Il cielo di Dicembre 2009

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ADIA
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Il cielo di Dicembre 2009

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SOLE
Il giorno 18 passa dalla costellazione dell'Ofiuco a quella del Sagittario.

Contrariamente a quanto si pensi non è Santa Lucia (il 13) il giorno più corto dell'anno.

In realtà in prossimità del 13 dicembre si verifica il periodo in cui il Sole tramonta più presto: per le prime due settimane di dicembre l'orario del tramonto si mantiene quasi costante, tra le 16.41 e le 16.42. Il giorno più breve dell'anno in realtà coincide con il giorno del solstizio e inizio dell'inverno, che quest'anno cade il 21 dicembre.

Il Sole tramonta un po' più tardi, circa 3 minuti dopo, alle 16.44, ma anche il suo sorgere è ritardato di alcuni minuti, avendo luogo alle 7.37: in definitiva, il Sole resta sopra l'orizzonte circa 3 minuti in meno rispetto al giorno 13.

Quindi in effetti il giorno più corto dell'anno è il 21 dicembre.


• 1 dicembre : il sole sorge alle 7.20 ; tramonta alle 16.42

• 15 dicembre : il sole sorge alle 7.33 ; tramonta alle 16.41

• 31 dicembre : il sole sorge alle 7.40 ; tramonta alle 16.50


(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana)







LUNA
Le Fasi:

• Luna piena il 2

• Ultimo quarto il 9

• Luna nuova il 16

• Primo quarto il 24

• Luna piena il 31




31 DICEMBRE : ECLISSE PARZIALE DI LUNA
L’Anno Internazionale dell’Astronomia si conclude con un fenomeno astronomico che si verificherà proprio nel corso della sera del 31 dicembre.

Si tratta di una eclisse parziale di Luna.

L’evento sarà in effetti appena percettibile, in quanto la porzione del disco lunare oscurata dall’ombra terrestre sarà davvero minima (la magnitudine dell’eclisse sarà appena dello 0,082, ovvero solo circa l’8% della superficie lunare sarà oscurata).

Prima di accomodarci per il cenone di fine anno, proviamo ad alzare lo sguardo al cielo: intorno alle ore 20 un’ombra intaccherà appena una minuscola area sul bordo della Luna piena.


Questi gli orari delle fasi principali dell’eclisse:


Inizio Eclisse Parziale (la Luna entra nell’ombra) 19h 52m
Massimo dell'Eclisse 20h 22m
Fine Eclisse Parziale (la Luna esce dall’ombra) 20h 53m


Una curiosità del calendario:

quella del 31 dicembre sarà anche una “LUNA BLU”.

La luna non cambierà affatto colore: si tratta semplicemente di una espressione popolare diffusa nel mondo anglosassone, "blue moon" appunto, con cui si indica la particolarità che nello stesso mese vedremo due volte la Luna piena.

Si tratta di un evento non molto frequente, tanto che la frase "once in a blue moon" (una volta ogni luna blu) è rimasta come modo di dire per indicare un evento raro.

Si verifica in media ogni 2 anni e mezzo. L’ultima "luna blu" è stata nel giugno 2007, per la prossima dovremo attendere il mese di agosto del 2012.

Blue Moon
Blue Moon Calculator



OSSERVABILITÀ DEI PIANETI
Mercurio: le ultime opportunità per osservare il pianeta quest’anno - dopo la congiunzione con il Sole di novembre – si verificheranno a partire dalla seconda decade del mese, subito dopo il tramonto. Mercurio tramonta quasi un’ora e mezza dopo il Sole e raggiunge la massima elongazione (oltre 20° dal Sole) la sera del giorno 18. Alla fine del mese il pianeta torna a riavvicinarsi all’orizzonte e sarà sempre più difficile individuarlo.


Venere: il pianeta più luminoso conclude l’anno scomparendo dal cielo mattutino. Ancora osservabile per alcuni giorni poco prima dell’alba, molto basso sull’orizzonte orientale, alla fine del mese Venere scompare tra le luci del crepuscolo mattutino, nell’imminenza della congiunzione con il Sole del prossimo mese di gennaio. Venere lascia la costellazione della Bilancia, il giorno 4 entra nello Scorpione per poi passare nell’Ofiuco, quando però sarà ormai praticamente inosservabile.


Marte: dopo lunghi mesi di attesa, il pianeta rosso torna ad essere osservabile anche nella prima parte della notte. Giorno dopo giorno anticipa il suo sorgere e sarà finalmente possibile vederlo salire sull’orizzonte orientale e ammirarlo già alto a Sud – Est prima della mezzanotte. Marte si trova nella costellazione del Leone.


