La serata funestata da pioggia e bora (provare per credere
![hate-mad [smilie=hate-mad.gif]](./images/smilies/hate-mad.gif)
) è stata solo
Gastronomica. Col buio che c'era in mezzo ai campi sarebbe stato magnifico usare il 70ino...
Ci siamo ampiamente consolati col menu tipicamente contadino di questa festa: attorno al falò giù col vin brulè e la "pinsa" (dolce a base di polenta, farina, lievito, uvetta, fichi secchi, canditi, scorza e succo d'arancia, praticamente il condensato degli avanzi delle feste: buonisssssima). Poi tutti dentro e via con:
-minestra con brodo di carne (anitra, gallina e pollo)
-bollito misto (gallina, cotechino e lingua)
-faraona in "teccia" (arrostita lentamente SOPRA la stufa a legna)
-purè e radicchio
-dessert ancora a base di pinsa
-vini locali vari e soprattutto abbondanti
NB tutta la carne era
casalinga e preparata a regola d'arte da quella santa di mia suocera!
Il menu è fisso e all'apparenza povero: ma fino a qualche decennio fa questa era la festa ipù bella dell'anno. Si macellavano le bestie migliori e per una sera si mangiava con grande abbondanza e allegria.
Abbiamo rivissuto una festa antica e bellissima: uomini da una parte, donne dall'altra e bambini da un'altra ancora (eravamo una trentina), come nelle antiche famiglie patriarcali.
Posterò un paio di scatti a breve. Unico accenno astronomico (giusto per restare almeno un filino in ambito astrofilo), le foto gioviane che ho portato a far vedere.
Bhè, sarà stato il vino (più che probabile) ma nessuno mi ha dato soddisfazione

... del resto a chi poteva importare?
