
Stasera, nonostante il freddo alpino ed un pò di vento a raffiche, il cielo si è aperto, ed ho potuto finalmente provare il SIMAK

Posto qui di seguito qualche prima impressione generale. Premetto che, per ora, ho potuto provarlo solo in visuale, non certo il suo forte, trattandosi di uno strumento a vocazione prevalentemente (o addirittura prettamente) fotografica. Appena avrò l'opportunità provvederò ad aggiornare la discussione con le prove fotografiche.
Qualche dato sullo strumento: E' un Simmons-Maksutov (da qui l'abbreviazione in SI-MAK) prodotto da ZEN. Lo schema ottico è fondamentalmente quello di un Maksutov Cassegrain, con la variazione di avere il secondario separato dal menisco. Questa caratteristica, a detta del produttore, consente una maggiore correzione delle aberrazioni senza ricorrere a focali lunghe: ed infatti il mio SIMAK ha un diametro di 190mm per una lunghezza focale di 1000mm, quindi con un rapporto focale di poco inferiore a 5,3: davvero notevole, per un catadiottrico.
Il "contro" di questo schema ottico e della corta focale è un'ostruzione piuttosto pronunciata: il secondario con relativo supporto ha un diametro di 75mm, quindi l'ostruzione lineare è indicativamente del 40%. Sensibilmente superiore ad un Mak a lunga focale (che di solito sono fra il 23 ed il 28%), un pò superiore a quella di uno Schmidt Cassegrain standard tipo C8 o Meade 8" (che sono sul 33-34%) ma perfettamente allineata con quella degli astrografi di "ultima generazione" che vanno di moda oggi, ovvero i Ritchey-Chretien, prodotti ad esempio da GSO (che sono sempre sul 40%, se non un pò di più). La messa a fuoco è sul primario, come i classici Schmidt-Cassegrain o Maksutov. Si può collimare sia il secondario, sia il supporto del primario rispetto alla culatta. C'è da dire che mi è arrivato perfettamente collimato, nonostante sia uno strumento usato di qualche anno (a dire il vero non ho idea di quanti, ma penso almeno 3-4, se non di più) e per arrivarmi, fra pioggia, maltempo e festività è rimasto nelle mani del corriere quasi 1 settimana. Posso serenamente presumere, quindi, che regge la collimazione molto, molto bene

Lo strumento in se è bello grosso: ha lo stesso diametro esterno del C8 (circa 230mm), ma è lungo ben 48 cm senza considerare fuocheggiatore e porta oculari. Sembra più un C9,25, per le sue dimensioni.
Pesa parecchio: il tubo "nudo" (senza neanche anelli e barra) pesa 8,5 kg, mentre il set-up fotografico completo (tubo con anelli e barra losmandy, reflex, tubo guida 70/500 con relativi anelli e barra vixen lunga, magzero di guida) arriva a 13 kg.
Appena preso il tubo e montato la prima volta in "assetto fotografico", mi sono reso conto di aver assolutamente sottovalutato i pesi totali: pensavo di essere sui 10-11 kg totali (quando ho comprato il simak) e mi sono ritrovato con tre chili in più: ero praticamente certo che la mia HEQ5 non l'avrebbe retto

Devo dire che mi sbagliavo: la montatura, grazie (mi piace pensare

Ho effettuato il test, come dicevo, in visuale. Ho montato tutto il set-up completo di tubo guida, che ovviamente non ho usato se non per provarlo (alla fine del post scriverò due righe riguardo alle mie impressioni anche su di lui

Ho usato un diagonale da 2" della William Optics, un modello precedente all'attuale dielettrico (non è dielettrico, ma ha lo specchio alluminato con riflettività del 95% circa), e l'oculare zoom Baader-Planetarium Hyperion Mark-III 8-24mm, che è, ormai, in pratica il mio unico oculare

Il tutto montato sulla mia HEQ5 con le modifiche che conoscete (barra contrappesi maggiorata da 30mm, slitta doppia vixen-Losmandy), ma con l'aggiunta dell'ultima miglioria (inedita



Ecco una foto del set-up:
Ho montato tutto alle 20:00 circa. Ho iniziato ad osservare intorno alle 21:00.
Primo soggetto, M15 con l'oculare a 24mm: una delusione totale

Le stelle sembravano dei fiocchetti di neve, la messa a fuoco era difficoltosa e poco netta.
Prima di buttare tutto

