Referendum del 12-13 giugno: andiamo a votare!
Referendum del 12-13 giugno: andiamo a votare!
Mi scuso per l'OT, ma è un argomento che mi preme moltissimo.
Inoltro per conoscenza, perchè condivido la posizione.
Riccardo, se ritieni il post fuori luogo avvisami che mi cancello
----- Original Message -----
From: franz&gaby
To: franz&gaby
Sent: Thursday, May 05, 2011 3:36 PM
Subject: referendum - da leggere e divulgare
Ciao a tutti,
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
Mariachiara Alberton
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i cittadini italiani:
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E' necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone Il referendum non sarà pubblicizzato in TV. I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno.
QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum. Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.
Passaparola!
Referendum 12 e 13 Giugno 2011
Una scheda completa sui quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011, che riguardano: il legittimo impedimento, la privatizzazione di fatto dell’acqua previsto dal decreto “Ronchi” (due quesiti) e il ritorno all’energia nucleare.
Cosa sono i referendum
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Sono quattro le tipologie di referendum contemplate dalla Costituzione italiana:
il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge,
quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale,
quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni,
quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni.
Il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (articolo 75) si utilizza come soluzione per abolire una legge già esistente o parte di questa.
Quando sono?
Secondo legge potevano essere svolti tra il 15 aprile e il 15 giugno, ma i referendum abrogativi sono stati infine fissati per il 12 e 13 giugno, quindi senza unire il voto con le elezioni amministrative del 15–16 maggio.
Tale scelta è stata criticata quale enorme spreco di denaro pubblico e come tentativo di non far raggiungere il quorum ai referendum. Un tentativo di boicottaggio. Infatti se non andranno a votare il 50% + 1 degli aventi diritto i referendum non saranno validi.
Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (della Lega di “Roma ladrona”) ha scelto per la divisione delle due consultazioni. Di fatto questa decisione costerà alle casse dello stato, come evidenziano alcune stime riportate dalla stampa, uno spreco di 400 milioni di euro in più rispetto ad un ipotetico accorpamento delle elezioni amministrative col referendum.
Referendum, in campo la società civile: Quattro sì per cambiare l’Italia
È importante – il 12–13 giugno – raggiungere il quorum di 25 milioni di votanti ai Referendum e scegliere il SI a tutti i quesiti. È un voto che può porre alcuni limiti a un modello di sviluppo insostenibile, che ignora i costi ambientali, sociali e i beni comuni, e a un potere politico che calpesta giustizia e democrazia.
Un successo dei SI al Referendum costringerebbe la politica – sia del governo che dell’opposizione – a fare i conti con la volontà dei cittadini. L’impegno delle mobilitazioni sociali non si limiterebbe a manifestazioni finora inascoltate, ma cancellerebbe alcune delle peggiori leggi introdotte dal governo.
Quesito n. 1: referendum legittimo impedimento
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Quesito n. 2: referendum energia nucleare
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Quesito n. 3: referendum acqua pubblica – primo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Quesito n. 4: referendum acqua pubblica – secondo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Le posizioni
I referendum abrogativi e confermativi
Difficile parlare delle posizioni raccolte da Forum Civico, senza cadere nell’espressione di pareri. Ci proviamo qui. Invitiamo i lettori ad esprimere la loro posizione/parere nella sezioni contributi dei lettori a fondo pagina.
Per i “NO” si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una “logica” di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la “libertà” di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
Per i 4 “SI” voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la “peste radioattiva”), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Il referendum sul nucleare
Nonostante l’approvazione della moratoria di un anno sul nucleare in Italia, il referendum non si ferma. Anche per questo si voterà a giugno.
Ed è assai probabile che con il referendum del prossimo giugno gli italiani diranno ‘no’ al nucleare. Secondo alcuni sondaggi, infatti, il 90 per cento circa degli italiani preferisce le fonti rinnovabili al nucleare. Non solo. A quanto pare, dopo il disastro in Giappone il 17 per cento della popolazione ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali nucleari, ora è pari al 69 per cento il numero di persone contrarie a questa misura.
[Si noti che il governo giapponese ha mantenuti segreti i dati su livelli di radiazioni molto maggiori a quelli rivelati sinora. Si veda: Giappone: disastro nucleare di Fukushima peggio di Chernobyl]
Votare per i referendum dall’estero, oppure non nel comune di residenza
Per informazioni se e come sia possibile votare per gli italiani residenti all’estero, si veda anche (nella sezioni commenti): Come votare ai referendum dall’estero (n. 6); si notino anche le precisazioni al commento n. 19 e al n. 34.
Per informazioni se sia possibile votare in un comune che non sia quello di residenza, si veda anche (nella sezione commenti): Per le elezioni o referendum, posso votare in una città diversa dalla mia città di residenza? (n. 32)
Per informazioni se sia possibile votare per chi, come la signora Maddalena (commento n. 42), ha fatto la richiesta per la cittadinanza italiana, ma è ancora in attesa di responso finale, si veda: Votare senza cittadinanza italiana si può? (n. 43).
In caso di malattia che comporti l’intrasportabilità del malato al seggio si veda il commento n. 78
Per i Sì, o per i No, ma votiamo tutti
Non votare, adesso che tanto è stato fatto per garantire una scelta democratica del popolo, vorrebbe dire perdere un’occasione importantissima per affermare con chiarezza che i cittadini devono essere ascoltati. Votiamo tutti. Per i Sì o per i No, ciascuno voti a seconda della propria coscienza. Ma votiamo tutti. Non lasciamo la democrazia nelle mani dei pochi.
Inoltro per conoscenza, perchè condivido la posizione.
Riccardo, se ritieni il post fuori luogo avvisami che mi cancello
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Sent: Thursday, May 05, 2011 3:36 PM
Subject: referendum - da leggere e divulgare
Ciao a tutti,
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
Mariachiara Alberton
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i cittadini italiani:
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E' necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone Il referendum non sarà pubblicizzato in TV. I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno.
QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum. Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.
Passaparola!
Referendum 12 e 13 Giugno 2011
Una scheda completa sui quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011, che riguardano: il legittimo impedimento, la privatizzazione di fatto dell’acqua previsto dal decreto “Ronchi” (due quesiti) e il ritorno all’energia nucleare.
Cosa sono i referendum
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Sono quattro le tipologie di referendum contemplate dalla Costituzione italiana:
il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge,
quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale,
quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni,
quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni.
Il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (articolo 75) si utilizza come soluzione per abolire una legge già esistente o parte di questa.
Quando sono?
Secondo legge potevano essere svolti tra il 15 aprile e il 15 giugno, ma i referendum abrogativi sono stati infine fissati per il 12 e 13 giugno, quindi senza unire il voto con le elezioni amministrative del 15–16 maggio.
Tale scelta è stata criticata quale enorme spreco di denaro pubblico e come tentativo di non far raggiungere il quorum ai referendum. Un tentativo di boicottaggio. Infatti se non andranno a votare il 50% + 1 degli aventi diritto i referendum non saranno validi.
Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (della Lega di “Roma ladrona”) ha scelto per la divisione delle due consultazioni. Di fatto questa decisione costerà alle casse dello stato, come evidenziano alcune stime riportate dalla stampa, uno spreco di 400 milioni di euro in più rispetto ad un ipotetico accorpamento delle elezioni amministrative col referendum.
Referendum, in campo la società civile: Quattro sì per cambiare l’Italia
È importante – il 12–13 giugno – raggiungere il quorum di 25 milioni di votanti ai Referendum e scegliere il SI a tutti i quesiti. È un voto che può porre alcuni limiti a un modello di sviluppo insostenibile, che ignora i costi ambientali, sociali e i beni comuni, e a un potere politico che calpesta giustizia e democrazia.
Un successo dei SI al Referendum costringerebbe la politica – sia del governo che dell’opposizione – a fare i conti con la volontà dei cittadini. L’impegno delle mobilitazioni sociali non si limiterebbe a manifestazioni finora inascoltate, ma cancellerebbe alcune delle peggiori leggi introdotte dal governo.
