Il cielo di Novembre 2010

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ADIA
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Il cielo di Novembre 2010

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SOLE
Il giorno 23 passa dalla costellazione della Bilancia a quella dello Scorpione; vi rimane però solo 6 giorni. Il 30 infatti fa il suo ingresso nell'Ofiuco, la "13a costellazione zodiacale".

1 novembre: il sole sorge alle 6.44 ; tramonta alle 17.06
15 novembre: il sole sorge alle 7.01 ; tramonta alle 16.51
30 novembre: il sole sorge alle 7.19 ; tramonta alle 16.42

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 59 minuti per una località alla latitudine media italiana.


(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana)


Situazione delle macchie solari nel visibile dal sito dell'Osservatorio Solare Soho



LUNA
Le Fasi:

Luna nuova il 6
Primo quarto il 13
Luna piena il 21
Ultimo Quarto il 28




OSSERVABILITÀ DEI PIANETI
Mercurio: il pianeta ricompare nel cielo della sera, pur senza raggiungere una grande elevazione sull’orizzonte occidentale. Con il passare dei giorni le opportunità di individuarlo crescono gradualmente. Alla fine del mese Mercurio tramonta poco più di un’ora dopo il Sole.


Venere: dopo la congiunzione con il Sole dello scorso 29 ottobre, il pianeta per alcuni giorni rimane inosservabile. Al crescere della distanza angolare dalla nostra stella, Venere torna ad essere visibile al mattino, prima dell’alba. L’elevazione del pianeta sull’orizzonte orientale cresce molto rapidamente e alla fine del mese sarà possibile osservarlo per oltre 3 ore prima del sorgere del Sole. Venere rimane tutto il mese nella costellazione della Vergine.


Marte: il pianeta continua a d essere individuabile con estrema difficoltà, mantenendosi per tutto il mese molto basso sull’orizzonte occidentale. Tramontando poco dopo il Sole si confonde facilmente tra le luci del crepuscolo serale. Il giorno 8 Marte passa dalla costellazione dello Scorpione a quella dell’Ofiuco.


Giove: il pianeta culmina a Sud nelle prime ore della notte. Giove, per buona parte della notte, è ancora l’unico pianeta a dominare la volta celeste. Nelle ore successive alla culminazione Giove scende verso Sud – Ovest, fino a tramontare nel corso della seconda parte della notte. Giove si trova nella costellazione dell’Acquario, molto vicino al limite con quella dei Pesci.


Saturno: il pianeta guadagna ulteriore visibilità al mattino. Aumenta l’altezza sull’orizzonte orientale e lo si può facilmente osservare prima dell’alba. Saturno rimane per tutto l’anno nella costellazione della Vergine.


Urano: il pianeta è osservabile per buona parte della notte. Non ci sono novità significative, e come accade ormai da diversi mesi, ancora una volta si confermano le condizioni di osservabilità assolutamente identiche a quelle di Giove. Mentre quest’ultimo si trova nell’Acquario, Urano rimane nei Pesci, ma entrambi i pianeti si trovano molto vicini al confine tra le due costellazioni. La luminosità del pianeta è comunque al limite della soglia accessibile all'occhio nudo, pertanto per l’osservazione è necessario l'uso del telescopio.


Nettuno: il pianeta è ancora osservabile nelle prime ore della notte sull’orizzonte a Sud - Ovest. Data la sua bassa luminosità, il pianeta non è osservabile ad occhio nudo e per individuarlo è quindi necessario l'uso di un telescopio. Nettuno si trova nella costellazione del Capricorno, molto vicino al limite con l’Acquario.


Plutone

La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone è ormai molto basso sull’orizzonte ad occidente e tramonta già nelle prime ore della notte. Il pianeta si trova ancora nella costellazione del Sagittario, dove rimane tutto l’anno. Per la sua luminosità molto bassa lo si può osservare solo con l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza.







CONGIUNZIONI
Luna – Saturno: il pianeta con gli anelli torna ad essere visibile prima del sorgere del Sole. Per chi avesse l’occasione di osservare il cielo nelle ore finali della notte, torna quindi l’opportunità di osservare le congiunzioni tra Saturno e la Luna. Questo mese l’incontro ravvicinato avviene prima dell’alba del giorno 4 nella costellazione della Vergine. (vedi mappa)

Luna – Giove : la sera del giorno 16 possiamo osservare, a breve distanza angolare l’uno dall’altro, i due astri più luminosi della volta celeste di questo periodo: la Luna e Giove. La Luna ha già fatto il suo ingresso nella costellazione dei Pesci; Giove invece, sebbene vicino al limite tra le due costellazioni, si trova nell’Acquario. (vedi mappa)

Luna - Pleiadi: segnaliamo anche in questo mese un passaggio molto ravvicinato tra la Luna e l’ammasso aperto delle Pleiadi (M 45), nella costellazione del Toro. La sera del 21 novembre il disco della Luna piena sorge ad oriente “sfiorando” le Pleiadi; poco più in basso brilla la stella Aldebaran. (vedi mappa)







