Matsukov konus 150mm
Moderatore: PaoloL
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Matsukov konus 150mm
Salve a tutti,nella mia ricerca di un mak da 150mm,con un budget un po' ridotto(meno di 300 euro),mi sono imbattuto nel konus 150/1800,purtroppo non ho trovato molte riprese fatte con questo strumento,voi o qualcuno di voi ha potuto "incontrarlo"nella sua vita astrofila?..si intende per un uso planetario.Vi ringrazio da subito.
canon 600d,zoom tamron 70-300,eq5 syscan.
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Ciao, spero di non contravvenire a nessuna norma del regolamento rispondendo solo ora ad un messaggio un po' datato, ma l'ho visto in questo momento.
Sto testando in questi giorni il fratello minore (ma con caratteristiche non esattamente "scalate" rispetto a quel che citi, essendo un 5/15,4 ossia un 130/2000) che si chiama Konus Motormax 130 HM, ed è costruito per il marchio Konus dalla cinese Bosma.
Il Konus 150/1800 penso proprio abbia la stessa origine.
Bé, posso dirti che i risultati non mi paiono davvero inferiori alle aspettative: con un po' di pazienza ho smontato due "stupidi" vetri pianparalleli che sono in fondo al porta oculari " a 90°" (quello che si utilizza col flip-mirror inserito) come dietro il tappo che corrisponde al fuoco diretto "straight", così come consigliato qui
http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=1595
E debbo dire che le prestazioni a valle dell'intervento (facilissimo con un minimo di manualità, attenzione e telefono staccato) sono sorprendentemente rimarchevoli, nei fatti.
Bosma è considerata meno attenta nel controllo qualità dell' "ultima" Synta, che fa un po' la parte del leone; ma un 150 f/12 Mak-Cass. (in realtà un mak-Gregory) sotto i 300 euro mi pare un superaffare, se l'esemplare è in ordine.
Sul 130, complice anche la focale più lunga, ho visto un po' "di più" sul planetario rispetto al Mak 127/1540 di Synta, e ovviamente con una estrazione pupillare di poco più confortevole.
Il 150 non l'ho mai provato, ma... i centimetri di apertura contano. Nota: l'attacco filettato posteriore del Mak 130 è uguale a quello di serie sui Meade ETX 90, 105 e 125. Che vuol dire meno diffuso, quanto ad accessoristica, rispetto all'attacco per i visual back di Synta/Skywatcher, e molto meno diffuso rispetto ai vari Celestron.
la reperibilità di accessori sarà più limitata - se è lo stesso attacco M35 del 130 HM.
Ovviamente dovresti considerarlo uno strumento precipuo da Luna, Sole e pianeti, nonché doppie e ammassi strettini. In visuale non è che non ti potrai godere qualche galassia non "grande" come campo angolare, ma insomma, proprio non è il suo mestiere.
Se vuoi guardarci M44 tutto intero... è totalmente inadatto.
Io mi baserei molto sulle condizioni d'uso in cui è: se non strapazzati, son strumenti che ben difficilmente si scollimano.
Sto testando in questi giorni il fratello minore (ma con caratteristiche non esattamente "scalate" rispetto a quel che citi, essendo un 5/15,4 ossia un 130/2000) che si chiama Konus Motormax 130 HM, ed è costruito per il marchio Konus dalla cinese Bosma.
Il Konus 150/1800 penso proprio abbia la stessa origine.
Bé, posso dirti che i risultati non mi paiono davvero inferiori alle aspettative: con un po' di pazienza ho smontato due "stupidi" vetri pianparalleli che sono in fondo al porta oculari " a 90°" (quello che si utilizza col flip-mirror inserito) come dietro il tappo che corrisponde al fuoco diretto "straight", così come consigliato qui
http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=1595
E debbo dire che le prestazioni a valle dell'intervento (facilissimo con un minimo di manualità, attenzione e telefono staccato) sono sorprendentemente rimarchevoli, nei fatti.
Bosma è considerata meno attenta nel controllo qualità dell' "ultima" Synta, che fa un po' la parte del leone; ma un 150 f/12 Mak-Cass. (in realtà un mak-Gregory) sotto i 300 euro mi pare un superaffare, se l'esemplare è in ordine.
Sul 130, complice anche la focale più lunga, ho visto un po' "di più" sul planetario rispetto al Mak 127/1540 di Synta, e ovviamente con una estrazione pupillare di poco più confortevole.
Il 150 non l'ho mai provato, ma... i centimetri di apertura contano. Nota: l'attacco filettato posteriore del Mak 130 è uguale a quello di serie sui Meade ETX 90, 105 e 125. Che vuol dire meno diffuso, quanto ad accessoristica, rispetto all'attacco per i visual back di Synta/Skywatcher, e molto meno diffuso rispetto ai vari Celestron.
la reperibilità di accessori sarà più limitata - se è lo stesso attacco M35 del 130 HM.
Ovviamente dovresti considerarlo uno strumento precipuo da Luna, Sole e pianeti, nonché doppie e ammassi strettini. In visuale non è che non ti potrai godere qualche galassia non "grande" come campo angolare, ma insomma, proprio non è il suo mestiere.
Se vuoi guardarci M44 tutto intero... è totalmente inadatto.
Io mi baserei molto sulle condizioni d'uso in cui è: se non strapazzati, son strumenti che ben difficilmente si scollimano.