Quesito n. 1: referendum legittimo impedimento
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Quesito n. 2: referendum energia nucleare
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Quesito n. 3: referendum acqua pubblica – primo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Quesito n. 4: referendum acqua pubblica – secondo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Le posizioni
I referendum abrogativi e confermativi
Difficile parlare delle posizioni raccolte da Forum Civico, senza cadere nell’espressione di pareri. Ci proviamo qui. Invitiamo i lettori ad esprimere la loro posizione/parere nella sezioni contributi dei lettori a fondo pagina.
Per i “NO” si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una “logica” di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la “libertà” di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
Per i 4 “SI” voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la “peste radioattiva”), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Il referendum sul nucleare
Nonostante l’approvazione della moratoria di un anno sul nucleare in Italia, il referendum non si ferma. Anche per questo si voterà a giugno.
Ed è assai probabile che con il referendum del prossimo giugno gli italiani diranno ‘no’ al nucleare. Secondo alcuni sondaggi, infatti, il 90 per cento circa degli italiani preferisce le fonti rinnovabili al nucleare. Non solo. A quanto pare, dopo il disastro in Giappone il 17 per cento della popolazione ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali nucleari, ora è pari al 69 per cento il numero di persone contrarie a questa misura.
[Si noti che il governo giapponese ha mantenuti segreti i dati su livelli di radiazioni molto maggiori a quelli rivelati sinora. Si veda: Giappone: disastro nucleare di Fukushima peggio di Chernobyl]
Votare per i referendum dall’estero, oppure non nel comune di residenza
Per informazioni se e come sia possibile votare per gli italiani residenti all’estero, si veda anche (nella sezioni commenti): Come votare ai referendum dall’estero (n. 6); si notino anche le precisazioni al commento n. 19 e al n. 34.
Per informazioni se sia possibile votare in un comune che non sia quello di residenza, si veda anche (nella sezione commenti): Per le elezioni o referendum, posso votare in una città diversa dalla mia città di residenza? (n. 32)
Per informazioni se sia possibile votare per chi, come la signora Maddalena (commento n. 42), ha fatto la richiesta per la cittadinanza italiana, ma è ancora in attesa di responso finale, si veda: Votare senza cittadinanza italiana si può? (n. 43).
In caso di malattia che comporti l’intrasportabilità del malato al seggio si veda il commento n. 78
Per i Sì, o per i No, ma votiamo tutti
Non votare, adesso che tanto è stato fatto per garantire una scelta democratica del popolo, vorrebbe dire perdere un’occasione importantissima per affermare con chiarezza che i cittadini devono essere ascoltati. Votiamo tutti. Per i Sì o per i No, ciascuno voti a seconda della propria coscienza. Ma votiamo tutti. Non lasciamo la democrazia nelle mani dei pochi.
Ciao a tutti
Piero
Mak SW 127.
Skywatcher AZ-GTiX.
Canon 750D + Pentax Q7 + ZWO ASI224MC (color).
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Piero
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- Riccardo Giuliani
- Site Admin
- Messaggi: 7181
- Iscritto il: mer ott 04, 2006 10:32 am
- Residenza: Polignano a Mare (Bari)
- Contatta:
---
Non è proprio OT, ma portebbero nascere problemi nelle risposte.
In particolare su Internet sparlare su chichessia avviene, ma io sono stato SEMPRE contrario, in particolare quando la controparte non può rispondere.
.
Penso che il forum ha questo spirito, e non dovrebbe MAI perderlo.
.
Personalmente sono Contrario a questo genere di consultazioni: in una democrazie vera, reale esiste la rappresentanza.
Qualunque essa sia (è sempre il popolo che la vota nel bene e nel male).
Basta quella, altrimenti è, a mio parere, trattasi di sistema camuffato.
.
Non penso di riprendere in questa lista. Ma spero... non si degeneri.
...
Non è proprio OT, ma portebbero nascere problemi nelle risposte.
In particolare su Internet sparlare su chichessia avviene, ma io sono stato SEMPRE contrario, in particolare quando la controparte non può rispondere.
.
Penso che il forum ha questo spirito, e non dovrebbe MAI perderlo.
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Personalmente sono Contrario a questo genere di consultazioni: in una democrazie vera, reale esiste la rappresentanza.
Qualunque essa sia (è sempre il popolo che la vota nel bene e nel male).
Basta quella, altrimenti è, a mio parere, trattasi di sistema camuffato.
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Non penso di riprendere in questa lista. Ma spero... non si degeneri.
...
Riccardo, al di la delle posizioni di tutti noi, qui siamo tutti persone ragionevoli e corrette, e non nutro dubbi sulla nostra capacità di un pacato e civile confronto anche fra chi la pensa diversamente
Poi, appena la cosa dovesse eventualmente degenerare, si fa sempre in tempo a chiudere la discussione
Poi, appena la cosa dovesse eventualmente degenerare, si fa sempre in tempo a chiudere la discussione
Ciao a tutti
Piero
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- brad67
- Utente ADIA super
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- Iscritto il: sab giu 21, 2008 9:36 am
- Residenza: Monte San Vito (AN )
Condivido con Riccardo l'ideale che la politica e le leggi si fanno nelle sedi appropriate e non nelle piazze.
Il referendum tuttavia è uno strumento costituzionale e ciò presuppone la libertà di utilizzarlo da parte del popolo.
Come tutti gli strumenti può essere utilizzato bene o male. Per quel che ricordo io è sempre stato usato in modo strumentale e questo di settimana prossima non fa differenza con il passato.
Voterò secondo coscienza civica e buon senso e non secondo politica. Facessimo tutti così......
Il referendum tuttavia è uno strumento costituzionale e ciò presuppone la libertà di utilizzarlo da parte del popolo.
Come tutti gli strumenti può essere utilizzato bene o male. Per quel che ricordo io è sempre stato usato in modo strumentale e questo di settimana prossima non fa differenza con il passato.
Voterò secondo coscienza civica e buon senso e non secondo politica. Facessimo tutti così......
Fabio ( in arte Brad67 ) osserva con:
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EOS400D non modificata
ZIEL 120 F1000 acro
SW 70/500 guida
Potrebbe essere peggio, potrebbe piovere (Frankenstein Jr.)
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- brad67
- Utente ADIA super
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- Iscritto il: sab giu 21, 2008 9:36 am
- Residenza: Monte San Vito (AN )
Ti riferisci a quando facciamo 80 km per stare tutta la notte fuori al freddo guardando il cielo e sperando che non si riempia di nuvole mentre fai sgrondare l'umidità dalle ottiche saltellando alternativamente sui due piedi per far circolare il sangue fino alle estremità inferiori e intanto pensi "ma chi me lo fa fare?"attrito ha scritto:IL BUON SENSO CI HA ABBANDONATO....E DA TEMPO.
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Potrebbe essere peggio, potrebbe piovere (Frankenstein Jr.)
Ahahhahhhahhhahhahh!!!!brad67 ha scritto:Ti riferisci a quando facciamo 80 km per stare tutta la notte fuori al freddo guardando il cielo e sperando che non si riempia di nuvole mentre fai sgrondare l'umidità dalle ottiche saltellando alternativamente sui due piedi per far circolare il sangue fino alle estremità inferiori e intanto pensi "ma chi me lo fa fare?"attrito ha scritto:IL BUON SENSO CI HA ABBANDONATO....E DA TEMPO.
Non proprio!!!
Stefano Giacoletti
Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica... [D. Pennac]
Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica... [D. Pennac]
Infatti, poichè è chiaro a tutti ormai che il sistema E' chiaramente camuffato, dobbiamo votare perchè quelli al governo (e pure quelli all'opposizione) hanno paura di una sola cosa, del voto democratico.Riccardo Giuliani ha scritto:Personalmente sono Contrario a questo genere di consultazioni: in una democrazie vera, reale esiste la rappresentanza.
Qualunque essa sia (è sempre il popolo che la vota nel bene e nel male).
Basta quella, altrimenti è, a mio parere, trattasi di sistema camuffato.
.
Il referendum è un qualcosa di temuto. Basta vedere quali porcherie si stanno inventando per non far raggiungere il quorum al referendum...
Pensate forse che lo facciano nell'interesse dei comuni cittadini?
Questo fatto da solo basta ed avanza per spingerci a votare ed a far raggiungere il quorum.
