Il cielo di Febbraio 2010

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ADIA
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Il cielo di Febbraio 2010

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SOLE
Si trova nella costellazione del Capricorno fino al 16, quando passa nella costellazione dell'Acquario.

1 febbraio: il sole sorge alle 7.25; tramonta alle 17.27
15 febbraio: il sole sorge alle 7.08; tramonta alle 17.45
28 febbraio: il sole sorge alle 6.49; tramonta alle 18.01

La durata del giorno aumenta di 1 ora e 10 minuti dall'inizio del mese.

(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana).


LUNA
Le Fasi:

Ultimo Quarto il 5
Luna nuova il 14
Primo quarto il 22
Luna piena il 28



OSSERVIAMO IL FALCETTO DI LUNA CRESCENTE

La falce lunare vicina alla Luna nuova

Che cos'è il crepuscolo? (da Wikipedia)

Falcetto Luna crescente
14 febbraio ore 17:43
Falcetto Luna crescente
15 febbraio ore 18:13
Fine del crepuscolo civile
Falcetto Luna crescente
16 febbraio ore 18:47
Fine del crepuscolo nautico

LE MAREE
L'attrazione gravitazionale combinata del Sole e della Luna sulle masse d'acqua che si trovano sul nostro pianeta genera un'onda la cui propagazione, vista dai siti che si trovano sulle coste, si traduce in un ciclico alzarsi e abbassarsi del livello del mare. Anticamente ritenuto una sorta di "respiro del mare", come se l'acqua venisse periodicamente inghiottita ed espulsa da grandi cavità sottomarine, questa variazione di livello può essere calcolata con i metodi della meccanica celeste: ci sono tuttavia contibuti non facilmente prevedibili, come quelli legati ai venti e alle condizioni meteorologiche.

OSSERVABILITÀ DEI PIANETI
Mercurio: : il pianeta è ancora osservabile al mattino, prima dell’alba, ma le condizioni per individuarlo sono favorevoli solo all’inizio del mese, quando sorge oltre un’ora prima del Sole. Con il passare dei giorni l’altezza sull’orizzonte diminuisce sensibilmente, fino a rendere Mercurio praticamente inosservabile nella seconda parte di febbraio, quando è ormai confuso tra le luci dell’alba.


Venere: dopo una lunga assenza dai cieli della sera, finalmente è possibile osservare il pianeta più luminoso poco dopo il tramonto del Sole. Venere è ancora molto basso sull’orizzonte, ma a fine mese tramonta circa un’ora dopo il Sole e il suo fulgore risplenderà anche tra le luci del crepuscolo serale. Il giorno 9 il pianeta passa dalla costellazione del Capricorno a quella dell’Acquario.


Marte: dopo l’opposizione avvenuta alla fine di gennaio, il pianeta rosso è ancora perfettamente osservabile nei nostri cieli praticamente per l’intera notte, inizialmente a Est, successivamente culminante a Sud, poco prima della mezzanotte. Per tutto il mese rimane nella costellazione del Cancro.


Giove: : il pianeta gigante è ormai confuso tra le luci del tramonto e scompare dal cielo serale. Alla fine del mese, il giorno 28, si trova in congiunzione con il Sole. Giove si trova nella costellazione dell’Acquario.


Saturno: si avvicina il periodo di osservabilità ideale del pianeta. Sorge nel corso delle prime ore della sera, per cui è possibile osservarlo per quasi tutta la notte, inizialmente basso sull’orizzonte ad occidente e successivamente, dopo la mezzanotte, alla massima altezza sull’orizzonte verso Sud; infine, man mano ad altezze inferiori, a Sud-Ovest nelle ore che precedono l’alba. Saturno si trova nella costellazione della Vergine, dove rimarrà per tutto il 2010.


Urano: il pianeta è ormai praticamente inosservabile. Si avvicina sempre più al Sole, con il quale si troverà in congiunzione nel corso del prossimo mese. Dovremo attendere qualche settimana per poterlo osservare nuovamente, ma nel cielo mattutino, prima dell'alba. Urano si trova nella costellazione dei Pesci.


