Weekend fantastico per tutte le emozioni vissute. La notte di venerdì abbiamo potuto godere di un cielo meraviglioso. La via lattea ha dato il meglio di se.
Io ho portato il 100ED per probemi di spazio in auto, ma non ho rinunciato alla EQ6 di Attrito per poter osservare anche gli oggetti più difficili.
Ho avuto modo di testare un oculare a largo campo che mi ha dato notevoli soddisfazioni. Sono riuscito infatti a far entrare nel campo tutta la nebulosa Nord America, e la visione era davvero da brividi. Poi era immediato passare con un colpettino di motori alla Pellicano.

Non contento sono passato all'osservazione della Velo con lo stesso oculare. Entravano tranquillamente i due rami della nebulosa, uno alla volta, con un panorama di stelle meraviglioso.
Con Oronzo abbiamo potuto osservare gli stessi oggetti con i nostri strumenti (lui aveva il dob da 25). A volte ci siamo scambiati gli oculari. E' stato davvero interessante vedere l'effetto con strumenti diversi e apprezzare la qualità di entrambi. Il rifrattore scolpisce le stelle nell'oculare in maniera precisa, il newton illumina benissimo gli oggetti più deboli.
Abbiamo stanato un bel pò di roba davvero difficile e poco nota. A partire da una dozzina di ammassi globulari. Poi ci siamo dedicati alle galassie, anche qui non ci siamo accontentati delle solite M51, M101, ecc... Ma abbiamo visto anche quelle più deboli, e qui il rifrattore ha mostrato tutti i suoi limiti. Una nota particolare è per M33, davvero meravigliosa e gigantesca.
Oltre a me, Lorenzo ed Oronzo, c'erano tanti altri amici vecchi e nuovi. Per cielo stellato c'erano Michele Tedeschi, Luigi Fiorentino e Gianni (non conosco il cognome), poi ancora c'era Alessandro Leovino e il cugino. Spero di non aver dimenticato nessuno.
La seconda notte invece è stata davvero magra di soddisfazioni. Già verso le 20 si sono affacciate delle nuvolette che non presagivano nulla di buono, infatti man mano che passava il tempo diventano sempre più dense, fino a coprire totalmente il cielo (ma questo io e lorenzo non lo abbiamo visto, poichè siamo andati a dormire alle 23, troppo stanchi per combattere anche con le nuvole...

).
Nonostante il tempo non favorevole, c'erano tantissime persone, soprattutto curiosi e amanti del cielo. Tra gli altri ricordo Anna Pia che si dilettava ad indicare le costellazioni ai presenti e Nicola Intini, giunto da Francavilla Fontana per ammirare il cielo del Pollino spinto da grande entusiasmo. Io e Lorenzo gli abbiamo fatto compagnia per un pò, poi però siamo crollati dopo la faticaccia della mattina.
Non ho fatto foto alle stelle, solo alla nostra... eccola al tramonto
Per me il Pollino non è solo cielo stellato, ma anche natura, escursioni e paesaggi mozzafiato. Ho così programmato un interessante itinerario al quale purtroppo non ha potuto partecipare Attrito, la sua presenza ci è mancata. Sarà per la prossima

Io, Lorenzo e Cesare (mio figlio) abbiamo tentato la scalata di una delle vette più alte del massiccio, il monte Serra del Prete (2180m). Dopo parecchia fatica e tanti chilometri a piedi, circa 10, ce l'abbiamo fatta. Eccoci in vetta in questa foto.
Poi, visto che ci piace fare le cose bene, siamo scesi a valle (colle gaudolino) alla sorgente Spezzavummole, dove abbiamo goduto del meritato panino con mortadella e riposino pomeridiano

Dopo 6 ore di cammino non potevamo pretendere molto di più dal nostro corpo, e le nuvole ci hanno fatto sentire meno in colpa.
Questa è la foto scattata alla staccionata di piano Visitone dopo la scalata, con Serra del Prete alle nostre spalle, e prima della cena a base di zucchine ripiene per gentile concessione di mia madre

Un grande complimento a mio figlio cesare che a otto anni può dire di aver fatto molto di più in montagna di tanti adulti...
Non vedo l'ora di ritornare in quei posti meravigliosi, che purtroppo nei giorni scorsi hanno subito una grave violenza da parte di personaggi incoscenti. E' stato un dolore indescrivibile vedere intere montagne bruciate e il fumo alto che ancora c'era lungo tutto il versante calabro. Sono andati in fumo centinaia di ettari di bosco tra cui anche i pini loricati di Serra Dolcedorme sul lato calabro. Non aggiungo altro.