Infinito.
La Guida galattica per gli autostoppisti fornisce la seguente definizione della parola "infinito".
Infinito: Più grande di ciò che di più grande sia mai visto, prima o dopo. Anzi, ancora più grande di così, assolutamente immenso, di proporzioni incommensurabili, tale da indurti a esclamare "wow, ma è gigantesco!". L'infinito è talmente vasto, che in confronto l'immensità è bruscolinica. L'enorme moltiplicato per il colossale moltiplicato per il vertiginosamente illimitato comincia ad avvicinarsi al concetto che qui si vuole illustrare.
l'infinito secondo la guida galattica dell'universo
- linlin
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l'infinito secondo la guida galattica dell'universo
Ciao Lino
il pericolo non viene da quello che non conosciamo
ma da quello che crediamo sia vero ed invece non lo è ( Mark Twain)
il pericolo non viene da quello che non conosciamo
ma da quello che crediamo sia vero ed invece non lo è ( Mark Twain)
- Riccardo Giuliani
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Credo che tra i primi in assoluto a confrontarsi con l'infinito sia stato un nostro contrrraneo: Archita di Taranto.
« Se mi trovassi all'ultimo cielo, cioè a quello delle stelle fisse, potrei stendere la mano o la bacchetta al di là di quello, o no? Ch'io non possa, è assurdo; ma se la stendo, allora esisterà un di fuori, sia corpo sia spazio (non fa differenza, come vedremo). Sempre dunque si procederà allo stesso modo verso il termine di volta in volta raggiunto, ripetendo la stessa domanda; e se sempre vi sarà altro a cui possa tendersi la bacchetta, è chiaro che anche sarà interminato"
« Se mi trovassi all'ultimo cielo, cioè a quello delle stelle fisse, potrei stendere la mano o la bacchetta al di là di quello, o no? Ch'io non possa, è assurdo; ma se la stendo, allora esisterà un di fuori, sia corpo sia spazio (non fa differenza, come vedremo). Sempre dunque si procederà allo stesso modo verso il termine di volta in volta raggiunto, ripetendo la stessa domanda; e se sempre vi sarà altro a cui possa tendersi la bacchetta, è chiaro che anche sarà interminato"
Nicola Baruch
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... il cielo stellato sopra di me ....
Immanuel Kant
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