Il Cielo di Aprile 2012

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ADIA
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Il Cielo di Aprile 2012

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SOLE


Si trova nella costellazione dei Pesci fino al 18, quando passa nella costellazione dell'Ariete.


1 aprile: il sole sorge alle 6.54; tramonta alle 19.38

15 aprile: il sole sorge alle 6.31; tramonta alle 19.53

30 aprile: il sole sorge alle 6.09; tramonta alle 20.10


La durata del giorno aumenta di 1 ora e 17 minuti dall'inizio del mese.

(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana).

Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell'Europa Centrale)


Situazione delle macchie solari nel visibile dal sito dell'Osservatorio Solare Soho


LUNA


Le Fasi:



Fasi Lunari Aprile 2012
Data Fase Orario

06/04/2012 Luna Piena 21h 19m

13/04/2012 Ultimo Quarto 12h 50m

21/04/2012 Luna Nuova 09h 18m

29/04/2012 Primo Quarto 11h 57m




OSSERVABILITÀ DEI PIANETI


Mercurio: questo mese non è particolarmente favorevole all’osservazione del pianeta. Per tutto aprile Mercurio è visibile solo al mattino, ma sorge meno di un’ora prima del Sole. Non c’è quindi tempo a sufficienza per vederlo abbastanza alto in cielo: le luci dell’alba prendono rapidamente il sopravvento. La massima elongazione mattutina viene raggiunta il giorno 18, con una distanza angolare dal Sole di 26° 30’.


Venere: al culmine del lungo periodo di osservabilità ottimale del pianeta, il 4 aprile Venere raggiunge la massima durata dell’intervallo di tempo disponibile per ammirarlo. Il pianeta tramonta infatti ben 4 ore e 8 minuti dopo il Sole. Nella prima metà del mese non si registrano particolari variazioni, ma nelle ultime due settimane di aprile inizia una repentina discesa del pianeta verso l’orizzonte occidentale. A fine mese si è già ridotto di circa mezz’ora la differenza di orario tra il tramonto del Sole e quello di Venere. Nel corso del mese Venere attraversa gran parte della costellazione del Toro.


Marte: dopo l’opposizione del mese scorso, Marte mantiene ottime condizioni di osservabilità. Al calare dell’oscurità lo si può individuare facilmente già alto sull’orizzonte orientale, dove spicca per la sua luminosità e per il colore rosso. La sua posizione all’interno della costellazione del Leone non varia molto. Inizialmente prosegue il moto retrogrado che lo porta a spostarsi leggermente in direzione di Regolo, la stella più luminosa della costellazione. Il giorno 15 il moto si inverte, ritorna diretto e il pianeta torna a dirigersi lentamente verso il limite con la costellazione della Vergine.


Giove: il pianeta gigante per mesi ha dominato insieme a Venere il cielo occidentale e, insieme alla Luna, è stato protagonista di una serie ricchissima di suggestive congiunzioni. Questo periodo giunge a conclusione con questo mese di aprile. Giove è sempre più basso sull’orizzonte ad Ovest. Inizialmente è ancora possibile individuarlo facilmente poco dopo il tramonto del Sole, ma a fine mese il pianeta è ormai confuso tra le luci del crepuscolo, fino a divenire inosservabile fino alla sua riapparizione, tra circa un mese, nei cieli del mattino, prima dell’alba. Giove si trova ancora nella costellazione dell’Ariete, ma è ormai vicino al limite con il Toro.


Saturno: mentre Giove ci saluta, Saturno si accinge a diventare uno degli oggetti più osservati del cielo di primavera, con i suoi anelli da ammirare con i telescopi. Il giorno 15 il pianeta si trova all’opposizione. Pertanto è osservabile per l’intera notte. Al tramonto del Sole appare sull’orizzonte orientale, per culminare a Sud intorno alla mezzanotte e in seguito calare verso oriente dove tramonta in concomitanza con l’alba. Saturno si trova ancora nella Vergine, alla sinistra di Spica, la stella più brillante della costellazione.


