Test telescopio DWARF II smart telescope

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PaoloL
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Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da PaoloL »

Ormai da qualche tempo, anche grazie alle lunghe chiacchierate con Riccardo, avevo iniziato ad approfondire l'argomento degli smart telescope.
Inizialmente avevo un po' storto il naso (devo dire la verità), ma successivamente ho cercato di vederli come strumenti da affiancare ai classici valutando pro e contro secondo le mie necessità.
In particolare mi sono orientato sul modello DWARF II della Dwarflab per una serie di caratteristiche che elencherò di seguito.
In primis la trasportabilità (tra non molto nelle vicinanze di casa mia le strade saranno interrotte per rifacimento del selciato antico e per lungo tempo non si potrà spostarsi con il telescopio).
Un'altra caratteristica il peso e la possibilità di utilizzare lo strumento anche in modalità equatoriale (nascono tutti come strumenti altazimutali) su un semplice cavalletto.
In ultimo gli aggiornamenti firmware e software della casa produttrice sia per il telescopio che per l'app di gestione.
Ho scelto il DWARF II anche per il prezzo (l'ho acquistato di seconda mano).

Veniamo al test:
il telescopio è grande quanto un libro sia per dimensioni che per peso, ha una doppia ottica a largo campo e a campo più stretto (montato su un cavalletto sembra la MastCam dei rover Curiosity e Perseverance che sono su Marte.....alla fine il concetto è quello) e senza nessuna particolare modifica si può montare in equatoriale. Infatti la routine di plate-solving che permette di riconoscere la posizione del telescopio rispetto alle stelle funziona in tutti e due le modalità (alt-az ed eq.) senza fare nulla.
L'app di gestione è molto meno smart di tante altre poichè permette di ottimizzare diversi parametri e per una persona alle prime armi potrebbe essere di difficile comprensione. Ma a me piace così; infatti una delle opzioni d'uso che altri smart telescope non hanno è la possibilità di inserire a mano le coordinate di un oggetto da osservare senza la necessità di andarlo a scegliere da un elenco. Questa opzione è valida se si vuole osservare una cometa o un asteroide non presenti nell'elenco.
La sera del 17giugno scorso ho preso borsa con il telescopio, cavalletto fotografico e telefono e via...mi sono diretto verso il Pulo di Altamura per un veloce test. Il telescopio si monta velocemente e in due (2) minuti si è pronti ad osservare (e in altri due minuti si va via).
Prima fase...accensione e collegamento tra telescopio e smartphone
Seconda fase.....puntamento con la camera a grande campo di una stella luminosa e messa a fuoco con la camera a campo più stretto (funzione piuttosto veloce e migliorabile con una maschera di Bathinov)
Terza fase....calibrazione della posizione del telescopio rispetto alle stelle
Quarta fase......puro divertimento

Risultati:
Ho puntato subito con l'opzione di scelta delle coordinate la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS (attualmente di mag. 10) che in ottobre dovrebbe dare spettacolo.
Il telescopio permette di acquisire (fatto in precedenza a casa) una serie di dark-frame che sottrae automaticamente dai light frame nel momento dell'acquisizione, salva le singole immagini in formato fits (per una successiva elaborazione) e la somma finale delle acquisizioni in formato jpeg.
stacked.jpg
61 pose da 15sec. gain 80

Poi ho puntato la coppia di galassie NGC4631 (Galassia Balena) e la NGC4656 (Galassia Mazza da Hockey)
Qui ho dovuto interrompere le pose a causa del passaggio di un auto che però in prossimità del telescopio ha spento le luci....Grazie !
stacked.jpg
52 pose da 15sec. gain 80

Ho anche provato NGC6960 (la Velo) ma c'è bisogno di integrare molte più pose...non inserisco nulla.
In ultimo ho puntato M27
stacked.jpg
42 pose da 15sec. gain 100

Tutte le foto NON sono elaborate...è lo stacking del telescopio.