La cosa triste è che purtroppo poi se ne fregheranno altamente dell'esito del referendum e continueranno imperterriti a fare i loro sporchi intrallazzi.
La parola "credo" e la parola "scienza" non stanno quasi mai nella stessa frase.
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Forse è vero che l'unica alternativa è il voto. Una partecipazione massiccia sarebbe un segnale alla politica che la gente è pronta a riprendersi il ruolo centrale che le spetta in una democrazia.
Come ho detto nel precedente intervento nel mio modo di pensare però è abbastanza grave che una nazione debba ricorrere allo strumento del referendum perchè significa che la volontà popolare non è rispettata o che le persone non sono state del tutto convinte che determinate scelte "strategiche" siano corrette.
In entrambi i casi la politica ha fallito e credo che mai come in questo momento di difficoltà che perdura ci sia bisogno invece di una politica che funzioni, qualsiasi sia la sua bandiera che, secondo me, mai come oggi dovrebbe essere Bianco rosso e verde come l'Italia con una forte tonalità di Blu Europa.
Alle urne! Alle urne!!
Come ho detto nel precedente intervento nel mio modo di pensare però è abbastanza grave che una nazione debba ricorrere allo strumento del referendum perchè significa che la volontà popolare non è rispettata o che le persone non sono state del tutto convinte che determinate scelte "strategiche" siano corrette.
In entrambi i casi la politica ha fallito e credo che mai come in questo momento di difficoltà che perdura ci sia bisogno invece di una politica che funzioni, qualsiasi sia la sua bandiera che, secondo me, mai come oggi dovrebbe essere Bianco rosso e verde come l'Italia con una forte tonalità di Blu Europa.
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Uscir un momento, se non altro per Liberamente meditar (sforzo sempre più difficile), dalla corrente mediatica e modaiola di questi giorni e dalle solite frasi elementari fotocopia, attraverso un articolo semplicemente fuori dal coro che aggiunge dati sicuramente poco noti (ed impensati) , ma altamente significativi, in merito alla eterna querelle dei referendum.
Il diritto di astenersi e gli errori del Colle
di Magdi Cristiano Allam – 20110613 - Il Giornale
Il Presidente della Repubblica già una settimana fa aveva detto: "Farò il mio dovere di elettore". Ma per la Costituzione c'è differenza tra elezioni e referendum.
Caro Presidente Giorgio Napolitano, Le scrivo per la seconda volta, a distanza di quattro giorni, per denunciare che nei fatti lei ha travisato la Costituzione e ha indotto in errore gli italiani sul tema specifico dei referendum ancora in votazione, assumendo un comportamento che rischia di condizionare arbitrariamente la libera scelta degli elettori.
Le avevo rivolto un appello pubblicato da Il Giornale il 9 giugno a chiarire che, conformemente all'articolo 75 della Costituzione e della Legge 25 maggio 1970 n. 352, che contemplano il «diritto» ma non il «dovere» del voto al referendum, gli italiani hanno l’assoluta facoltà di non andare a votare per i quattro referendum abrogativi di leggi approvate dal Parlamento e da lei stesso promulgate.
Le avevo inoltre chiesto di ricevere al Quirinale una delegazione del «Comitato per il non voto al referendum del 12 e 13 giugno», che ha subito raccolto l’adesione di centinaia di italiani tra cui parlamentari italiani ed europei, giornalisti, imprenditori, liberi professionisti, studenti, casalinghe e pensionati, per evidenziare in modo inequivocabile che siamo cittadini di pari dignità e che operiamo nel pieno rispetto della nostra Costituzione e delle nostre leggi. La mia richiesta di chiarimento urgente si giustificava con il fatto che lei, lo scorso 6 giugno, alla domandase si sarebbe o meno recato alle urne per votare i 4 referendum, aveva risposto affermativamente in questi termini: «Sono un elettore che fa sempre il suo dovere».
Ed effettivamente lei ieri mattinata è stato tra i primi a votare per i referendum accreditando la percezione che, a suo avviso, gli elettori farebbero il loro dovere recandosi alle urne e che solo attraverso la partecipazione al voto gli italiani si qualificherebbero come buoni cittadini. Ebbene lei sa meglio di me che non è affatto così perché il referendum, che è abrogante in modo totale o parziale delle leggi varate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica, è un istituto costituzionale e giuridico che corrisponde a un «diritto» ma non a un «dovere», in quanto sostanzialmente diverso dalle elezioni legislative o amministrative a cui gli italiani sono chiamati ad ottemperare a un «dovere civico» per scegliere i loro rappresentanti nelle istituzioni che incarnano la sovranità popolare e senza cui non sarebbe possibile dar vita a un sistema democratico nell’amministrazione dello Stato sia a livello centrale sia a livello periferico. È per tale ragione che mentre l’articolo 48 della Costituzione, concernente le elezioni, afferma che «il voto è personale ed eguale, libero e segreto.
Il suo esercizio è dovere civico», l’articolo 75 della Costituzione concernente il referendum si limita ad affermare che «hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati », ponendo il vincolo del quorum secondo cui «la proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi». Il vincolo del quorum molto alto, 50 per cento più un voto valido degli aventi diritto, si spiega con lo scrupolo della nostra Costituzione di salvaguardare le leggi che sono state approvate dal Parlamento che esprime la sovranità popolare e che sono state promulgate dal capo dello Stato che incarna l’unità degli italiani. Le ricordo che nell'ottobre del 2009 allo sfogo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo la bocciatura da parte della Consulta del Lodo Alfano («Il capo dello Stato sapete voi da che parte sta: abbiamo giudici della Corte costituzionale eletti da tre capi dello Stato della sinistra che fanno della Consulta non un organo di garanzia ma un organo politico»), lei replicò con fermezza: «Tutti sanno da che parte sta il Presidente della Repubblica.
Sta dalla parte della Costituzione, esercitando le sue funzioni con assoluta imparzialità e in uno spirito di leale collaborazione istituzionale». Ebbene, caro Presidente Napolitano, mi spiace constatare che nel caso specifico dei quattro referendum ancora in votazione, lei non sta dalla parte della Costituzione, lei ha travisato la Costituzione e ha tratto in errore gli italiani. Perché ha pubblicamente dato una errata interpretazione dell’articolo 75 della Costituzione e perché si è rifiutato di rettificare, a fronte di una richiesta pubblica, per evitare che gli italiani possano essere tratti in inganno. Lei ha pubblicamente tratto in errore gli italiani perché ha voluto far credere che andare a votare per il referendum è un «dovere» quando è solo un «diritto »; così come ha sbagliato facendo credere agli italiani che per il referendum abrogativo sussisterebbe lo stesso «dovere civile» di andare alle urne che è invece prescritto soltanto per le ordinarie elezioni.
Concludo esprimendole il mio profondo rammarico per il discredito crescente in cui versano le istituzioni e la mia seria preoccupazione per il disorientamento totale in cui sono sprofondati gli italiani che hanno sempre meno certezze circa l’autorità morale dello Stato.
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Il Presidente della Repubblica già una settimana fa aveva detto: "Farò il mio dovere di elettore". Ma per la Costituzione c'è differenza tra elezioni e referendum.
Caro Presidente Giorgio Napolitano, Le scrivo per la seconda volta, a distanza di quattro giorni, per denunciare che nei fatti lei ha travisato la Costituzione e ha indotto in errore gli italiani sul tema specifico dei referendum ancora in votazione, assumendo un comportamento che rischia di condizionare arbitrariamente la libera scelta degli elettori.
Le avevo rivolto un appello pubblicato da Il Giornale il 9 giugno a chiarire che, conformemente all'articolo 75 della Costituzione e della Legge 25 maggio 1970 n. 352, che contemplano il «diritto» ma non il «dovere» del voto al referendum, gli italiani hanno l’assoluta facoltà di non andare a votare per i quattro referendum abrogativi di leggi approvate dal Parlamento e da lei stesso promulgate.
