io adotto a volte (pose brrrevi).

La lezione è importante per chi è sconfortato dall'idea (comune a volte) di consumare centinaia e centinaia di euro per osare appena di ottenere qualcosa di decente.

Sperimentare, follemente sperimentare (anche se ormai ste cose si leggono da anni). :)

...
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Messaggio da vito P »

Ciao Paolo, condivido il tuo pensiero, anche se mi rendo conto di quanto sia relativo il concetto di povertà.
Per noi astrofili datati, che inizziammo con la reflex montata sul treppiedi fotografico e che sviluppavamo le pellicole in casa e ci tremava la mano per l'emozione, la tua strumentazione era un sogno irrealizabile.
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paolo
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Messaggio da paolo »

Cari amici.

è vero, sono convinto che si debba sperimentare sempre e spremere sino all'ultimo "respiro" la strumentazione in nostro possesso.
Per quanto riguarda l'aggettivo "povero", chiaramente quando negli anni '80 fotografafo con una reflex a pellicola la strumentazione che ho utilizzato era da sogno, il "povera" si riferisce chiaramente a quello che c'è oggi in giro.
Comunque è bello sapere che ci sono astrofili come voi che ancora sono legati ai sogni! Complimenti!
Un affettuoso saluto.

Paolo Maria Ruscitti
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brad67
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Messaggio da brad67 »

Domanda tecnica da neo astrofotografo che si bea della sue astrofoto fatte con la SPC900 SC1 e non ci penso nemmeno che se esce uno schifo sia colpa della strumentazione.

SOno bastate poche serate di bel tempo per capire un pò di meccanismi ed ottenere qualcosa invece del niente iniziale.

Vengo al punto: Da qualche parte ( manuale di DSS se non sbaglio ) ho letto che sommare più frame, migliora il rapporto segnale/rumore ma non fa vedere più di quello che c'è nei singoli frame ( non si vedono tante più stelle, non si vede tanta più nebulosità, insomma non si vedono più dettagli ).

Nel tuo articolo fai vedere la somma di 240 frame ed il singolo frame e c'è una bella differenza di dettagli ( oltre che di rumore che era comunque ovvio data l'integrazione dello stesso a causa della somma di più frame ).

Dov'è che sbaglio nell'interpretare il concetto di esposizione corta=poco dettaglio?
Fabio ( in arte Brad67 ) osserva con:
SW 250
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ATLAS EQG
SPC900NC + Magzero M5M
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ZIEL 120 F1000 acro
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paolo
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Messaggio da paolo »

brad67 ha scritto: Nel tuo articolo fai vedere la somma di 240 frame ed il singolo frame e c'è una bella differenza di dettagli ( oltre che di rumore che era comunque ovvio data l'integrazione dello stesso a causa della somma di più frame ).

Dov'è che sbaglio nell'interpretare il concetto di esposizione corta=poco dettaglio?
Carissimo Brad67,

quello che dici è tutto vero sull'aumento del rapporto segnale/rumore sommando più pose ed è anche vero che quello che si vede nella somma finale è esattamente quello registrato in un singolo frame. Allora come spiega la differenza che anche tu hai notato nelle immagini del mio articolo? Nel singolo frame se una stella produce un segnale pari a 5 (lasciamo perdere le unità di misura, per ora non interessano) ed il rumore un segnale pari 4,9, la stella a meno di "stiramenti" esagerati è praticamente invisibile, ma dopo aver sommato molti frame, avremo, per esempio, il segnale della stella pari a 100 e quello del rumore pari a 10, quindi il rapporto è aumentato notevolmente a favore della stella ed ecco che l'immagine comincia a mostrare i dettagli che la singola immagine "nascondeva", ma che comunque c'erano! I dettagli di cui tu parli, nel singolo frame c'erano già, ma impastati nel rumore.
La stella (o un dettaglio qualsiasi) emette fotoni con flusso praticamente costante durante le integrazioni, mentre il rumore è statistico, quindi non interessa i pixel sempre in modo costante ed è qui il miracolo della statistica: quando sommo le immagini, il segnale costante della stella si somma sempre "allo stesso modo", mentre quello del rumore, essendo statistico, praticamente casuale, si somma "più lentamente", è come se si appiattisse. Tecnicamente va come la radice quadrata.
La spiegazione non è estremamente rigorosa e non me ne vogliano i puristi per questo, ma il ragionamento è corretto.
Per concludere, quindi, in un'immagine singola c'è già tutto quello che si vedrà nell'immagine finale, solamente che la statistica (la somma) ancora non ha avuto modo di operare il "miracolo".
Spero di essere stato chiaro, fammi sapere.

Ciao, Paolo M.R.
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brad67
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Messaggio da brad67 »

Per essere chiaro e' chiaro. Nella vita mi sono occupato per molti anni di radiografia ( non fotografia ) digitale per cui i concetti di segnale/rumore, rumore quantico ecc. ecc. li ho ben chiari.

pensavo comunque ( anche supportato dai pochi esperimenti fatti finora con la web ) che il rumore "coprisse" la debole emissione di stelle e gas per cui, anche sommando i frame, in realta' la sommatoria ( che poi dovrebbe essere un integrale di ogni singolo pixel se non sbaglio ) cancellava il debole segnale costante, come se si trattasse appunto di rumore seppur con un leggero bias.

Se poi l'inseguimento non e' perfetto, la stella debole in un frame sara' in un pixel e nel frame successivo sara' in un'altro pixel, diventando, di fatto, rumore.

La prossima volta che avro' occasione di uscire con la web, cerchero' una porzione di cielo da esaminare con diversi tempi di esposizione per frame.

Qualche suggerimento per un soggetto adatto? Magari anche la tua M8 potrebbe andare bene.
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Riccardo Giuliani
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Messaggio da Riccardo Giuliani »

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Ok Brand, è un pò diverso.

Il rumore, tra un fotogramma e l'altro, risulta essere random.
Mediato si "spalma" permettendo di scorgere sempre più le stelle più deboli.

La stella, anche se occupa pixel diversi (è anche meglio) con l'avanzare dei fotogrammi viene intercettata dalle peculiarità del programma.

Il valore in ADU della stessa aumenta, mentre il rumore risulta sempre meno evidente.
Con pose brevi (pochi secondi) si son raggiunte magnitudini oltre la ventesima.

Ovviamente con tantissime pose e specchi da 35, 40 cm.

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