I due algoritmi differiscono di molto. Le deconvoluzioni sono delle elaborazioni di tipo conservativo, mentre i wavelets, l'unsharp mask ed altri sono non conservativi.
In realtà i metodi di deconvoluzione sarebbero da preferirsi a quelli non conservativi, in teoria almeno...
Io utilizzo una deconvoluzione di Lucy-Richardson seguita da una con il metodo della massima entropia.
Questo metodo fa si che, ripresa una stella nelle vicinanze del pianeta (l'ideale sarebbe riprenderne una nello stesso campo...), si sommi l'immagine di stacking a quella del pianeta.
La stella non sarà puntiforme dopo lo stacking ma avrà un certo fattore di dispersione (PSF) che sarà possibile anche inserire manualmente.
Sapendo che la stella è un soggetto pressocchè puntiforme è possibile ricostuire la puntiformità della stella stessa e di conseguenza del pianeta in oggetto.
Non so se sia stato chiaro.
I wavelets, invece, sono delle trasformate di tipo continuo (che usiamo più spesso in questo ambito) e discreto.
Le wavelets che utilizziamo (preferisco IRIS a Registax6) permettono di evidenziare delle strutture assimilabili ad angoli e bordi, una delle funzioni delle wavelets stesse.
Purtroppo non so essere più specifico, sto studiando quest'argomento nel mio tempo libero. Nella vita mi occupo di tutt'altro e sono un po' arrugginito.
Nelle immagini in questione non ho applicato bene la deconvoluzione, da altri test che sto conducendo i risultati ottenuti con questo metodo sono superiori a quelli dati dal wavelets (che a volte possono introdurre degli artefatti).
Circa gli elementi saturi non so cosa dirti. Può darsi che sia un problema di sovraesposizione in fase di ripresa oppure possono essere alcuni degli artefatti di cui ti parlavo. Non saprei dirti, ho bisogno del parere di qualcuno più esperto per venirne a capo.
Presto aggiungerò qui altre prove di deconvoluzione.