Sciami meteorici: LEONIDI
Nella notte tra il 17 ed il 18 novembre lo sciame meteorico delle Leonidi avrà la sua massima attività.
Le Leonidi sono uno sciame meteorico prodotto dai minuscoli residui di una cometa periodica, la Temple Tuttle, la cui orbita è intersecata ogni anno dalla Terra a novembre.
Lo sciame ha conosciuto in passato periodi di eccezionale attività, culminati con vere e proprie tempeste di meteore, che si verificano ogni circa 33 anni, intervallo di tempo corrispondente al periodo orbitale della cometa progenitrice.
Dopo gli spettacolari picchi di attività registrati tra il 1998 e il 2002, dovremo attendere il periodo 2029 – 2033 per osservare nuovamente delle importanti piogge di meteore.


Le Leonidi sono attive dal 10 al 23 novembre e anche per quest’anno si precede una attività abbastanza blanda. La notte del 17/18 novembre sarà quella in cui dovremmo vedere il maggior numero di Leonidi – con uno ZHR* massimo di circa 20 meteore / ora.
Il radiante - punto di provenienza della meteore - si trova nella costellazione del Leone (da cui deriva il nome dello sciame).
Il radiante delle Leonidi in Italia sarà osservabile solo a partire dalla mezzanotte e fino all'alba: nelle prime ore della notte (con il radiante ancora sotto l’orizzonte) non si potranno quindi vedere le meteore di questo sciame. Per osservare le Leonidi è quindi necessario quindi attendere la seconda parte della notte.

COSTELLAZIONI
La notte si allunga, il Sole anticipa sempre più il suo tramonto, e questo ci regala qualche ora in più di osservazione della volta stellata.

È così che allo spengersi delle ultime luci del crepuscolo avremo ancora l'opportunità di ammirare brevemente, sull'orizzonte occidentale, alcuni degli astri caratteristici del cielo estivo.

Li rammentiamo ancora una volta: possiamo riconoscere il "Triangolo Estivo", ai cui vertici troviamo le stelle Altair dell'Aquila, Vega della Lira e Deneb del Cigno (si consiglia di consultare le rubriche dei mesi precedenti per le descrizioni più dettagliate delle tre costellazioni).

Subito dopo il tramonto sarà possibile scorgere anche Ercole, in basso sull'orizzonte a Nord Ovest. Lungo la fascia zodiacale nelle prime ore della sera possiamo riconoscere il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti.

Proseguendo verso Sud, troviamo i Pesci e la minuscola costellazione dell'Ariete.

Chi osserva da luoghi con l'orizzonte meridionale privo di ostacoli - in pianura o sul mare - può cimentarsi nel riconoscimento delle costellazioni che si estendono al di sotto dell'eclittica: la Balena e più a Ovest, sotto l'Acquario, il Pesce Australe, dove si può facilmente riconoscere una stella brillante, Fomalhaut.

Verso Est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell'imminente inverno: vedremo così prima il Toro e successivamente i Gemelli.

In tarda serata nel cielo orientale si inizieranno a vedere altre costellazioni, prossime protagoniste dei cieli invernali: il Cancro, a sinistra dei Gemelli, e nella seconda parte della notte, il Leone.

Inconfondibili, a Sud-Est nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio.

Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un'altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell'Auriga, dalla caratteristica forma a pentagono, in cui uno dei vertici è rappresentato da una delle stelle più luminose della volta celeste, Capella.

In prossimità dello zenit, sulla nostra verticale, godono ancora di visibilità ottimale le costellazioni già descritte nel "cielo di ottobre": il grande quadrilatero di Pegaso, seguito, verso Nord Est, da Andromeda e da Perseo e, più vicine al Polo Nord Celeste, la "W" di Cassiopea e il meno appariscente Cefeo.

Vale la pena soffermarsi anche sulla piccola costellazione del Triangolo, tra Andromeda e l'Ariete: in essa si trova la Galassia a spirale M33, ben nota a tutti gli astrofili: è la terza componente per importanza del "Gruppo Locale", la concentrazione di galassie di cui fanno parte la nostra Via Lattea e la notissima Galassia di Andromeda.

A Settentrione troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il Nord; tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.


COMETE DEL MESE
Dopo averla monitorata durante il suo consistente avvicinamento di ottobre, a novembre seguiremo, per contro, l’allontanamento dal nostro pianeta della 103/P Hartley. Passato anche il perielio, costateremo quindi l’inesorabile lento declino di questo interessante oggetto, sempre che non decida di sorprenderci. E’ l’unica cometa del mese accessibile per i possessori di strumenti dal diametro modesto.