Le avevo inoltre chiesto di ricevere al Quirinale una delegazione del «Comitato per il non voto al referendum del 12 e 13 giugno», che ha subito raccolto l’adesione di centinaia di italiani tra cui parlamentari italiani ed europei, giornalisti, imprenditori, liberi professionisti, studenti, casalinghe e pensionati, per evidenziare in modo inequivocabile che siamo cittadini di pari dignità e che operiamo nel pieno rispetto della nostra Costituzione e delle nostre leggi. La mia richiesta di chiarimento urgente si giustificava con il fatto che lei, lo scorso 6 giugno, alla domandase si sarebbe o meno recato alle urne per votare i 4 referendum, aveva risposto affermativamente in questi termini: «Sono un elettore che fa sempre il suo dovere».
Ed effettivamente lei ieri mattinata è stato tra i primi a votare per i referendum accreditando la percezione che, a suo avviso, gli elettori farebbero il loro dovere recandosi alle urne e che solo attraverso la partecipazione al voto gli italiani si qualificherebbero come buoni cittadini. Ebbene lei sa meglio di me che non è affatto così perché il referendum, che è abrogante in modo totale o parziale delle leggi varate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica, è un istituto costituzionale e giuridico che corrisponde a un «diritto» ma non a un «dovere», in quanto sostanzialmente diverso dalle elezioni legislative o amministrative a cui gli italiani sono chiamati ad ottemperare a un «dovere civico» per scegliere i loro rappresentanti nelle istituzioni che incarnano la sovranità popolare e senza cui non sarebbe possibile dar vita a un sistema democratico nell’amministrazione dello Stato sia a livello centrale sia a livello periferico. È per tale ragione che mentre l’articolo 48 della Costituzione, concernente le elezioni, afferma che «il voto è personale ed eguale, libero e segreto.
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Sta dalla parte della Costituzione, esercitando le sue funzioni con assoluta imparzialità e in uno spirito di leale collaborazione istituzionale». Ebbene, caro Presidente Napolitano, mi spiace constatare che nel caso specifico dei quattro referendum ancora in votazione, lei non sta dalla parte della Costituzione, lei ha travisato la Costituzione e ha tratto in errore gli italiani. Perché ha pubblicamente dato una errata interpretazione dell’articolo 75 della Costituzione e perché si è rifiutato di rettificare, a fronte di una richiesta pubblica, per evitare che gli italiani possano essere tratti in inganno. Lei ha pubblicamente tratto in errore gli italiani perché ha voluto far credere che andare a votare per il referendum è un «dovere» quando è solo un «diritto »; così come ha sbagliato facendo credere agli italiani che per il referendum abrogativo sussisterebbe lo stesso «dovere civile» di andare alle urne che è invece prescritto soltanto per le ordinarie elezioni.
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Potrà anche non essere un dovere previsto dalla Costituzione, ma resta pur sempre un dovere MORALE!!
Massimo
*in attesa di mettere in funzione il nuovo setup*
http://astromaxi.wordpress.com/
http://www.astrobin.com/users/micimax/
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Riccardo, rispetto ogni punto di vista, ma citare "Il Giornale", di proprietà della Famiglia Berlusconi e di fatto "Ufficio Stampa" di Mr.B, su questioni morali e costituzionali, è a dir poco paradossale.
Ti ricordo che questo organo di stampa è asservito agli stessi soggetti che si burlano della nostra Costituzione quotidianamente, ed i "compari" dei quali hanno dichiarato di utilizzare la nostra Bandiera a mò di carta igienica.
Mi dispiace, ma da questi soggetti io non accetto lezioni di correttezza o di morale. Il referendum, che piaccia o meno, è espressione della volontà popolare, dello stesso popolo che DOVREBBE essere sovrano.
Non so se tu ti senti rappresentato da chi governa oggi, ma io, personalmente, non mi sento affatto tale.
E non è questione di destra o sinistra: è questione di moralità e buon senso. Non accetto semplicemente che soggetti del genere, che passano la vita fra cocaina, prostitute minorenni, attacchi assurdi alla magistratura, facendo nel frattempo solo ed esclusivamente i loro interessi, si permettano di dirmi come dovrei comportarmi fissando regole di cui loro, per primi, si fanno beffe.
Non lo accetto: e questo non significa essere di destra o di sinistra, significa semplicemente credere nel fatto che chi ha potere e sta al governo, dovrebbe almeno dare il BUON ESEMPIO.
E per inciso, questo non significa essere comunisti. Tant'è che alle prossime politiche sto seriamente pensando di votare Fini, che tutto può considerarsi, tranne che di sinistra.
Con rispetto ed affetto,
Piero
EDIT: Tanto per ricordarci un pò lo "spessore" del nostro "presidente del consiglio": http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... 11/117827/
VERGOGNA.
Ti ricordo che questo organo di stampa è asservito agli stessi soggetti che si burlano della nostra Costituzione quotidianamente, ed i "compari" dei quali hanno dichiarato di utilizzare la nostra Bandiera a mò di carta igienica.
Mi dispiace, ma da questi soggetti io non accetto lezioni di correttezza o di morale. Il referendum, che piaccia o meno, è espressione della volontà popolare, dello stesso popolo che DOVREBBE essere sovrano.
Non so se tu ti senti rappresentato da chi governa oggi, ma io, personalmente, non mi sento affatto tale.
E non è questione di destra o sinistra: è questione di moralità e buon senso. Non accetto semplicemente che soggetti del genere, che passano la vita fra cocaina, prostitute minorenni, attacchi assurdi alla magistratura, facendo nel frattempo solo ed esclusivamente i loro interessi, si permettano di dirmi come dovrei comportarmi fissando regole di cui loro, per primi, si fanno beffe.
Non lo accetto: e questo non significa essere di destra o di sinistra, significa semplicemente credere nel fatto che chi ha potere e sta al governo, dovrebbe almeno dare il BUON ESEMPIO.
E per inciso, questo non significa essere comunisti. Tant'è che alle prossime politiche sto seriamente pensando di votare Fini, che tutto può considerarsi, tranne che di sinistra.
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Piero
EDIT: Tanto per ricordarci un pò lo "spessore" del nostro "presidente del consiglio": http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06 ... 11/117827/
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Ultima modifica di Drake il lun giu 13, 2011 4:28 pm, modificato 1 volta in totale.
Ciao a tutti
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Piero
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Nel frattempo il quorum c'è... Ciò significa che al di là delle rappresentanze qualcosa da dire c'era
Marco Saltarelli
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Ho inserito quell'articolo soltanto perchè ricco di considerazioni non "fotocopia" come si legge solitamente.
Scritto da una penna Autorevole qual'e Magdi Cristiano Allam.
Che sia il Giornale, Repubblica, Lotta continua o il Secolo, ecc. per me, uomo libero che non si ferma da tempo alle primarie battute ed a reali pregiudizi, non fa differenza.
Se la stesura del medesimo ci ha suggerito qualcosa, Ok. Altrimenti "come non riportato"
p.s. adoro sempre vedere il bicchier "mezzo pieno" e conservo costantemente gran rispetto per chi ci rappresenta, chiunque egli sia.
Da secoli, non a caso, si legge: ogni popolo ha il governo che si merita.
...
Ho inserito quell'articolo soltanto perchè ricco di considerazioni non "fotocopia" come si legge solitamente.
Scritto da una penna Autorevole qual'e Magdi Cristiano Allam.
Che sia il Giornale, Repubblica, Lotta continua o il Secolo, ecc. per me, uomo libero che non si ferma da tempo alle primarie battute ed a reali pregiudizi, non fa differenza.
Se la stesura del medesimo ci ha suggerito qualcosa, Ok. Altrimenti "come non riportato"
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Da secoli, non a caso, si legge: ogni popolo ha il governo che si merita.
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Solo per amor di confronto e non per alimentare polemiche.
L'articolista de "il giornale" direi che da un lato cerca il pelo nell'uovo ( diritto, dovere differenza formale e sostanziale ) e dall'altro generalizza uno stato di disorientamento totale.
Non sono contraddizioni è vero, ma è come puntare il dito sull'oblò lasciato aperto invece che sulla falla sotto la linea di galleggiamento. La nave affonda egualmente ma direi che riparare la falla sia prioritario al chiudere l'oblò.
E' un articolo che, seppur corretto nel concetto e nell'interpretazione della costituzione italiana, appare decisamente pretestuoso.