Giove: il pianeta che ha dominato i cieli serali per buona parte dell’anno sta ormai per concludere il periodo di osservabilità ottimale. Al calare dell’oscurità Giove è già basso sull’orizzonte occidentale e a fine mese tramonta meno di 4 ore dopo il Sole. Da segnalare una congiunzione con Nettuno il giorno 20. Il pianeta si trova ancora nella costellazione del Capricorno.


Saturno: aumentano ulteriormente le ore di osservabilità del pianeta con gli anelli. A fine mese lo si potrà scorgere al suo sorgere già intorno alla mezzanotte. Quindi è ormai possibile seguirlo per tutta la seconda metà della notte, prima a Sud –Est e successivamente all’apparire delle prime luci dell’alba, verso Sud. Saturno si trova nella costellazione della Vergine.


Urano: nelle prime ore della notte potremo vedere il pianeta transitare a Sud, culminante alla massima altezza sull’orizzonte . Successivamente, con il passare delle ore, lo si può individuare a Sud-Ovest. Rimane quindi visibile per la prima metà della notte, fino al suo tramonto. La luminosità del pianeta è comunque al di sotto della soglia accessibile all'occhio nudo; è quindi sempre necessario l'uso del telescopio. Urano termina l’anno proprio al confine tra la costellazione dell'Acquario e quella dei Pesci.


Nettuno: : le condizioni di osservabilità sono assolutamente identiche a quelle di Giove, con il quale, come già segnalato, si troverà in congiunzione il giorno 20 dicembre. Potremo quindi tentare di individuarlo dopo il tramonto del Sole, molto basso sull’orizzonte occidentale, nella costellazione del Capricorno. Per la sua bassa luminosità è visibile solo con l'uso di un telescopio


Plutone

Cambia nuovamente la denominazione dei pianeti nani orbitanti al di là di Nettuno. La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo quindi ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

È ormai completamente inosservabile: il giorno 24 si trova infatti in congiunzione con il Sole. Plutone si trova nella costellazione del Sagittario, dove era entrato nel 2006 per rimanervi fino all’anno 2023.







CONGIUNZIONI
Luna – Pleiadi: segnaliamo gli incontri ravvicinati tra la Luna e l’ammasso stellare delle Pleiadi (M 45), nella costellazione del Toro. Questo mese la congiunzione si verifica due volte, il giorno 1 ed il 28. (vedi mappe: 1 dicembre; 28 dicembre)

Luna – Marte : nella notte tra il 6 ed il 7 dicembre, Marte e la Luna si troveranno in congiunzione nella costellazione del Leone, vicino al limite con il Cancro. (vedi mappa)

Luna – Saturno: prima dell’alba del giorno 10 , ancora nella costellazione del Leone, ma stavolta all’estremità opposta, nei pressi del confine con la Vergine, la Luna all’ultimo quarto si troverà a breve distanza da Saturno. (vedi mappa)

Luna – Giove: poco dopo il tramonto, nelle prime ore della sera del giorno 21, sull’orizzonte occidentale avremo le ultime opportunità di osservare insieme la Luna e Giove. (vedi mappa).




Sciami meteorici: GEMINIDI
La seconda settimana di dicembre rappresenta il periodo più favorevole per l'osservazione delle meteore appartenenti allo sciame delle Geminidi.

Il massimo quest'anno è previsto per il giorno 14.

L’assenza del disturbo della luce lunare renderà ottimali, meteo permettendo, le condizioni per osservare lo sciame meteorico.

La costellazione dei Gemelli ("Gemini" in latino, da cui deriva il nome "Geminidi"), area della volta celeste in cui è situato il punto ("radiante") da cui provengono le meteore di questo sciame, è molto alta in cielo in questo periodo, circostanza questa favorevole alle osservazioni. In condizioni ottimali lo ZHR (tasso orario zenitale) prevede un massimo di attività fino a 120 meteore all'ora.




Approfondimenti sugli sciami meteorici: Sezione Meteore UAI e il cielo di agosto, ai paragrafi dedicati alle Perseidi.


Le previsioni dell’IMO (International Meteor Organization).







COSTELLAZIONI
Con l'arrivo dell'Inverno entriamo definitivamente nel periodo di migliore osservabilità delle grandi costellazioni che caratterizzeranno i prossimi mesi. Le costellazioni autunnali, povere di stelle brillanti e non sempre facilmente identificabili dal neofita - Capricorno, Acquario, Pesci - si avviano al tramonto nel cielo di Sud - Ovest, sostituite a Sud - Est dall'inconfondibile costellazione di Orione, accompagnata dal Cane Maggiore con la fulgida Sirio, dal Toro, dai Gemelli.