Concentriamoci quindi sulla Hartley2, aspettando almeno la mezzanotte per puntarla a inizio mese. In seguito saremo man mano costretti a cercarla sempre un po’ più tardi per trovarla a una buona altezza. La cometa continuerà a cavalcare la Via Lattea invernale partendo dai Gemelli, da dove uscirà dopo appena un giorno per valicare i confini del Cane Minore. In seguito attraverserà l’Unicorno terminando la propria corsa novembrina nella Poppa, una dozzina di gradi ad est del faro Sirio. La luminosità, come già detto, sarà in calo, pur mantenendosi a livelli più che discreti. Nei trenta giorni presi in esame la variazione dovrebbe essere contenuta in un paio di magnitudini, variando dalla quinta settima grandezza. Negli ultimi giorni di novembre ci sarà l’occasione per seguire l’avvicinamento (e in seguito l’allontanamento) della Hartley2 ai due brillanti ammassi aperti della Poppa M46 e M47. Il clou è previsto per la nottata del 29, con la cometa che nelle ore a cavallo della mezzanotte si posizionerà a metà strada tra i due ammassi. I tre protagonisti dello splendido quadretto saranno racchiusi in meno di un grado e mezzo. A dire il vero gli oggetti contemporaneamente visibili saranno quattro, considerando che tra le stelline di M46 si nasconde la nebulosa planetaria NGC 2438, ampiamente alla portata di piccole aperture. Purtroppo all’incontro si è autoinvitata anche una maleducata Luna che, poco al di sotto dell’ultimo quarto, cercherà di rovinare la festa. A dirla tutta però, anticipando l’orario ideale di osservazione, si potrebbe sfuggire alla ingombrante luce del nostro satellite naturale, ma a prezzo di dover sbirciare gli oggetti piuttosto bassi, con i problemi di trasparenza che ne conseguono. In ogni caso, anche con la Luna, fossi in voi non mancherei per nulla al mondo l’appuntamento.

Proviamo ora a tracciare un bilancio, seppur parziale, sul passaggio di questa cometa, che si è mostrata ad occhio nudo solo sotto cieli scurissimi (anche se in maniera molto discreta). Eppure gli osservatori l’hanno stimata, nei suoi giorni migliori, sotto la quinta magnitudine, quindi ampiamente alla portata di un buon occhio allenato, teoricamente addirittura abbastanza facile. E’ stato però il suo aspetto a renderla poco evidente. Infatti il suo nucleo non è risultato particolarmente brillante e la sua chioma molto diffusa ha disperso la luminosità in circa una grado di diametro. Piccoli binocoli l’hanno invece mostrata senza problemi (sempre cielo permettendo). Sono risultati indimenticabili alcuni incontri ravvicinati con oggetti deep sky, quasi tutti appartenenti alla categoria degli ammassi aperti, che proprio i piccoli binocoli, con il loro grande campo, hanno permesso di ammirare alla grande. Splendide alcune immagini degli astrofotografi, che hanno saputo cogliere a loro volta gli spunti che il percorso della cometa offriva. Insomma, ad oggi, metterei la Hartley sul primo gradino del podio per il 2010, sperando che lo spettacolo non sia ancora finito…

La cartina riporta stelle fino alla mag. 7 ed indica la posizione della cometa alle ore 00.00 ora solare

L’immagine dell’incontro Hartley-M46-M47 del 29/11 è costruita per le ore 00.00 ora solare


Una nuova brillante cometa si è affacciata nel cielo del mattino. Ad annunciarlo due astrofili giapponesi che l’hanno scovata in visuale nei pressi di Saturno. Un'altra scoperta in visuale dunque, dopo quella dell’aprile scorso ad opera di Don Machholz. A quanto pare, per fortuna, c’è ancora spazio per questo tipo di ricerca considerato ormai obsoleto, ma che è senza dubbio il più suggestivo e poetico, nonché faticoso, se perseguito con serietà.

La Ikeya-Murakami è attualmente visibile, anche in piccoli binocoli, come un oggetto piuttosto compatto di ottava magnitudine. Per osservarla bisognerà alzarsi poco prima dell’alba, puntando gli strumenti giù in basso, verso l’orizzonte est, prendendo fino a metà mese come riferimento Saturno, nei cui pressi brilla la nuova venuta (l’otto novembre la distanza tra pianeta e cometa sarà ridotta a meno di un grado!!!). Le previsioni sulla sua luminosità lascerebbero pensare ad un affievolimento nel corso del mese, visto che il perielio è ormai alle spalle, anche se c’è chi pensa che l’oggetto sia in outburst. Occhio quindi a possibili sorprese. Pur non disponendo ancora di dati definitivi per calcolare l’orbita in modo preciso, nel corso di novembre la Ikeya-Murakami si manterrà bassa, sempre all’interno della costellazione della Vergine. Il 25 transiterà nei pressi di Spica, mentre a fine mese confermerà la sua predilezione per gli incontri con i pianeti avvicinandosi a Venere.

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