E' un articolo che non si ferma alla superficialità di tanti altri sul referendum? Su questo sono d'accordo ma solo perchè entra in un merito più formale nel leggere la costituzione ed è l'unico aspetto che ritengo significativo quindi, per me, non è un articolo sul referendum ma è un articolo sulla costituzione e su quanto previsto in materia di referendum.
Il brutto viene adesso con la disgustosa manipolazione del risultato che si trasformerà in un suffragio popolare in merito alla deposizione di Berlusconi e non alla vera sostanza del voto ovvero "l'acqua non si mercifica", "il presidente del consiglio è un cittadino come gli altri" e "il nucleare non è la soluzione del problema energetico".
Grandi tavole rotonde che decideranno se il mio ed i vostri voti sono pro o contro Berlusconi, mentre, molto più semplicemente, sono voti che abrogano delle leggi.
Un'altra volta la politica italiana ( destra sinistra centro ecc. ) potrà quindi dire di aver fallito nuovamente la sua missione di rappresentare esaustivamente il popolo sovrano.
Spero sinceramente di venir smentito ma ne dubito. La svolta verso una politica democratica e non bizantina a me pare lontana.
L'articolista de "il giornale" direi che da un lato cerca il pelo nell'uovo ( diritto, dovere differenza formale e sostanziale ) e dall'altro generalizza uno stato di disorientamento totale.
Non sono contraddizioni è vero, ma è come puntare il dito sull'oblò lasciato aperto invece che sulla falla sotto la linea di galleggiamento. La nave affonda egualmente ma direi che riparare la falla sia prioritario al chiudere l'oblò.
E' un articolo che, seppur corretto nel concetto e nell'interpretazione della costituzione italiana, appare decisamente pretestuoso.
E' un articolo che non si ferma alla superficialità di tanti altri sul referendum? Su questo sono d'accordo ma solo perchè entra in un merito più formale nel leggere la costituzione ed è l'unico aspetto che ritengo significativo quindi, per me, non è un articolo sul referendum ma è un articolo sulla costituzione e su quanto previsto in materia di referendum.
Il brutto viene adesso con la disgustosa manipolazione del risultato che si trasformerà in un suffragio popolare in merito alla deposizione di Berlusconi e non alla vera sostanza del voto ovvero "l'acqua non si mercifica", "il presidente del consiglio è un cittadino come gli altri" e "il nucleare non è la soluzione del problema energetico".
Grandi tavole rotonde che decideranno se il mio ed i vostri voti sono pro o contro Berlusconi, mentre, molto più semplicemente, sono voti che abrogano delle leggi.
Un'altra volta la politica italiana ( destra sinistra centro ecc. ) potrà quindi dire di aver fallito nuovamente la sua missione di rappresentare esaustivamente il popolo sovrano.
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E qui ti quoto in pieno... oramai tutti hanno avuto la possibilità di governare e tutti hanno fallito. Tutti i politici dell'ultimo ventennio per me possono tranquillamente andare a casa (che siano di destra di sinistra o di centro) e smetterla con i teatrini che non interessano a nessuno. Io interpreto così questo voto, al di là della strumentalizzazione della sinistra per dare un colpo al Berlusconismo (oramai al tramonto come lo è stato il Prodismo). Il problema è che il nostro sistema elettorale oramai ha blindato la classe politica e non da più la possibilità a nessuno di emergere dal nulla... Torneremo a votare e troveremo sulla carta le solite teste di ca**o. Chissà quanta gente valida con un vero senso civico grida, grida... ma nessuno lo ascolta, perchè non ha gli strumenti per farsi ascoltare, perchè dall'alto sono pronti a tagliargli la lingua pur di difendere i propri sporchi interessi (e non parlo solo di poltrone)...brad67 ha scritto: Un'altra volta la politica italiana ( destra sinistra centro ecc. ) potrà quindi dire di aver fallito nuovamente la sua missione di rappresentare esaustivamente il popolo sovrano.
E' un vero peccato, la gente soffre perchè c'è disoccupazione, c'è speculazione su un bene di prima necessità come la casa, c'è un sistema che arricchisce i ricchi ed impoverisce i poveri, e qui tutti i politici se ne sbat*ono come se appartenessero ad un altro mondo... Si sente quotidianamente parlare di una serie di stron**te che non interessano a nessuno (federalismo fiscale, unione europea e tanta robaccia davvero inutile), e i veri problemi? Boh???
Scusatemi per lo sfogo ed il probabile OT, ma è un argomento cui ci tengo molto
Marco Saltarelli
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Personalmente mi ha fatto piacere ascoltare le parole di Di Pietro, il più antiberlusconiano di tutti, che ha dichiarato di prendere le distanze dal resto della sinistra e di non voler strumentalizzare il voto contro Berlusconi.
Il voto e il grande risultato è stato raggiunto con i voti della gente di destra, centro e sinistra... i beni di prima necessità sono di tutti!
Anche il quesito sul legittimo impedimento è stato votato da tutti, sintomo di un malcontento popolare trasversale.
Speriamo ora che si arrivi ad una legge elettorale che tolga i condannati dal parlamento... ma qui davvero che parliamo di utopia..
E' stato il voto del buon senso.
cieli sereniii
.
Personalmente mi ha fatto piacere ascoltare le parole di Di Pietro, il più antiberlusconiano di tutti, che ha dichiarato di prendere le distanze dal resto della sinistra e di non voler strumentalizzare il voto contro Berlusconi.
Il voto e il grande risultato è stato raggiunto con i voti della gente di destra, centro e sinistra... i beni di prima necessità sono di tutti!
Anche il quesito sul legittimo impedimento è stato votato da tutti, sintomo di un malcontento popolare trasversale.
Speriamo ora che si arrivi ad una legge elettorale che tolga i condannati dal parlamento... ma qui davvero che parliamo di utopia..
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"i dinosauri si sono estinti perchè non avevano un programma spaziale" (Carl Sagan)
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Lorenzo, Amiconi, ridevo, poc'anzi, su due cose:CanesVenatici ha scritto:.
Ora questo benedetto bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto che sia, è d'acqua pubblica
.
1- Acqua pubblica? OK.
MA ci imbottigliamo casa di acque minerali (noi, però anche senza referendum, BEVIAMO soltanto acqua del rubinetto). Qualche anno luce avanti?
Intanto noi popolo, in massa, ci siamo già condannati... all'acqua privata.
2- Nucleare NO? OK.
Ma avete già dimenticato (i mass media lo hanno già posto in oblio) che il Telefonino all'orecchio può produrre il cancro? E stato (finalmente) accertato. Ed il telefonino, come le acque minerali, sono il tormentone delle nostre famiglie.
Noi popolo, in massa, ci siamo già condannati. Anche alle radiazioni...
Questo soltanto per capire che non guasta affatto vedere oltre i soliti stereotipi. e... MASSIMA attenzione alle NOSTRE azioni, in primis. No allodole.
...
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Sono assolutamente d'accordo.... in campagna abbiamo tante belle fontane con tanta acqua fresca e buona da bere e noi.... a far la coda al supermercato non immagini quante volte ho detto a mio padre come mai dopo tanti anni di fontane e fontanine si è rivolto altrove... bhoo!
Per quanto riguarda il nucleare, è troppo pericoloso... mannaggia! poi ste scorie dove le mettiamo??? vista l'italia, quella con la i minuscola, quanti anni ci impiegheranno a fare le centrali??? quanti soldi pubblici si mangeranno??? le mafie staranno a guardare??? bisognerebbe dare risposte a queste domande. purtroppo ci conosciamo
cieli sereniiii
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Sono assolutamente d'accordo.... in campagna abbiamo tante belle fontane con tanta acqua fresca e buona da bere e noi.... a far la coda al supermercato non immagini quante volte ho detto a mio padre come mai dopo tanti anni di fontane e fontanine si è rivolto altrove... bhoo!