Urano: dopo la congiunzione con il Sole del 24 marzo il pianeta si trova ancora ad una modesta distanza angolare dal Sole. Per alcune settimane è quindi ancora praticamente inosservabile. A fine mese ricompare al mattino, prima dell'alba, molto basso sull’orizzonte ad Est. La luminosità del pianeta è al limite della visibilità occhio nudo: per poterlo osservare è quindi necessario l’uso del telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dei Pesci.


Nettuno: il pianeta è ancora basso sull’orizzonte orientale, ma con il passare delle settimane l’osservabilità migliora e l’istante in cui sorge si anticipa sempre più. Nettuno è comunque individuabile solo nell’ultima parte della notte, prima dell’alba. Data la sua bassa luminosità, il pianeta è al di sotto della soglia di percezione ad occhio nudo e per osservarlo è indispensabile utilizzare un telescopio. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove resterà ancora per molti anni.


Plutone
La IAU (International Astronomical Union), ha istituito (giugno 2008) la classe dei Plutoidi. Abbiamo comunque ritenuto opportuno mantenere nella nostra rubrica Plutone, capostipite di questa nuova categoria di membri del sistema solare.

Plutone sorge nelle ore centrali della notte, incrementando giorno per giorno l’intervallo di osservabilità. A fine mese raggiunge la massima altezza sull’orizzonte (culminazione) a Sud mentre compaiono le prime luci dell’alba. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione in cui è destinato a rimanere molti anni ancora (fino al 2023. E’ noto che, in conseguenza della sua luminosità estremamente bassa, è osservabile solo con l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza.



CONGIUNZIONI

Venere - Pleiadi: un suggestivo incontro particolarmente ravvicinato tra il pianeta e il noto ammasso stellare. La sera del 3 aprile Venere lambisce le Pleiadi (M 45), nella costellazione del Toro. (vedi mappa)

Luna - Marte: nella stessa notte dell’incontro Venere – Pleiadi è possibile osservare la Luna che attraversa la costellazione del Leone. La sera del 3 si verifica la congiunzione con la stella più luminosa della costellazione, Regolo. Nel corso della notte (quindi nelle prime ore del giorno 4) la Luna procede fino a trovarsi in congiunzione con Marte. (vedi mappa)

Luna - Saturno: nelle prime ore della notte del 7 aprile ad Est si può osservare il sorgere di 3 astri disposti come un triangolo isoscele con la base in alto ai cui vertici troviamo Saturno e la stella Spica, mentre al vertice inferiore si trova la Luna ancora quasi Piena. I tre corpi celesti si trovano nella costellazione della Vergine. (vedi mappa)

Luna - Giove: ultima occasione per tentare di osservare una congiunzione serale tra la Luna e Giove, prima che quest’ultimo diventi inosservabile. La sera del 22 aprile i due astri sono estremamente bassi sull’orizzonte occidentale e la falce di Luna è sottilissima (il 21 era Luna Nuova). La Luna e Giove si trovano nella costellazione dell’Ariete. (vedi mappa)

Luna - Pleiadi: poco dopo il tramonto del Sole del 23 aprile la sottile falce di Luna crescente attraversa la costellazione del Toro. Mentre si affievoliscono le luci del crepuscolo la possiamo osservare sull’orizzonte ad Ovest tra la stella Aldebaran e le Pleiadi. (vedi mappa)

Luna - Venere: il ciclo di incontri ravvicinati tra Luna e pianeti si chiude con il giorno 24. Nelle prime ore della sera, appena cala l’oscurità, è possibile osservare il tramonto di Aldebaran, della falce di Luna e di Venere. I tre astri, concentrati nella costellazione del Toro, sono allineati lungo una linea quasi perpendicolare all’orizzontee. (vedi mappa)





METEORE

In aprile normalmente si sono sempre osservate poche meteore, forse perché in questo periodo ci sono per le più soltanto correnti secondarie, poco monitorate a causa delle condizioni meteo spesso instabili e ancora poco invoglianti per chi osserva visualmente.