In queste costellazioni possiamo individuare alcune delle stelle più luminose dell'intera volta celeste; oltre alla già citata Sirio, ricordiamo la rossa Aldebaran nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore, Capella nell'Auriga. Orione, la più bella costellazione invernale, è caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Con piccoli strumenti (è sufficiente anche un buon binocolo) non è difficile individuare la celeberrima nebulosa (M 42), situata nella spada, poco al di sotto della cintura.

Per alcune ore dopo il tramonto è ancora possibile osservare a Ovest alcune costellazioni che abbiamo potuto seguire per il periodo autunnale: il grande quadrilatero di Pegaso, Andromeda con l'omonima Galassia, Perseo, la minuscola costellazione del Triangolo, accanto all'altrettanto piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Dalla parte opposta del cielo, in tarda serata si potrà assistere al sorgere del Cancro e, successivamente, del Leone.

A Nord le costellazioni circumpolari compongono un cerchio ideale intorno all'Orsa Minore, con all'estremità la Stella Polare: in senso antiorario incontriamo Cassiopea, Cefeo, il Dragone, l'Orsa Maggiore, la Giraffa.




Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di Televideo.







APPRENDISTA ASTROFILO
Oltre al cielo osservabile solo con l'ausilio dei nostri occhi, grazie a un binocolo o un piccolo telescopio possiamo andare alla scoperta di oggetti straordinari come stelle doppie, ammassi stellari e nebulose. Sono oggetti affascinanti e che ci possono portare in evidenza fenomeni fisici importanti, oltre che riempirci di meraviglia per la loro intrinseca bellezza.

L' Apprendista Astrofilo (AA) suggerisce programmi di studio del cielo utilizzando un piccolo telescopio (per molti oggetti e' sufficiente un buon binocolo) per passare da semplice appassionato ad astrofilo esperto.

In particolare, per la stagione invernale, l'AA propone queste osservazioni: Programma osservazioni invernali (file pdf, 780kB). Orione e' sicuramente la piu' bella costellazione invernale, con la nebulosa M42, ben visibile con un binocolo. Oltre a Orione cacciatore ed ai suoi cani (maggiore e minore, con le stelle luminose Sirio e Procione) e la lepre cacciata, abbiamo la costellazione del Toro con le inconfondibili Pleiadi, un ammasso aperto, uno spettacolo viste con un binocolo o un piccolo telescopio!




OSSERVIAMO LE STELLE DOPPIE AL TELESCOPIO
Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare la Iota Trianguli detta anche 6 Trianguli.

Dalla scheda di osservazione il link per saperne di più sulle stelle doppie: una presentazione generale dell'argomento, la storia della loro osservazione e un repertorio bibliografico.

OSSERVARE LA STAZIONE SPAZIALE
Approfondimenti, consigli per le osservazioni sulla pagina Come osservare la Stazione Spaziale Internazionale che contiene la tabella con le previsioni dei transiti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per i 10 giorni successivi, calcolate per ogni capoluogo di provincia.




OSSERVARE GLI IRIDIUM FLARES
Vi è mai capitato di osservare nel cielo notturno l'improvvisa apparizione di un punto molto luminoso, seguirlo per alcuni secondi nel suo veloce movimento tra le stelle per poi vederlo repentinamente scomparire? Probabilmente avete osservato un Iridium Flare!

Scoprite di cosa si tratta e consultate le tabelle con le previsioni dei prossimi passaggi degli Iridium alla pagina: Come osservare gli Iridium Flares.

COMETE DEL MESE
Dicembre si chiude con premesse simili a quelle di novembre. Nessuna bella cometa in vista, a parte quella che metteremo sul presepe, ma solo “cometine”. Vogliamo comunque essere positivi e allora “accontentiamoci” di un paio di astri che dovrebbero rasentare la nona magnitudine, in attesa di qualcosa di più sostanzioso.