Conclusioni
Il telescopio è facile da usare e lo sarà ancora di più fra qualche tempo poichè la nuova versione dell'app di gestione, attualmente in fase di beta testing, integrerà un planetario del tutto simile a Stellarium per il puntamento del telescopio.
Immediatezza nel montaggio e nelle impostazioni, puntamento veloce e silenzioso....becca gli oggetti al primo colpo.
Forse il sensore non è il più adatto per le riprese astronomiche (sarebbe stato meglio avere una sensibilità maggiore....) e la lunghezza focale è molto più adatta agli oggetti estesi.
Dato che gli sviluppatori sono tutti giovani e ricettivi ai consigli degli astrofili; mi auguro che possano inserire la possibilità di estendere il tempo di esposizione fino a 20-30 secondi che in modalità equatoriale sarebbero di grande aiuto nelle riprese.
La mia versione ha un'unica batteria che ha un'autonomia di 1h30' e non permette di fare una intera nottata; ma fortunatamente il telescopio ha una porta USB-C che permette di collegare un powerbank e la soluzione è trovata.

Paolo
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da PaoloL »

Dopo le acquisizioni, ho provato anche a fare delle elaborazioni delle immagini riprese, per vedere di quanto le immagini finali potessero migliorare.
Ho utilizzato Siril che sto cercando di imparare. Ho notato che è molto valido come software di elaborazione delle immagini astronomiche e si avvicina molto ai risultati di Pixinsight.
Di seguito una elaborazione di M27.
result.jpg
Paolo
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Riccardo Giuliani
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da Riccardo Giuliani »

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Ok, Paolo. Gli anni corrono, ma il "brio" resta.
Si, certo è un esperienza comunque intrigante, anche la tua, inguaribile "sempregiovane".
Ottima e dettagliata recensione.
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Attualmente, tra gli smartscope in zona, 2 Unistellar: eVscope ver.1 di Ottaviano e ver.2 di Paolo entrambi di Monopoli.
Ultimamente Il Seestar di Silvano.
Ed ora anche tu Paolo, antico, performante sperimentatore, sei in campo con uno smartscope tra i più piccoli e portatili: il Dwarf.
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A grandi linee possiamo sintetizzare che ormai la vicina Francia compete con la Cina in questo particolare ambito. Gli altri...
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Ottima scelta di aver anche ripreso la planetaria M27, bella anche la cometina e 2 lontane galassie.
M27 può essere un ottimo bersaglio per TEST carucci e comparativi.
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La messa a fuoco ottenuta è ottimale in tandem con un preciso inseguimento.
Ma, come anche da mio messaggio vocale whatsapp a Paolo, vi è doppio astigmatismo che disperde i fotoni sul sensore pregiudicandone la magnitudine limite. Tensionamento?
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Un particolare interessante: le stelle molto rosse sono viola sul fotogramma e l'astigmatismo si presenta, in queste, non in forma di croce ma di ellisse con particolare estensione in direzione verticale.
Una email, con foto allegata, al produttore risolverebbe il rebus.
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Attendo ulteriori aggiornamenti.
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Comunque, grande Paolo.
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astigmatismo notato sulle stelle su quelle rosse predomina l'aspetto numero 4
Ottica_astigmatismo_01_Forum_ADIA_Astronomia.png
Ottica_astigmatismo_01_Forum_ADIA_Astronomia.png (17.57 KiB) Visto 1093 volte
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da linlin »

c'è già il DWARF III
https://www.teleskop-express.it/smart-t ... f-lab.html
con 700mm di focale comincia ad essere interessante
Ciao Lino


il pericolo non viene da quello che non conosciamo
ma da quello che crediamo sia vero ed invece non lo è ( Mark Twain)
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PaoloL
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da PaoloL »

Si, è uscito qualche settimana fa, ma ci sono delle cose che non mi piacciono. I 700 mm sono una focale equivalente....il mio ne ha 675 mm di focale equivalente.
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da PaoloL »