Il sistema complesso delle Virginidi continua ad offrire il contributo maggiore all’ammontare delle meteore. Si tratta di numerosi filamenti di pulviscolo cometario, mescolati a isolati resti più grossi di origine asteroidale, che si attivano durante tutto l’arco del mese nelle regioni dell’eclittica tra le costellazioni della Vergine e della Libra.
Sono meteore di debole luminosità che bene si adattano all’osservazione visuale, specie se accompagnata da un disegno accurato delle tracce su mappe stellari.

Dopo la prima metà del mese, che sarà disturbata dal chiarore lunare, avremo una buona opportunità per monitorare, specie nella seconda parte della notte, l’attività di alcuni radianti minori, come le gamma VIR (12/13 aprile)e le sigma VIR (16/17 aprile), e dei radianti sicuramente più interessanti delle Ursidi d’aprile e delle più conosciute Liridi.

Le Ursidi, che si irradiano da un’area vicina alla stella beta UMA, continuano ad essere osservate da due secoli, pur con basse frequenze.

Le Liridi, originate dalla cometa Thatcher, sono famose per alternare blande e deludenti apparizioni (10-30 Liridi/hr) a brevi e intensi outburst, relazionati al ciclo orbitale dodecennale di Giove. Si pensi che nel 1982 nel continente americano osservarono per circa un’ora 3-5 Liridi al minuto. L’apparizione di quest’anno sarà particolarmente favorevole, dato che il maggior numero di Liridi è atteso proprio nelle ore notturne del 21/22 aprile e che il disturbo lunare sarà del tutto assente. Con queste circostanze favorevoli sarà opportuno monitorare, magari fotograficamente, anche l’attività delle notti precedenti, in genere più ricche di meteore luminose.

Riguardo alla frequenza dei bolidi in aprile da anni sussiste una disputa se questi siano o no in numero maggiore. In effetti nel periodo primaverile le costellazioni eclitticali, da cui più spesso si originano le meteore più brillanti associate a residui asteroidali, si mostrano alle nostre latitudini alle maggiori altezze sull’orizzonte e pertanto in teoria per questo motivo potrebbero esserci più bolidi. Fatto sta che non è raro in aprile osservare bolidi. E in certi casi proprio questi bolidi hanno generato addirittura delle cadute di meteoriti, come ad esempio a Pribram il 7 aprile 1959, a Glanerburg in Olanda il 7 aprile 1990 e a Neuschwanstein in Germania il 6 aprile 2002.


COMETE

La situazione, per quanto riguarda le comete al di sotto della decima magnitudine, è cristallizzata da tempo e il quadro, salvo nuove scoperte o outburst, non è previsto in mutamento. Così ci ritroviamo anche questo mese a parlare della eterna C/2009 P1 Garradd che dovrebbe cominciare però a mostrare i primi segni di cedimento dovuti al suo allontanamento. Nella prima metà di aprile sarà localizzabile nella porzione occidentale dell’Orsa Maggiore, costellazione che abbandonerà in seguito per trasferirsi nella parte meridionale della Lince. Sarà osservabile nelle migliori condizioni in prima serata, non appena il cielo è buio (mediamente intorno alle 22.00). In marzo ha continuato a mantenersi intorno alla settima magnitudine con un aspetto molto compatto, alla portata quindi di piccoli binocoli usati sotto un cielo buio. Più difficile è risultata la visione delle sue due code, visibili in strumenti maggiori, soprattutto binocoli di buon diametro e campo. Come abbiamo già avuto modo di dire qualche riga fa, la sua luminosità dovrebbe essere in calo, continuando comunque a mantenersi molto appetibile. Vista la porzione di cielo attraversata saranno parecchi gli incontri ravvicinati con galassie di debole luminosità.



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