Per quanto riguarda il nucleare, è troppo pericoloso... mannaggia! poi ste scorie dove le mettiamo??? vista l'italia, quella con la i minuscola, quanti anni ci impiegheranno a fare le centrali??? quanti soldi pubblici si mangeranno??? le mafie staranno a guardare??? bisognerebbe dare risposte a queste domande. purtroppo ci conosciamo
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Lorenzo Rotolo
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"i dinosauri si sono estinti perchè non avevano un programma spaziale" (Carl Sagan)
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Ti quoto in pieno....infatti il nucleare ci farebbe risparmiare (almeno in teoria) di circa un 30% sulla bolletta. Ammesso che si riuscisse a realizzare "onestamente" una centrale nucleare, con i rischi ad essa connessa (potenziali ed inevitabili incidenti per la pericolosità geologica del nostro territorio, nonchè la scoretta manutenzione, cattiva gestione, ecc.), varrebbe davvero la pena vivere con queste continue minacce per risparmiare "qualcosina" Non credo proprioCanesVenatici ha scritto:.
Per quanto riguarda il nucleare, è troppo pericoloso... mannaggia! poi ste scorie dove le mettiamo??? vista l'italia, quella con la i minuscola, quanti anni ci impiegheranno a fare le centrali??? quanti soldi pubblici si mangeranno??? le mafie staranno a guardare??? bisognerebbe dare risposte a queste domande. purtroppo ci conosciamo
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E il risultato del referendum lo dimostra in pieno
Massimo
*in attesa di mettere in funzione il nuovo setup*
http://astromaxi.wordpress.com/
http://www.astrobin.com/users/micimax/
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Io sono contraria al nucleare.
Non perchè metta in dubbio il suo fondamento scientifico, l'utilità e il risparmio che si può ottenere. Facendo un discorso meramente fisico/scientifico, si può essere assolutamente d'accordo sul nucleare. Ma questo discorso va calato nella realtà in cui viviamo. Una realtà piena di speculatori, mafia e quant'altro, gente che non guarda in faccia a nessuno per il "dio denaro".
Accettare il nucleare in Italia (e probabilmente anche in altri Paesi) vuol dire FIDARSI di chi lo gestisce. Ma voi vi fidate? :/
Io, sinceramente.. no!
Non perchè metta in dubbio il suo fondamento scientifico, l'utilità e il risparmio che si può ottenere. Facendo un discorso meramente fisico/scientifico, si può essere assolutamente d'accordo sul nucleare. Ma questo discorso va calato nella realtà in cui viviamo. Una realtà piena di speculatori, mafia e quant'altro, gente che non guarda in faccia a nessuno per il "dio denaro".
Accettare il nucleare in Italia (e probabilmente anche in altri Paesi) vuol dire FIDARSI di chi lo gestisce. Ma voi vi fidate? :/
Io, sinceramente.. no!
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Esatto.
In Italia la legge prevede solo 2 tipologie di appalti pubblici: quelli al massimo ribasso e quelli ad "offerta economicamente più vantaggiosa".
il primo si spiega da solo. Il secondo lascia un margine di discrezionalità arbitraria nella valutazione delle offerte che è francamente imbarazzante, e che si presta ad ogni tipo di ingerenza illecita.
In pratica, la scelta è fra scegliere l'appaltatore che offre il prezzo minore in assoluto (e che per forza di cose dovrà fare economie da qualche parte), o di fidarsi ciecamente dell'onestà dei membri della commissione che valuta ed aggiudica la gara d'appalto.
Chi di voi in tutta sincerità si sentirebbe tutelato da qualunque di questi due sistemi, in italia, per un qualunque tipo di appalto riguardante il nucleare (che sia costruzione o manutenzione), alzi la mano. Io certamente no.
In ogni caso il problema ormai è superato: il 95% dei votanti, che sono stati francamente parecchi, ha detto che il nucleare non lo vuole.
In Italia la legge prevede solo 2 tipologie di appalti pubblici: quelli al massimo ribasso e quelli ad "offerta economicamente più vantaggiosa".
il primo si spiega da solo. Il secondo lascia un margine di discrezionalità arbitraria nella valutazione delle offerte che è francamente imbarazzante, e che si presta ad ogni tipo di ingerenza illecita.
In pratica, la scelta è fra scegliere l'appaltatore che offre il prezzo minore in assoluto (e che per forza di cose dovrà fare economie da qualche parte), o di fidarsi ciecamente dell'onestà dei membri della commissione che valuta ed aggiudica la gara d'appalto.
Chi di voi in tutta sincerità si sentirebbe tutelato da qualunque di questi due sistemi, in italia, per un qualunque tipo di appalto riguardante il nucleare (che sia costruzione o manutenzione), alzi la mano. Io certamente no.
In ogni caso il problema ormai è superato: il 95% dei votanti, che sono stati francamente parecchi, ha detto che il nucleare non lo vuole.
Ciao a tutti
Piero
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Canon 750D + Pentax Q7 + ZWO ASI224MC (color).
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www.studiomessineo.it/astronomia (in costruzione)
Piero
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Credo che il discorso "dio denaro" si applichi a qualsiasi situazione e non solo al nucleare ma non è col disimpegno che si vinceranno questi cancri della nostra società.
Concordo con quanto detto da Riccardo in merito a stare attenti in primis alle NOSTRE azioni e quindi, è sì più faticoso, ma non si deve mai abbassare la guardia.
Io non posso pensare che le mie scelte debbano essere condizionate dai malviventi e dagli arrivisti. Le mie scelte le devo fare col buon senso e poi le devo difendere in tutti i modi.
Ha ragione Roxi quando dice che non c'è da fidarsi ma proprio per questo si deve scegliere per il meglio e poi si deve vigilare.
Io una centrale nucleare in Italia sono sicuro invece che sarebbe costruita a regola d'arte e con i massimi livelli di sicurezza.
Nel frattempo comunque ci terremo le nostre centrali a carbone che invece non inquinano e non creano danni alla salute ma almeno il pericolo nucleare è scongiurato.
Ci sono poi le centrali nucleari a due passi da casa che comunque ci spazzeranno via in caso di incidente ma noi almeno adesso siamo denuclearizzati in modo definitivo.
Non dico di essere favorevole al nucleare ma l'aver abrogato la legge senza avere altre proposte innovative mi sembra un pò come nascondere la testa sotto la sabbia
Avete notato che la pubblicità sulle energie rinnovabili è decuplicata in televisione immediatamente dopo il referendum? Secondo voi è un caso o era tutto preparato?
Concordo con quanto detto da Riccardo in merito a stare attenti in primis alle NOSTRE azioni e quindi, è sì più faticoso, ma non si deve mai abbassare la guardia.
Io non posso pensare che le mie scelte debbano essere condizionate dai malviventi e dagli arrivisti. Le mie scelte le devo fare col buon senso e poi le devo difendere in tutti i modi.
Ha ragione Roxi quando dice che non c'è da fidarsi ma proprio per questo si deve scegliere per il meglio e poi si deve vigilare.
Io una centrale nucleare in Italia sono sicuro invece che sarebbe costruita a regola d'arte e con i massimi livelli di sicurezza.
Nel frattempo comunque ci terremo le nostre centrali a carbone che invece non inquinano e non creano danni alla salute ma almeno il pericolo nucleare è scongiurato.
Ci sono poi le centrali nucleari a due passi da casa che comunque ci spazzeranno via in caso di incidente ma noi almeno adesso siamo denuclearizzati in modo definitivo.
Non dico di essere favorevole al nucleare ma l'aver abrogato la legge senza avere altre proposte innovative mi sembra un pò come nascondere la testa sotto la sabbia
Avete notato che la pubblicità sulle energie rinnovabili è decuplicata in televisione immediatamente dopo il referendum? Secondo voi è un caso o era tutto preparato?
Fabio ( in arte Brad67 ) osserva con:
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Potrebbe essere peggio, potrebbe piovere (Frankenstein Jr.)
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Fabio, non ci crederai ma io concordo con te su quasi tutto. Il problema, però, è che l'Italia ha perso il treno del nucleare nel 1987, non certo ieri. Sono 25 anni che in questo paese non si investe in tecnologia, ricerca e professionalità specializzate in quel settore. Tutti gli altri paesi nostri vicini invece hanno scelto la strada contraria: sfruttare il nucleare quando noi l'abbiamo abbandonato, e poi studiare una strategia di "phase out", e mentre loro studiavano cone affrontare tutti gli ENORMI problemi connessi, noi abbiamo incominciato a pensare di entrare nel settore, inventando da zero il relativo know-how, con 25 anni di ritardo.