L'altra sera, 28/06, ho voluto fare un altro test.
Nel pomeriggio mi arriva la notifica della disponibilità della nuova app con il planetario da cui comandare il goto. "Uau" penso "cade proprio a fagiolo"..non l'avessi mai detto. Scarico e installo la app, ma non riesco a scaricare il database di 144 MB del planetario poichè mi dice che ho poco spazio (ma come ci sono più di 2 GB liberi)....Va bene provo a liberare spazio, ma niente....poco importa vado e punterò abitualmente.
Mi reco nuovamente in zona Pulo di Altamura. Monto il tutto e mi rendo conto che è necessario anche aggiornare il firmware del telescopio (operzione rischiosa ma che va a buon fine subito); inoltre noto che si può puntare il telescopio solo attraverso il planetario....e che pa****e.
Smanetto con il cellulare per liberare spazio (ho liberato la cache del telefono) e così finalmente ho scaricato il database del planetario. Finalmente funziona.... riesco puntare M13 e a fare una 20ina di riprese, poi mi dirigo su M101....ma ormai il telefono si è quasi del tutto scaricato. Sono costretto a interrompere e a tornare a casa.
Cosa ho scoperto: con la nuova app è ancora più immediato cercare gli oggetti da puntare, ci sono anche delle sezioni divise per categorie: Nebulose, Galassie, Ammassi....ecc. ma stranamente i programmatori hanno eliminato la possibilità di puntare il telescopio inserendo le coordinate A.R. e Dec. che secondo me è, e resta, una funzione importantissima. Ho notato anche che la nuova app richiede notevole dispendio energetico e consuma velocemente la batteria (dovrò indirizzarmi su un tablet) oltre a impallare il telefono (il mio è vecchiotto).
In ultimo sono tornato alla vecchia versione. Al momento non farò aggiornamenti dell'app.
Ecco il risultato:

M13 21x15sec. Gain 80 senza elaborazione
stacked.jpg

Qui l'immagine è stata elaborata con Siril
M13.jpg
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da LUIGI DE PALMA »

Ciao Paolo non male ho letto tutto il tuo report aggiornato fino ad'ora, alla fine molto simile sempre al seestar s50 del mio compaesano Silvano, che ho avuto modo di sperimentare insieme a lui, prima sul Sole, e successivamente in deep con m81 bode, m82 la sigaro, m27 la manubrio e qualcos'altro.
Resto del parere che questi apparecchi sono più per la divulgazione e qualche piccolo test come appunto il tuo, che per qualcosa di più serio, anche perchè non c'è molto gusto fare astrofotografia così in maniera molto easy insomma, ma preferisco sudarmi con tanta pazienza e dedizione un bel prodotto che risulta davvero mio realizzato con dovuto impegno e con una dovuta firma d'autore.
Io sono un umile e giovane visualista, ma prima o poi so che la strada di tutti noi è quella dell'astrofotografia e che aspetta anche me!
La voglia e la pazienza di imparare ci sono, e non vedo l'ora anche io quindi di mettermi al lavoro!
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silvastro
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da silvastro »

Tirato in ballo, sono d'accordo che Dwarf e Seestar ( e oggetti di prezzo simile e abbordabile per tutti) sono strumenti facili da utilizzare e utili per chi faccia divulgazione e che l'astrofotografia sia un'altra cosa però, e un però c'è sempre, si devono valutare alcuni aspetti che, per esempio, mi hanno portato ad acquistare il Seestar.
In ordine sparso e confuso:
- Il divertimento è immediatamente assicurato, chiaramente senza pretese, ma con la soddisfazione di poter vedere comporsi minuto dopo minuto oggetti di cui hai sempre sentito parlare e che dai cieli pessimi che quasi tutti ci ritroviamo sul balcone o sul terrazzo di casa, in grande o piccola città che sia, ce li si poteva solo immaginare (o sognare) in visuale e che invece puoi "conoscere" in un'oretta o poco più d acquisizione con un economico smart telescope.
- Per ottenere, senza spostarsi dai nostri cieli "difficili", risultati probabilmente migliori bisogna mettere in conto un setup che, tra una montatura minimamente utile allo scopo, il più piccolo apo decente, camera planetaria, sistema di guida, asiair mini o simili, alimentazione e altri accessori, non può essere inferiore - tutto per tutto - a qualche migliaio di euro e... non finisce qui
- Sempre nell'ottica di ottenere buoni risultati in astrofotografia bisogna impegnare metà della serata a sistemare il setup in modo ottimale prima di cominciare a scattare e non sempre c'è il tempo di poterlo fare da casa, se poi bisogna spostarsi e fare molti chilometri per arrivare sotto un cielo scuro le occasioni per fotografare sono sicuramente inferiori ai noviluni che si succedono in un anno.

Fatte queste minime considerazioni ritengo di essere soddisfatto sia della scelta di aver acquistato il (o lo🤔) Seestar, sia dei risultati fotografici e senza pretese raggiunti dopo quattro mesi di utilizzo.