Nettuno: Nettuno rimane invisibile per tutto il mese venendo a trovarsi in congiunzione con il Sole il giorno 14. Il pianeta si trova nella costellazione del Capricorno, vicino al limite con l’Acquario.


Plutone
La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Il pianeta è ancora basso sull’orizzonte orientale, al mattino, prima del sorgere del Sole. Plutone si trova nella costellazione del Sagittario. Per la sua bassissima luminosità è individuabile solo con un telescopio di adeguata potenza.




CONGIUNZIONI
Luna - Saturno : nel corso della notte tre il 2 e il 3 febbraio Saturno e la Luna si troveranno in congiunzione nella costellazione della Vergine. Saturno è riconoscibile poco sopra la Luna, mentre alla destra di quest’ultima brilla la stella Spica. (vedi mappa)

Luna – Mercurio : una congiunzione ai limiti delle possibilità osservative, con protagonisti una sottilissima falce di Luna e il pianeta Mercurio confusi tra le luci del crepuscolo mattutino. L’osservazione sarà possibile prima dell’alba del 12 febbraio, se il cielo sarà limpido, con l’orizzonte privo di ostacoli, nubi e foschia. (vedi mappa)

Luna – Marte : la Luna quasi piena, la notte del 26 febbraio, si troverà in congiunzione con il pianeta Marte, nella costellazione del Cancro. (vedi mappa).


LA LUNA OCCULTA LE PLEIADI
Oltre alle abituali congiunzioni tra Luna e pianeti segnaliamo questo interessante incontro ravvicinato nel corso del quale la Luna occulta parte dell’ammasso stellare delle Pleiadi, nella costellazione del Toro, la sera del 21 febbraio. (vedi mappa)

La Luna passerà davanti all'ammasso aperto delle Pleiadi. Si potrà quindi assistere, già con un buon binocolo purchè montato su un cavaletto che ne garantisca la stabilità, a un gran numero di sparizioni di stelle mediamente brillanti sul lato non illuminato della Luna e, con maggiore difficoltà, alla loro riapparizione, in media circa un'ora dopo, dal lato illuminato del nostro satellite. Il Fenomeno comincerà durante il crepuscolo e terminerà intorno alle 22:30 ora italiana.

Si tratterà di un passaggio non centrale rispetto all'ammasso, ma piuttosto spostato verso il lato meridionale. A causa della parallasse lunare, le zone più favorite d'Italia nell'osservazione saranno quelle meridionali, come può vedersi dalle due animazioni relative a Catania e Milano.


Incitiamo tutti gli osservatori a non limitarsi ad ammirare l'estetica dei fenomeni, ma piuttosto, leggendo quanto riportato nelle pagine della Sezione occultazioni a tentare di misurare i tempi precisi delle differenti occultazioni. Tutte le osservazioni potranno essere inviate all'indirizzo occultazioni@uai.it

COSTELLAZIONI
Il cielo è ancora dominato dalle grandi costellazioni invernali. Protagonista del cielo in direzione meridionale è sempre Orione, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra).

Più in alto troviamo ancora le costellazioni del Toro con la rossa Aldebaran, la costellazione dell'Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra in basso rispetto ad Orione, il grande cacciatore, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla la notissima Sirio, la stella più luminosa del cielo. Ancora più in alto, verso sinistra, la raffigurazione della caccia è completata dal Cane Minore, dove risplende Procione. Verso Ovest, nelle prime ore della sera, c'è ancora tempo per veder tramontare le costellazioni autunnali di Andromeda, del Triangolo, dei Pesci e dell'Ariete.

Restando tra le costellazioni zodiacali, un po' più impegnativo è invece il riconoscimento della piccola e debole costellazione del Cancro, visibile tra i Gemelli e il Leone, che vedremo sorgere ad Est, seguito dalla Vergine.

Prendendo a riferimento la Stella Polare, possiamo riconoscere alcune note costellazioni del cielo settentrionale.

A Nord-Ovest riconosciamo Cassiopea con la sua caratteristica forma a "W"; tra Cassiopea e il Toro è facile individuare la costellazione del Perseo.

Più spostata a Nord-Est si trova l'inconfondibile Orsa Maggiore, vicino alla quale possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia.

Per ulteriori approfondimenti sulle costellazioni e le stelle visibili in questo periodo, consultate la pagina 575 di Televideo.