Il treno ormai l'abbiamo perso, punto. E non ha senso, per gli interessi di pochi, sostenere tutti noi uno sforzo economico pazzesco per rientrare in possesso di una tecnologia ormai morente.
Le pubblicità sulle rinnovabili, probabilmente, erano pronte nel caso di vittoria dei "si" al referendum, non ci vedo nulla di sbagliato. Dirottando il costo previsto per il nucleare sulle rinnovabili si contribuisce ad abbattenre i costi ed a renderle più economicamente sostenibili. D'altronde è una tecnologia nuova, in piena fase di sviluppo, è naturale che debba maturare. Negli ultimi 5 anni il rendimento dei pannelli "commerciali" è passato da poco meno del 12% a quasi il 20%, che è un salto enorme. Entro un paio d'anni si prevede l'autosostenibilità del fotovoltaico "da casa", ovvero fra breve l'investimento richiesto sarà remunerativo senza bisogno di contributi statali.
E questa tecnologia ha un paio di vantaggi fondamentali:
- Ne possediamo il know-how e le professionalità, soprattutto perchè presenta delle criticità estremamente inferiori al nucleare.
- E' una tecnologia nella quale possono investire anche realtà imprenditoriali piuttosto piccole, e questo è fondamentale, perchè consente di mantenere il denaro speso per la sua realizzazione all'interno del territorio e delle fasce di utenza "inferiori", senza venire immediatamente incamerato dalle megamultinazionali, che acquisiscono denaro in italia con gli appalti e poi lo spendono sui mercati mondiali, come è più comodo per loro.
Sembrerà assurdo, ma l'indotto e la ricchezza generati dal fotovoltaico sono estremamente più trasversali e territoriali del nucleare.
Conosco moltissime persone, nella mia zona, che fra piccoli appalti presi dagli investitori delle rinnovabili, affitti dei tetti industriali e dei terreni agricoli, incarichi professionali di progettazione (ed io per primo sono uno di questi) o di manutenzione, in qualche modo partecipano alla catena produttiva ed alla spartizione della ricchezza generata dalle rinnovabili.
Quante persone conoscete, invece, che parteciperebbero in maniera sostanziale alla "spartizione" della ricchezza generata dal nucleare?
Insomma, secondo me si è aperta la porta di un sistema energetico più democratico, in cui oltre all'energia, anche i profitti generati dalle infrastrutture necessarie a generarla vengono suddivisi e spartiti in maniera più equa, fra più strati sociali, e su tutto il territorio nazionale.
E consentitemi una battuta finale: quanti di voi hanno mai sentito parlare di un allarme planetario scatenato dall'esplosione di un aerogeneratore?
Il treno ormai l'abbiamo perso, punto. E non ha senso, per gli interessi di pochi, sostenere tutti noi uno sforzo economico pazzesco per rientrare in possesso di una tecnologia ormai morente.
Le pubblicità sulle rinnovabili, probabilmente, erano pronte nel caso di vittoria dei "si" al referendum, non ci vedo nulla di sbagliato. Dirottando il costo previsto per il nucleare sulle rinnovabili si contribuisce ad abbattenre i costi ed a renderle più economicamente sostenibili. D'altronde è una tecnologia nuova, in piena fase di sviluppo, è naturale che debba maturare. Negli ultimi 5 anni il rendimento dei pannelli "commerciali" è passato da poco meno del 12% a quasi il 20%, che è un salto enorme. Entro un paio d'anni si prevede l'autosostenibilità del fotovoltaico "da casa", ovvero fra breve l'investimento richiesto sarà remunerativo senza bisogno di contributi statali.
E questa tecnologia ha un paio di vantaggi fondamentali:
- Ne possediamo il know-how e le professionalità, soprattutto perchè presenta delle criticità estremamente inferiori al nucleare.
- E' una tecnologia nella quale possono investire anche realtà imprenditoriali piuttosto piccole, e questo è fondamentale, perchè consente di mantenere il denaro speso per la sua realizzazione all'interno del territorio e delle fasce di utenza "inferiori", senza venire immediatamente incamerato dalle megamultinazionali, che acquisiscono denaro in italia con gli appalti e poi lo spendono sui mercati mondiali, come è più comodo per loro.
Sembrerà assurdo, ma l'indotto e la ricchezza generati dal fotovoltaico sono estremamente più trasversali e territoriali del nucleare.
Conosco moltissime persone, nella mia zona, che fra piccoli appalti presi dagli investitori delle rinnovabili, affitti dei tetti industriali e dei terreni agricoli, incarichi professionali di progettazione (ed io per primo sono uno di questi) o di manutenzione, in qualche modo partecipano alla catena produttiva ed alla spartizione della ricchezza generata dalle rinnovabili.
Quante persone conoscete, invece, che parteciperebbero in maniera sostanziale alla "spartizione" della ricchezza generata dal nucleare?
Insomma, secondo me si è aperta la porta di un sistema energetico più democratico, in cui oltre all'energia, anche i profitti generati dalle infrastrutture necessarie a generarla vengono suddivisi e spartiti in maniera più equa, fra più strati sociali, e su tutto il territorio nazionale.
E consentitemi una battuta finale: quanti di voi hanno mai sentito parlare di un allarme planetario scatenato dall'esplosione di un aerogeneratore?
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Per quel che potrà interessare io ho votato 4 si.
Una modesta riflessione: nel gran parlare di energie alternative e rinnovabili, nessuno dei nostri governanti si accorge che la prima fonte di energia rinnovabile è il risparmio energetico. Penso ai palazzi vuoti illuminati a giorno per tutta la notte. Penso alla mia città dove continuano a sorgere megaliti luminosi per l'abbellimento (?) urbano.
Chi arriva in città dall'autostrada si trova davanti tre enormi archi luminosi (sono lunghi complessivamente circa 3/400 metri).
E se invece di IL (Inquinamento Luminoso) parlassimo di SL (Spreco Luminoso)?
Una modesta riflessione: nel gran parlare di energie alternative e rinnovabili, nessuno dei nostri governanti si accorge che la prima fonte di energia rinnovabile è il risparmio energetico. Penso ai palazzi vuoti illuminati a giorno per tutta la notte. Penso alla mia città dove continuano a sorgere megaliti luminosi per l'abbellimento (?) urbano.
Chi arriva in città dall'autostrada si trova davanti tre enormi archi luminosi (sono lunghi complessivamente circa 3/400 metri).
E se invece di IL (Inquinamento Luminoso) parlassimo di SL (Spreco Luminoso)?
Giuliano
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at Drake: Il tuo ragionamento sul fotovoltaico mi piace solo non so se i prezzi caleranno però visto che adesso che il nucleare è stato sepolto rimane l'unica alternativa. Il mercato dice che in presenza di maggior richiesta il prezzo aumenta. Staremo a vedere. Io lo spero proprio che vada tutto in favore di una rapida diffusione dei pannelli sui tetti. Al momento invece, nelle Marche, i contadini hanno foderato gli ormai ex-campi di barbabietole di pannelli deturpando il paesaggio. Anche qui la politica ha fatto gli interessi di pochi e non della comunità. Gli incentivi poi sono in calo e gravano comunque sulle nostre bollette e poi ci sarà anche per il fotovoltaico il discorso dello smaltimento dei pannelli "esauriti" o danneggiati.
Aleggerà l'ombra del crimine organizzato anche sullo smaltimento di questi dispositivi inquinanti? Per non essere ipocriti dovremmo rispondere di si a questo quesito.
Sul discorso tecnologico sono meno d'accordo perchè ormai la tecnologia ce l'hanno tutti e parlo di tecnologia in generale non solo del nucleare. 25 anni fa era un miracolo mandare un fax oggi non dico che ce n'è uno per casa ma quasi. Oggi la tecnologia nucleare si comprerebbe non sarebbe necessario inventarla da zero.
at Giuliano: D'accordissimo. La prima fonte di energia è il risparmio e dovrebbe essere materia di insegnamento a scuola. Faccio un esempio: al mio paesello nelle Marche la gente ha storto il naso perchè è partita la raccolta differenziata ( tutti a trovare problemi inesistenti ) mentre io che ero abituato a farla da anni ho addirittura trovato molto più comodo il nuovo sistema di raccolta. La differenza di approccio (positiva o negativa ) è stata soltanto dettata dal fatto che per me era una cosa normale, utile e consolidata mentre per i miei compaesani è stata una cosa imposta senza prima creare la cultura del riciclo.
