COME SI PRESENTA
L'impatto visivo per la sua confezione da l'idea di un bell'oggetto ben fatto. Aperta la scatola, si presenta con la sua camera spartana ma efficace allo stesso tempo, una bella pulsantiera, il cavo per l'autoguida, un adattatore M42-1,25, un pacco batteria che può contenere 4 batterie tipo torcia, un anello parafocale, ed un cavo seriale per futui aggiornamenti di firmware:
VAI COL PRIMO TEST
Acquistate 4 batterie torcia (prendendone a dir il vero 4 non alcaline) e dopo aver dato una rapida lettura al manuale di istruzioni (facilmente scaricabile in italiano), provo subito con un primo e rapidissimo test con il mio consueto setup: SW150/750 su EQ6 e teleguida lo SW acro 70/500.
Il montaggio è risultato abbastanza semplice e privo di difficoltà.
Collegato il pacco batterie sullo schermo LCD (a dir il vero estremamente spartano: un bit per pixel) appare una preview su cui a primo impatto non appare alcuna stella. Devo dire tuttavia che senza cercare con l'oculare una stella guida è bastato fuocheggiare rapidamente perchè una stella apparisse sullo schermo. La mia prima impressione è stata che il sensore fosse davvero sensibile: è risultato molto probabile inquadrare una buona stella guida senza decentrare il tele guida. Alle brutte basta montare l'oculare con l'anello parafocale (in dotazione) preventivamente preparato, per decentrare il tele guida e centrare una stella sufficientemente luminosa senza muovere il focheggiatore.
Sulla messa a fuoco avrei qualche perplessità, dal momento che non ho capito bene il punto preciso di messa a fuoco: aspetto che comunque al fine di una guida dovrebbe essere irrilevante salvo che non si voglia guidare con una stella di elevata magnitudine. Detta con molta franchezza lo schermo LCD ad 1bit per pixel è assai limitativo e non rappresenta bene le potenzialità del sensore CCD che il Synguider monta. Cosa costava mettere un LCD di quelle che ormai si trovano sulle fotocamerine digitali da 30 euro? In pratica il sensore le stelle le becca ma per renderle visibili ed utilizzabili dall'utente per la guida occorre sudare un po' tra focheggiature ed impostazioni di parametri a causa dello schermo assai limitativo.
Una volta centrata la stella guida è sufficiente lockarla con una semplicissima procedura ed avviare l'autoguida. A guida attivata è possibile avviare l'autocalibrazione che in questo caso determina le direzioni corrette a seguito dei pulseguide inviate alla montatura ed inoltre valuta l'aggressività in dec ed ra sufficiente per tenere bloccata la stella nella sua posizione di lock.
Devo dire che il primo test è stato fatto in condizioni non esemplari: dal balcone di casa con il filtro h-alpha, mancato preciso stazionamento polare (perchè non ho la polare a portata di mano) e soprattutto in presenza di un fastidioso vento.
Prima posa da 7 minuti... un autentico disastro, stelle a zig-zag ed un'aggressività sull'autoguida esagerata. Inoltre il pacco batterie già esaurito (!). Devo dirvi che stavo per cestinare la synguider... ma poi mi sono chiesto se poteva essere possibile una prestazione come questa da un tale dispositivo. Dopo varie prove ho fatto le mie deduzioni che di seguito riporto.
L'ALIMENTAZIONE
Ho capito subito che il battery pack senza batterie alcaline dura poco. Ho abbandonato la strada del battery pack e sono passato ad un'alimentazione a 12V mediante una presa accendisigari alla stessa batteria al pb che alimenta la montatura. Questa alimentazione si è subito rivelata molto efficace. Con una batteria al pb da 45ah sono riuscito ad utilizzare per due notti di seguito l'intero setup senza ricaricarla: questo è davvero un gran bel vantaggio.
L'AUTOCALIBRAZIONE
Non ho capito bene la ragione, tuttavia se con ogni sessione di autoguida non si lancia un reset, l'autocalibrazione sembra dare i numeri. Dopo il reset l'autoguida mi è sembrata aggressiva al punto giusto. Evidentemente in fase di autocalibrazione, ci sono altri parametri che il synguider tiene nascosto e che solo un reset del sistema azzera. Resta comunque il fatto che dopo la calibrazione il livello di aggressività può essere regolato manualmente sia in dec che in ra. Io personalmente consiglio di abbassare l'aggressività sia in dec che ra finchè non si vede la stella sfuggire. Appena ciò accade si alza l'aggressività di quel tanto che basta per recuperarla e tenere la guida stabile. La guida in questo modo diventa morbida.
DURANTE LA GUIDA
Durante la guida all'inizio mostravo diffidenza, perchè temevo uno star lost quasi immediato... poi ho visto che c'è da fidarsi... è tosto... la stella la tiene li ben bloccata come a dire 'non mi sfuggi'. L'unico mio disappunto è il fatto di non avere a disposizione un grafico per capire in tempo reale la qualità della guida, occorre attendere di analizzare le pose per capire se la guida è andata bene.
UN RISULTATO: M42 IN H-ALPHA
Dal balcone di casa con il mio consueto setup, stazionamento approssimativo e vento ho ripreso M42 con il filtro h-alpha. Si tratta di 4 pose da ben 7 minuti (un tempo sufficiente per promuovere l'autoguida). Il risultato viste le condizioni di ripresa mi sembra abbastanza buono. Non ho badato al nucleo di M42. Chiaramente mi riservo di fare altri test in condizioni ottimali:

zoom a pixel reali:

CONFRONTO CON LA QHY5 (ALIAS MAGZERO MZ5)
Il primo test promuove il Synguider. Senz'altro una valida soluzione per l'autoguida a patto di considerare banali accorgimenti. Tutto sommato una soluzione semplice ed ergonomica alla portata di tutti. Volendo fare un confronto con la Magzero direi che la Synguider ha un sensore molto più sensibile anche se un po' più piccolo (lo schermo LCD ad 1bit/pixel però affoga tale sensibilità). La qualità della guida è sullo stesso livello della Magzero con PHD. Anche il prezzo viaggia sullo stesso ordine di grandezza... però se si considera che non devo portarmi PC sul campo capite bene che opterei per questa soluzione. E non ho ancora fatto un test in condizioni ideali.
Il 13 aprile in Area21 mi vedrete all'opera con il synguider per il test definitivo

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