88/P Howell

Non appena il cielo diventa abbastanza buio, cerchiamo senza esitazioni nel Capricorno la periodica 88/P Howell che, pur migliorando l’altezza sull’orizzonte rispetto al mese scorso, rimane comunque piuttosto bassa a inizio dicembre, con ulteriore miglioramento nel prosieguo del mese. Proprio la scarsa altezza in novembre ha reso difficile l’individuazione di questa cometa, stimata di qualche decimo superiore alla nona magnitudine. Lo scrivente l’ha osservata in un paio di occasioni con un rifrattore da 15 cm. da siti montani molto bui, rendendosi conto di persona (ma non ce n’era bisogno) delle molte difficoltà opposte dal fatto di dover osservare un oggetto immerso tra il cielo non purissimo e agitato dell’orizzonte. Per tutto dicembre la Howell si muoverà all’interno del Capricorno (eccetto il primo giorno del mese quando sarà di un niente entro i confini del Sagittario. Proprio il primo dicembre passerà a meno di un grado e mezzo dal globulare M 75, unico incontro interessante con un oggetto deep sky del periodo preso in considerazione. Verso fine mese avvicinerà invece i giganti gassosi Giove e Nettuno, passando il 31 dicembre 2,5° a sud da quello che è diventato il pianeta più distante dal Sole dopo il declassamento di Plutone. La magnitudine dovrebbe oscillare tra la nona e la decima magnitudine.

C/2007 Q3 Siding Spring

Per osservare la C/2007 Q3 Siding Spring bisognerà alzarsi nel cuore della notte, quando sarà già discretamente alta sull’orizzonte, o comunque poco prima dell’ inizio del crepuscolo astronomico mattutino, quando sarà più alta in cielo. L’astro, che dovrebbe risultare un po’ più luminoso rispetto a novembre, arrivando a scendere sotto la decima magnitudine, si manterrà per buona parte del mese entro i confini della Chioma di Berenice, passando poi in Boote negli ultimi giorni di dicembre. Reduce dall’ indigestione di galassie del mese scorso, quando si è immersa nell’ammasso Coma-Virgo, in dicembre la Siding Spring cambierà target, incontrando un paio di famosi e luminosi ammassi globulari. Il 12 dicembre transiterà un grado e mezzo circa a nord ovest di M 53, mentre alla vigilia di capodanno passerà meno di 3° a sud di M 3, altro celebre globulare del catalogo Messier.

P/81 Wild 2

Per finire una cometa ancora piuttosto debole a inizio mese (undicesima magnitudine), ma in crescita, tanto che a fine dicembre potrebbe brillare di decima magnitudine. La 81/P, periodica con un periodo di 6,39 anni, una delle quattro comete scovate dall’ astronomo svizzero Paul Wild (che ha scoperto pure quasi un centinaio di asteroidi e mezzo centinaio di Supernovae!!!) che la individuò il 6 gennaio 1978. La 81/P passerà al perielio il 22 febbraio e sarà quindi più luminosa e “sostanziosa” da osservare nei prossimi mesi. Ma il bello è anche seguire la crescita di questi oggetti e quindi, anche per mancanza di molte alternative, perché non tentare di darle un occhiata subito? Visibile in buone condizioni di altezza nella seconda parte della notte, per metà mese sarà posizionata entro i confini del Leone, mentre trascorrerà la seconda parte di dicembre nella Vergine. Il 10 passerà circa un grado a nord della galassia NGC 3640 di mag. 10,4. Il 23 dicembre invece, sarà facilissima da puntare visto che sfiorerà Beta Virginis, stella di 3,6 mag. transitando 17’ a sud dell’astro. Volendo ci sarebbe poi anche la ormai “anziana” C/2006 W3 Christensen, da osservare appena dopo il tramonto nel Sagittario, in calo ma ancora intorno alla decima magnitudine. Forse però, essendo protagonista da mesi, tutti le avete già dato un occhiata e quindi la consideriamo ormai fuori moda.

Ci avviamo alla conclusione dell’anno e quindi è tempo di bilanci (che magari dicembre, speriamolo, ci farà cambiare).

Al momento comunque il 2009 è stato avarissimo di comete luminose. Da ricordare c’è solo la C/2007 N3 Lulin, arrivata in febbraio a superare appena la soglia della visibilità a occhio nudo sotto cieli comunque puri e scurissimi. Senz’altro un astro degno di nota.

Poi tutta una serie di comete piuttosto anonime. La 22/P Kopff è stata una delusione, mostrandosi (mostrandosi?) come un pallido fantasma. La C/2009 E1 Itagaky, già sfavorita dalla scarsa altezza sull’orizzonte, non ha superato l’ottava magnitudine così come la C/2009 F6 Yi-Swan, tra l’altro a sua volta seguace della Kopff in quanto ad aspetto. Forse dietro alla Lulin potremmo metterci la C/2006 W3 Christensen che, seppur attestata più o meno sulla stessa luminosità degli oggetti appena menzionati, grazie all’aspetto compatto non ha posto grosse difficoltà nel mostrarsi ai possessori di strumenti di modesto diametro. Tutto qui. Non moltissimo francamente. Ma l’anno prossimo…

Buon anno!
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