Aleggerà l'ombra del crimine organizzato anche sullo smaltimento di questi dispositivi inquinanti? Per non essere ipocriti dovremmo rispondere di si a questo quesito.
Sul discorso tecnologico sono meno d'accordo perchè ormai la tecnologia ce l'hanno tutti e parlo di tecnologia in generale non solo del nucleare. 25 anni fa era un miracolo mandare un fax oggi non dico che ce n'è uno per casa ma quasi. Oggi la tecnologia nucleare si comprerebbe non sarebbe necessario inventarla da zero.
at Giuliano: D'accordissimo. La prima fonte di energia è il risparmio e dovrebbe essere materia di insegnamento a scuola. Faccio un esempio: al mio paesello nelle Marche la gente ha storto il naso perchè è partita la raccolta differenziata ( tutti a trovare problemi inesistenti ) mentre io che ero abituato a farla da anni ho addirittura trovato molto più comodo il nuovo sistema di raccolta. La differenza di approccio (positiva o negativa ) è stata soltanto dettata dal fatto che per me era una cosa normale, utile e consolidata mentre per i miei compaesani è stata una cosa imposta senza prima creare la cultura del riciclo.
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Sono pienamente d'accordo con la maggior parte di voi, ma vorrei sottolineare alcune cose.
Nucleare: Energia sicuramente utile e sicura se manipolata e prodotta secondo tecnologie che ancora NON ESISTONO.
Qualcuno scrive che con il nucleare potremmo risparmiare circa il 30% sulla bolletta.... ma ne siete proprio sicuri?
Vedete cosa succede alla benzina quando il costo del greggio scende? La benzina continua a salire.... chissà come mai....
Ebbene dopo avremo la stessa identica speculazione sul nucleare quindi non sono affatto convinto che il cittadio avrebbe ottenuto il minimo vantaggio dall'installazione di nuove centrali in Italia.
Politicizzazione dei risultati:
E' ovvio che l'opposizione sfrutti il risultato per cercare di togliere di mezzo Berlusconi (per inciso spero anche io che ciò accada quanto prima), ma sia chiaro che qui tutti i partiti stanno facendo semplicemente il gioco delle parti.
Di Pietro adesso dice di non strumentalizzare il risultato? Beh... è chiaro che lui, non essendo uno stupido, ha capito che è più "conveniente" adesso per il suo partito tenere un profilo basso..... cosa che il PD non ha capito.
Magdi Allam:
Fonte autorevole??? Mah....
Politci italiani:
Purtroppo temo che i nostri voti del referendum finiranno come carta straccia, così come è stato per quello precedente sul finanziamento pubblico dei partiti.
Mi piace molto la battuta tragicomica di Corrado Guzzanti che facendo finta di fare la propaganta per il NO al referendum dice: "Votando Si al referendum sul legittomo impedimento costriingerete il Governo a perdere altri 6 mesi almeno per riformulare un'altra legge ad personam non dedicandosi ai problemi veri del Paese"...
Purtroppo temo che sia così perchè Berlusconi ormai è un leone in gabbia ed i suoi servi...ops... collaboratori eletetti (opss... altro lapsus... volevo dire imposti), faranno di tutto per slavare il padrone.
Insomma, mi fa piacere che alla fine un segnale questo referendum l'abbia dato, ma non mi fido affatto dei politici (di destra o sinistra che siano).
La ricetta che mi piacerebbe per la politica italiana ha alcuni punti che secondo me dovrebbero essere sacrosanti:
1) Elezione nominale e non liste bloccate
2) Vietato candidare persone condannate, anche se solo in primo grado.
3) Stipendi equiparati alla media europea ed abolizione dei vari privilegi (viaggi, auto blu, aerei, ristoranti, cinema ecc...)
4) Massimo 2 legislature e poi a casa TUTTI (senatori a vita compresi)
5) Impossibilità di appaltare lavori a società anche lontanamente collegabili ad amici o parenti di politici.
6) Pene raddoppiate a chi vìola le leggi mentre ricopre la funzione di carica pubblica con abolizione del voto per l'autorizzazione a procedere.... i cittadini sono TUTTI uguali di fronte alle legge ed i politici dovrebbero essere ancora più controllati.
Nucleare: Energia sicuramente utile e sicura se manipolata e prodotta secondo tecnologie che ancora NON ESISTONO.
Qualcuno scrive che con il nucleare potremmo risparmiare circa il 30% sulla bolletta.... ma ne siete proprio sicuri?
Vedete cosa succede alla benzina quando il costo del greggio scende? La benzina continua a salire.... chissà come mai....
Ebbene dopo avremo la stessa identica speculazione sul nucleare quindi non sono affatto convinto che il cittadio avrebbe ottenuto il minimo vantaggio dall'installazione di nuove centrali in Italia.
Politicizzazione dei risultati:
E' ovvio che l'opposizione sfrutti il risultato per cercare di togliere di mezzo Berlusconi (per inciso spero anche io che ciò accada quanto prima), ma sia chiaro che qui tutti i partiti stanno facendo semplicemente il gioco delle parti.
Di Pietro adesso dice di non strumentalizzare il risultato? Beh... è chiaro che lui, non essendo uno stupido, ha capito che è più "conveniente" adesso per il suo partito tenere un profilo basso..... cosa che il PD non ha capito.
Magdi Allam:
Fonte autorevole??? Mah....
Politci italiani:
Purtroppo temo che i nostri voti del referendum finiranno come carta straccia, così come è stato per quello precedente sul finanziamento pubblico dei partiti.
Mi piace molto la battuta tragicomica di Corrado Guzzanti che facendo finta di fare la propaganta per il NO al referendum dice: "Votando Si al referendum sul legittomo impedimento costriingerete il Governo a perdere altri 6 mesi almeno per riformulare un'altra legge ad personam non dedicandosi ai problemi veri del Paese"...
Purtroppo temo che sia così perchè Berlusconi ormai è un leone in gabbia ed i suoi servi...ops... collaboratori eletetti (opss... altro lapsus... volevo dire imposti), faranno di tutto per slavare il padrone.
Insomma, mi fa piacere che alla fine un segnale questo referendum l'abbia dato, ma non mi fido affatto dei politici (di destra o sinistra che siano).
La ricetta che mi piacerebbe per la politica italiana ha alcuni punti che secondo me dovrebbero essere sacrosanti:
1) Elezione nominale e non liste bloccate
2) Vietato candidare persone condannate, anche se solo in primo grado.
3) Stipendi equiparati alla media europea ed abolizione dei vari privilegi (viaggi, auto blu, aerei, ristoranti, cinema ecc...)
4) Massimo 2 legislature e poi a casa TUTTI (senatori a vita compresi)
5) Impossibilità di appaltare lavori a società anche lontanamente collegabili ad amici o parenti di politici.
6) Pene raddoppiate a chi vìola le leggi mentre ricopre la funzione di carica pubblica con abolizione del voto per l'autorizzazione a procedere.... i cittadini sono TUTTI uguali di fronte alle legge ed i politici dovrebbero essere ancora più controllati.
La parola "credo" e la parola "scienza" non stanno quasi mai nella stessa frase.
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mi viene in mente subito il nome di Pietro Lunardi, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti (2001-06)hal9000 ha scritto:
5) Impossibilità di appaltare lavori a società anche lontanamente collegabili ad amici o parenti di politici.
dalla pagina wikipedia dell'ex ministro:
Conflitto di interessi
Lunardi è stato accusato di conflitto di interessi: come ministro dei lavori pubblici, avrebbe avuto interesse a pilotare le decisioni governative per favorire le ditte di famiglia, quali la Rocksoil, formalmente di proprietà della moglie, come anche la società Stone e la società Treesse, controllate sempre dalla famiglia Lunardi e impegnate nella progettazione e nella realizzazione di alcuni rami della rete ferroviaria ad alta velocità (TAV), compreso quello in Val di Susa.
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