OSSERVIAMO LE STELLE DOPPIE AL TELESCOPIO
Questo mese l'Apprendista Astrofilo vi suggerisce di osservare Beta Monocerotis.

Dalla scheda di osservazione il link per saperne di più sulle stelle doppie: una presentazione generale dell'argomento, la storia della loro osservazione e un repertorio bibliografico.


OSSERVARE LA STAZIONE SPAZIALE
Approfondimenti, consigli per le osservazioni sulla pagina Come osservare la Stazione Spaziale Internazionale che contiene la tabella con le previsioni dei transiti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per i 10 giorni successivi, calcolate per ogni capoluogo di provincia.


OSSERVARE GLI IRIDIUM FLARES
Vi è mai capitato di osservare nel cielo notturno l'improvvisa apparizione di un punto molto luminoso, seguirlo per alcuni secondi nel suo veloce movimento tra le stelle per poi vederlo repentinamente scomparire? Probabilmente avete osservato un Iridium Flare!

Scoprite di cosa si tratta e consultate le tabelle con le previsioni dei prossimi passaggi degli Iridium alla pagina: Come osservare gli Iridium Flares.


COMETE DEL MESE
In febbraio, salvo novità sempre possibili e auspicabili, le comete alla portata di strumenti modesti si ridurranno a due vecchie conoscenze discretamente interessanti: la C/2007 Q3 Siding Spring e la 81/P Wild 2, osservabili comunque in orario non proprio comodo.


L’anno scorso, di questi tempi, eravamo alle prese con la ben più spettacolare Lulin, che verso fine mese avrebbe raggiunto il massimo splendore, ultima cometa ad aver superato la soglia della visibilità a occhio nudo. Come gli studiosi del Sole quindi, anche noi appassionati estimatori di astri chiomati siamo alle prese con un minimo; un anno senza comete abbastanza luminose da essere viste almeno con un piccolo binocolo. Tra l’altro, le prime scoperte del 2010 ci regalano oggetti debolissimi anche in prospettiva e comunque, come già scritto il mese scorso, non si prevedono nell’immediato comete luminose nemmeno tra quelle conosciute. Ma, in fin dei conti, ricordiamoci che le comete luminose sono una splendida eccezione e chi sceglie di osservare questi oggetti sicuramente sa apprezzare anche deboli o debolissimi batuffoli.


C/2007 Q3 Siding Spring

La Siding Spring si muoverà per tutto il mese nella parte settentrionale di Boote e sarà osservabile già verso mezzanotte, anche se la troveremo più alta in cielo alcune ore dopo. A inizio mese sarà nei pressi di Gamma Bootis e ogni sera si sposterà di circa mezzo grado verso nord. Dovrebbe mostrarsi di nona magnitudine, luminosità che, secondo le stime, sarà la massima raggiunta da questa cometa in allontanamento. Personalmente, dopo averla trovata compatta e simile a una stellina leggermente sfocata a metà novembre, l’ho rivista notevolmente cambiata a metà dicembre quando, in un binocolo 20x90, mi è apparsa piccolina ma diffusa e senza apprezzabile nucleo. Anche questo è il bello nell’ osservazione di questi oggetti e solo chi sa seguirli nel tempo noterà i loro cambiamenti. La Siding Spring non avrà nessun incontro di rilievo in febbraio.


81/P Wild 2

La periodica Wild 2 sarà osservabile nel cuore della notte, ma poco prima dell’inizio del crepuscolo mattutino la troveremo più alta in cielo. Dovrebbe essere in crescita attestandosi, come la Siding Spring, intorno alla nona magnitudine. Il 22 passerà a circa 240 milioni di chilometri dal Sole raggiungendo il perielio. In seguito si avvicinerà alla Terra fino a poco più di 100 milioni di km., distanza che toccherà a inizio aprile quando sarà probabilmente al culmine della sua ascesa in luminosità, ascesa che però, seconde le previsioni, sarà ben modesta rispetto ad ora. Al momento è già sotto la decima magnitudine e in piccoli strumenti si mostra diffusa, senza evidenti tracce di condensazione centrale. Come in gennaio, continuerà a sfrecciare tra le stelle della Vergine, dalle parti di Spica. Gli incontri che avrà sono limitati a qualche debole galassia e nulla più.