Ho aspettato una mezz'ora, ed ho riprovato: la situazione era un pò migliorata, ma ancora intollerabile: le stelle erano ancora dei fiocchetti di neve, ma almeno si vedeva con più nettezza l'alone dell'ammasso.
Ho spinto un pò gli ingrandimenti, scendendo ad 8mm (circa 125X) e la situazione era analoga, ma grazie al fondo cielo più scuro ed al fatto che M15 non ha praticamente quasi perso luminosità, sono riuscito a vederlo con una certa chiarezza.
Ho lasciato acclimatare un altro pò il telescopio, e verso le 22 ho provato a dare un'occhiata a Giove. Anche in questo caso non era ancora in temperatura, e l'immagine ribolliva, complice anche il vento, a raffiche abbastanza sostenute.
Un pò affranto sono tornato in casa, lasciando il telescopio fuori per un'altra oretta, aspettando che entrasse finalmente in temperatura.
Verso le 23:15 sono tornato, e devo dire che la situazione era molto, molto migliorata: le stelle erano finalmente quasi puntiformi, ed il punto di fuoco era piuttosto netto.
Ho quindo spostato lo strumento sulla luna.
Il SIMAK era finalmente in temperatura, e devo dire che, appena l'ho guardata, tutti i miei dubbi sono svaniti: ho capito di avere fra le mani uno strumento di razza.
L'immagine era incisa, praticamente scolpita, e con lo zoom ad 8mm (sempre circa 125X) l'immagine era talmente luminosa da abbagliarmi.
Non c'era ovviamente il minimo cromatismo nè alcuna immagine fantasma. Sembrava una foto da manuale.
A quel punto, ho montato la barlow (una apocromatica Baader VIP), ottenendo un ingrandimento di 250x. Incredibilmente la luminosità è calata pochissimo, e l'immagine, anche se ingrandita il doppio, è rimasta SCOLPITA nell'oculare. Ho visto dettagli che non avevo mai percepito col C8: craterini minuscoli, rime, crepacci: una visione davvero incredibile. Fra l'altro il colore è rimasto assolutamente neutro, talmente contrastato che riuscivo a percepire le diverse tonalità del grigio del suolo lunare che, nel C8, mi era sempre sembrato semplicemente... grigio uniforme

L'impressione di qualità e definizione che ho avuto non è facile da spiegare. Posso solo dire che la visione della luna che mi ha regalato questo strumento è molto più simile a quella che ottengo dall'apocromatico ma con ingrandimenti molto superiori, rispetto a ciò che vedevo nel C8

La cosa che mi ha fatto riflettere è che il SIMAK, in teoria, NON è uno strumento particolarmente adatto al visuale... non vedo l'ora di provarlo con la reflex

Per concludere, credo sia giusto dar merito a ZEN di aver realizzato uno strumento davvero meraviglioso... chi mi conosce sa che non parlo facilmente con entusiasmo degli strumenti che mi capita di provare, in particolar modo se sono miei

Ma di questo non posso che dire: per ora mi sembra ECCEZIONALE.
Trovo, però, altrettanto giusto sottolineare i due difetti che ho riscontrato: il tempo assolutamente LUNGHISSIMO necessario all'acclimatamento, dovuto alla lastra frontale spessissima, ed un focus shift piuttosto pronunciato, sicuramente maggiore di quello che aveva il mio C8, nel quale lo si notava solo usando la Webcam con la barlow, o in visuale con ingrandimenti davvero spinti.
Nel simak invece il focus shift si nota anche a bassi ingrandimenti, ed è sempre presente, anche se mai talmente forte da far uscire il soggetto (centrato) dal campo dell'oculare, neanche a 250x. In ogni caso è presente, e va detto.
Non sembra, per contro, soffrire di mirror flop (una volta trovato il fuoco, in pratica lo ha perfettamente mantenuto dalle 21 alle 23, quando ho montato la barlow ed ho dovuto rifuocheggiare), ma questo mi riservo di verificarlo più in là, quando lo proverò in fotografia.
Urgono 2 modifiche: fuocheggiatore elettrico (devo adattare quello che usavo sul C8 ) e accrocchio di ventilazione per l'acclimatamento, che penso mi costruirò quanto prima

Ecco un altro paio di foto del set-up in corso d'opera:
Nota finale: il tubo guida Skywatcher acromatico 70/500.
L'ho provato sulla luna, con diagonalino skywatcher in dotazione al 90/900 di mia moglie, e con gli oculari WO SWAN 20mm e Skywatcher Planetaria 5mm. Devo dire che si comporta benino: un pò di cromatismo sul bordo col 20mm, un pò di cromatismo sia sul bordo che sul terminatore col 5mm, ma immagine bella netta e contrastata, e punto di fuoco piuttosto preciso. Il fuocheggiatore, di plastica, ero certo sarebbe stato un totale disastro, invece ha più o meno fatto il suo lavoro: per una camera tipo la magzero o per un set-up visuale molto leggero è quasi passabile. Non nasce, di fatto, per essere usato, quindi sono un pò "morbido" nelle mie valutazioni

Nel complesso, un rifrattorino che vale tutti i soldi che costa, e forse anche qualcosa in più, e che per un astrofilo alle prime armi potrebbe anche essere un buon primo strumento: leggerissimo, compatto, economico, cromatismo abbastanza contenuto, tutto sommato complessivamente decoroso. Ha addirittura i diaframmi interni, e sono pure perfettamente circolari

Come tubo guida, invece, ad occhio mi sembra "la morte sua"


Appena ho l'occasione, aggiungo un bel report sulle prestazioni fotografiche del SIMAK, oltre che sul tubo guida quando fa il mestiere suo
