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E' su tutti i quotidiani di oggi. La NASA ha annunciato la scoperta di ben 7 pianeti allocati, in fascia abitabile, intorno alla stella Trappist 1 nella costellazione dell'Acquario.
La comunità scientifica internazionale è in fermento
Noi ne siamo lusingati. Non una, ma ben sette terre che potrebbero generare vita.

Sky and Telescope
http://www.skyandtelescope.com/astronom ... 202201723/

Articolo, abbastanza dettagliato, su Repubblica
http://www.repubblica.it/scienze/2017/0 ... ef=HRER3-1

Trappist 1 - dati
https://it.wikipedia.org/wiki/TRAPPIST-1

Elenco pianeti estrasolari in continuo aggiornamento > https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei ... confermati

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Penso che ci vorranno decenni per sviluppare strumenti capaci di osservarli direttamente e secoli per poter sviluppare mezzi per poterli raggiungere, sempre che fosse possibile aggirare la velocità della luce.

Riccardo, se non capiamo come piegare il tempo grazie alla gravita' la vedo dura a raggiungere quei bei pianeti..comunque io ho già le valige pronte con un bel telescopio ed un bel apparato ricetrasmettitore..

Non voglio rompere le fantasie di nessuno; ma dalle prime analisi dei dati si evince che almeno tre dei 7 pianeti si trovano all'interno della fascia di abilità di questa nana rossa, mentre gli altri sono in prossimità di essa.

Si trovano tutti a una distanza dalla stella paragonabile a quella che separa Mercurio dal Sole.

La stella ha dimensioni simili al nostro Giove.

Tutti i pianeti mostrano la stessa faccia verso la stella, pertanto ci sono sempre emisferi illuminati ed emisferi al buio; quindi, in presenza di atmosfera, si potrebbero creare le condizioni di forti venti che scorrerebbero da un emisfero all'altro a causa di repentini raffreddamenti e riscaldamenti delle masse atmosferiche.

L'illuminazione al suolo sarebbe di colore rosso come un sempiterno tramonto qui da noi.

Infine la vicinanza dei sette pianeti li mostrerebbe in un cielo in più di una sola unità e molto più vicini della nostra Luna tanto da discernere le caratteristiche geomorfologiche.

Paolo