Ah, mi è venuto in mente adesso, voglio ricordare che con uno di questi smart telescope si è pronti ad operare in meno di un quarto d'ora a partire dal momento in cui si porta sul balcone o terrazzo o si tira fuori dal bagagliaio dell'auto.


Il tutto sempre a mio modesto parere ...
E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno XXXIV, 139) con Binocolo Oberwerk BT82XL HD - Dobson Gso Deluxe 8" - TS PHOTOLINE 110/770 mm - Zwo Seestar S50
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Riccardo Giuliani
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da Riccardo Giuliani »

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Il dibattito è intrigante e... si allungherebbe all'infinito.
Infatti il settore astrofotografico ha perso, da anni, quel che è stato anche un ambito pionieristico e sperimentale che tanto ha dato alla fotografia amatoriale per decenni.
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Come accade con telefonini, tablet, computer ed affini anche in quest' ambito sono emersi, in seguito, standard da competizione simil "Formula 1".
Se non diffondi la superfoto non sei (quasi mai) un vero astrofotografo, non becchi che svogliati complimenti e qualche like.
Complice, come in altri ambiti, Internet e la facilità con cui si comprano ottiche, meccaniche ed elettroniche nonché computer ultrapotenti ottenendo, qusi sempre, pose totali di ore intere.
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Il pianeta si é omologato verso questi standard ma, nondimeno, possiede anche esseri dalla fantasia impareggiabile.
Ed ecco spuntare... gli smartTelescopes che conciliano anche il "fare altro" mentre il foto-meccanismo macina.
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Accade anche in astrofotografia standard: dopo che hai settato l'ambaradan e son partite le riprese, riposi beatamente sulla sdraio o in auto.
Ceni e vedi la TV in attesa del completamento della sequenza. In fondo, é quasi Smart.
Solo che, in quest' ambito ti vien fuori, spesso, una foto da infarto.
Con lo smartTelescope la ripresa è tremendamente semplice, più umile ma, a mio parere, esteticamente appagante in particolare se si agisce anche
con ulteriore, piccola postproduzione.
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Unica certezza: è finito il pionierismo ed anche l'innata voglia di arrangiarsi.
L'andazzo sta snaturando terribilmente le nostre menti, in particolare anche quelle delle nuove generazioni.
Con sempre meno cacciaviti in mano e sempre più costretti (anche) a divenire "pigiabottoni".
A volte invischiati, e diviene in alcuni ambiti quasi un obbligo, in gare infinite di astrofotografia.

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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da PaoloL »

Ragazzi, vi ringrazio dei vostri interventi !
Sono d'accordo con Luigi e Silvano....sicuramente usare uno smart telescope non è come usare un telescopio che devi saper settare, puntare, autoguidare e non ultimo fotografare ed elaborare. Nonostante questo, è sicuramente uno strumento che ti permette di essere pronto in pochissimi minuti e ottenere risultati decenti.

E' chiaro che anche con questi strumenti si possono ottenere belle foto. Bisogna integrare, anche in questo caso, per ore e magari con filtri e saper elaborare. In buona sostanza, come dice Riccardo, anche l'uso di un telescopio "normale" con tutti i suoi accessori è diventato smart.
Questi strumenti (Seestar, Dwarf, ecc.) integrano il tutto.

La scelta che ho fatto è stata appunto la velocità di settaggio, il peso e l'ingombro ridotti, portare a casa qualche ripresa anche in momenti in cui si ha poco tempo (e voglia) di fare astronomia/astrofotografia.

Cionondimeno pensate anche ad altre possibilità di ripresa (non i soliti oggetti)...Asteroidi veloci che passano vicini alla Terra, Novae (ho intenzione di riprendere T Crb prima e dopo l'esplosione prevista per questa estate), Comete subito dopo la scoperta, ecc.
C'è chi con il Seestar ha ripreso la variazione di luminosità di un asteroide in base alla sua rotazione....come vedete si possono ampliare i nostri orizzonti osservativi.

Paolo
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Re: Test telescopio DWARF II smart telescope

Messaggio da icelon »

sono d'accordo, inoltre per chi come me talvolta fa serate pubbliche, questi strumenti sono di utile supporto, perché consentono "osservazioni" deep space veloci e danno l'idea dell'oggetto senza settare portatili e camere tra le altre cose costosissime. Io possiedo il seestar sono molto contento di questo acquisto
Franco Lupoli - Matina Franca (Ta)
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