Ieri sera ho effettuato prove con 2 camere C-Mos...
Come mai C-Mos?
Innanzitutto perchè credo nelle prestazioni sempre più intriganti di piccole e leggere camerette non raffreddate che hanno chip di captazione con un area più grande del fatidico 1/4 di pollice, tipico dei CCD montati su Webcam Vesta e Toucam Pro e di alcuni CCD professionali.
In prova la "Meade" LPI che ha un chip C-Mos da 1/3 di pollice.
E la "Opticstar" PL-130M che ha un sensore più ampio, da 1/2 pollice della Micron.
Stesso sensore delle Magzero BN (MZ-5m).
Innanzitutto ricordo che andare oltre il tipico 1/4 di pollice significa avere maggiori possibiltà su Luna, Sole e Deep sky in quanto si cattura, a parità di focale, un area maggiore; è non è affatto male, anzi.
In più i circuiti C-Mos sono, ormai, sempre meno rumorosi e quasi si equivalgono alla bassa rumorosità dei CCD non raffeddati (vedi canon).
In particolare un accenno alla MagZero MZ-5m bianco nero che supera in prestazioni LPI e Opticstar in quanto ha un rapporto segnale-rumore decisamente maggiore, pensate quasi identico ad una Vesta Pro o Toucam Pro ma modificate sostituendo il sensore originale a colori con sensore CCD Sony BN, 3 volte più sensibile.
Per essere un C-Mos, (Micron mod. MT9M001) monocromatico, largo e leggero, la camera MagZaro è meravigliosa.
Ma è cosa quasi ovvia con le nuove tecnologie che tendono a produrre, negli anni, sensori di captazione sempre meno rumorosi e circuiti che scaldano molto meno.
Ma torniamo al test tra la "Meade" e la "Opticstar".
Per ragioni di comodità ho inquadrato la stella Denebola (Beta Leonis) ed iniziato a settare, alla massima sensibiltà, i parametri di ripresa di entrambe le camere per vedere fin dove è possible spingersi.
Aggiungo che il sensore della LPI è a colori. Quello della Opticstar (la mamma delle Magzero) è bianco/nero.
Ecco la zona inquadrata con un luminoso OTA Rifrattore acromatico Celestron 102/500, insieme allo Skywatcher, tra i migliori per autoguida a poco prezzo.

Il Rettangolo rosso indica +- l'area di ripresa, con la LPI.
Per il test ho indicato la magnitudine di 3 stelle la cui luminosità è compatible con le prestazioni delle 2 camere.
Ho inserito il filtro IR-Cut, che reputo indispensabile per ridurre il diametro delle stelle con i rifrattori acromatici.
Ho scelto, per il veloce test, la posa di riferimento di 1 secondo.
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Ebbene, con la LPI sensore colore applicata all'OTA, oltre a vedere benissimo Denebola, si vedeva bene anche la SAO 99800 di magnitudine 5,90 ed appena la SAO 99805 di magnitudine 8,44.
Invisible la SGC 870:314 di magnitudine 10,06.
Con la Opticstar la magnetudine è inferiore. Visibile Denebola e, debolmente, la SAO 99800 di sesta magnitudine.
Il veloce test indica che la LPI guadagna in magnitudine (da 2 a 3) con pose di 1 secondo.
Manca ancora un rapido testo, con lo stesso OTA, delle due Toucam (colore e BN) con pose sempre di 1 secondo ed infine le due MagZero per autoguida (colore e BN).
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