Aspettando la prossima grande cometa, cosa ci ha riservato questo inizio di nuovo millennio in fatto di astri notevoli? Credo che quando si parla di grandi comete, la stragrande maggioranza dei curiosi sia ferma alla Hale-Bopp del 1998, senza accorgersi che dopo quell’incredibile apparizione ce ne sono state altre degne di nota. Certo, non a quei livelli. O forse si… Bella e relativamente comoda da osservare alla sera, nella primavera del 2002, la 153P/Ikeya-Zhang, dapprima ritenuta un nuovo astro e poi associata a una cometa già transitata qualche secolo prima. Arrivò a mostrarsi appena oltre la terza magnitudine con la coda visibile a occhio nudo, seppure non in maniera non spettacolare. Inverno 2002, arriva la sungrazer C/2002 V1 NEAT che al perielio sfiorerà il Sole e per questo, secondo molti esperti, si disgregherà. Invece la “Kamikaze” resiste. A inizio febbraio 2003, visibile in condizioni critiche alla sera essendo bassissima sull’orizzonte, grazie a un outburst, per qualcuno arriva addirittura sotto alla magnitudine 1. Altre stime la danno comunque tra la seconda e la terza magnitudine. Il suo grado di condensazione molto marcato la rende visibile, pur nelle difficoltà, a occhio nudo e ricordo di averla vista anche io, senza strumenti, in una serata freddissima da oltre 2000 metri di quota.

La C/2004 F4 Bradfield, nell’aprile del 2004, si mostrò a sua volta bassissima sull’orizzonte, ma all’alba. Tra le luci del crepuscolo non fu banale da individuare. Tra le stime di luminosità, qualcuno riportò la notevole magnitudine di 2,6, con la cometa visibile a occhio nudo come una stellina sfocata. In altri casi si arrivò a stimarla non lontano dalla quarta magnitudine. Le foto invece mostrarono una lunga e stretta coda. La C/2006 P1 Mc Naught, transitata sui nostri cieli al massimo della sua luminosità a inizio 2007, sarebbe stata molto più spettacolare della regina Hale-Bopp se soltanto la geometria dell’incontro avesse favorito maggiormente il nostro emisfero. Invece da noi fu vista tra le fauci del Sole. Però raggiunse la incredibile magnitudine di -5 (contro il “misero” -0,8 della Hale-Bopp). Questo la rese visibile a occhio nudo in pieno giorno, con la coda appena accennata. Il tutto a pochissimi gradi dal Sole (esperienza personale). Eppure è passata quasi inosservata proprio per le condizioni critiche di visibilità. Ma vogliamo non considerare una grande cometa un oggetto che si mostra a occhio nudo in pieno giorno a ridosso del Sole? Certo gli amici dell’emisfero australe hanno assistito a ben altro spettacolo e se noi ci riempiamo gli occhi ancor oggi con le foto della Hale-Bopp loro di certo se li riempiono con l’incredibile Mc Naught e la sua coda incurvata ed estesa a dismisura. Una (grande) cometa per uno non fa male a nessuno…

Incredibile il caso della 17/P Holmes che, con un outburst epocale nell’autunno del 2007, aumentò in poche ore dalla mag. 17 alla 2,5, visibile dapprima come una stellina poi trasformatasi in un enorme bolla in espansione somigliante a una nebulosa planetaria.

Non di solo Hale-Bopp si vive dunque. Alla massa distratta che si affida ai mass media la Hale-Bopp, ai cultori delle comete molto, ma molto altro.

Le cartine allegate:

Per la C/2007 Q3 Siding Spring la posizione è calcolata per la mezzanotte ora solare e le stelle arrivano alla mag. 9

Per la P/81 Wild 2 la posizione è calcolata per le 2.00 ora solare e le stelle arrivano alla mag. 9


Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center:

http://www.cfa.harvard.edu/iau/Ephemeri ... index.html

Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI: http://comete.uai.it
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ADIA - Associazione per la Divulgazione e l'Informazione Astronomica - Sede: Polignano a Mare - Bari
Http://www.aeritel.com/ADIA
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