Dopo lo scorso venerdì in cui abbiamo dovuto rinunciare ad un cielo buio causa maltempo, molte speranze ed aspettative erano riposte in questo venerdì 19 Giugno. Ma come sempre più spesso sta accadendo in questi ultimi anni, le buone previsioni meteo (quando ci sono) dei giorni precedenti volgono al peggio e diventano incerte nell’immediata vigilia, tanto da far diventare uno stress quello che invece dovrebbe essere il piacere dell’attesa. Comunque le previsioni sembrano volgere verso una situazione buona alla quota del nostro sito (1350 slm) lasciando a valle le velature. Siamo in tanti a ritrovarci, sembra uno star party. La nostra Staccionata è piena di macchine e di strumenti, tutti molto esaltati dall’ambiente ma anche preoccupati per l’alta umidità che ci circonda.
Ho portato con me sia il dobson 20” che il 10” e il mio piano osservativo prevedeva qualche galassiona della Vergine, un po’ di galassie sparse tra Chioma di Berenice, Cani da Caccia e Leone Minore, più qualche sfida tosta: quattro Gruppi Compatti Hickson, più tre Ammassi Abell fra cui il tostissimo AGC 1377.
Com’è andata? Ecco semplicemente niente di tutto questo!
Incredibile eravamo immersi nell'umidità...ma non sempre, a volte saliva e copriva il cielo...a volte scendeva per bagnarci e rinfrescarci un po’...e questo con ciclica regolarità per tutta la notte... ma, eh si c'è un ma, queste nuvole correndo di qua e di là aprivano e chiudevano ampi spazi di un bel cielo buio (sqm 21.3-21.5) e per quel che mi riguarda il bottino è stato buono. Ho dovuto cambiare completamente programma improvvisando adattandomi alle zone aperte ma alla fine mi sento soddisfatto.
Sommario degli oggetti:
• Ammassi Globulari: 14
• Galassie: 14
• Nebulose: 4
• Ammassi Aperti: 4
• Pianeti: 1
Col dobson 25cm ho solo osservato M11, per il resto e' rimasto inoperativo avendo prestato la sua batteria al fratello maggiore per le fasce anticodensa.
Non ho preso nessuna nota osservativa tanto per non perdere l’attimo dei momenti di cielo aperto. Chiedo pietà nei commenti se scrivo qualcosa di sballato e se qualcuno mi deve far notare qualcosa che lo faccia con simpatia
Subito dopo le operazioni di collimazione e allineamento del cercatore e del puntatore laser (normalmente impiego non più di 10 minuti, questa sera invece ero particolarmente imbranato e ho impiegato un’eternità!) mentre mangiavo ho fatto un giretto di saluti ai presenti e Ludovico mi ha deliziato con una bellissima Velo Est NGC 6995/NGC 6992 (mag. 5.0) a grande campo con OIII sul suo Newton 25cm.
Poi dopo la frugale cena ho cominciato ufficialmente la mia sessione intorno alle 23, e per riscaldare gli occhi apro la serata con un soggetto semplice ed affascinante: NGC 4565. Sempre bellissima la visione col 20mm a 130x con la galassia di taglio che squarcia il campo visivo, il suo tondo nucleo e la banda scura di polveri che la divide in due.
Poi senza perdere tempo anche se gli occhi non erano ancora adattati sono andato su un soggetto più impegnativo: AGC 1185, Ambartsumian's knot- a 433 milion di anni luce. . Punto la zona col laser, comincio a far star hopping col cercatore e vedo che le stelline cominciano pian pianino a diventare più evanescenti. L’umidità comincia a bagnare l’obiettivo del cercatore. Lo pulisco con della carta igienica, la visione migliora ma poi le stelle spariscono di nuovo. Pulisco e ripulisco …ops c’è qualcosa che non va. Rimetto gli occhiali, guardo il cielo e si è coperto in quella zona.
Ecco l’elemento costante della serata, cielo che si copre e si riapre. Umidità pazzesca, seeing pietoso…lasciamo perdere. Decido subito di lascio perdere il programma, assolutamente non adatto a quelle condizioni. Ho semplicemente improvvisato a seconda delle zone libere.
Vado a memoria, ecco gli oggetti.
Saturno: nei momenti di calma è spettacolare come al solito. Visibili molte sfumature e dettagli sul disco e sugli anelli. Visibili i soliti facili satelliti: Titano, Dione, Rea, Teti e Encelado.
Trio del Drago: NGC 5985 (mag.11.1), NGC 5982 (mag. 11.1), NGC 5981 (mag. 13.0). Appaiono facili in un bel campo visivo con stelle prospettiche. Le tre galassie appaiono allineate e vicine. La 5985 grande, ellittica con zona centrale più luminosa, la 5982 più piccola e di luminosità superficiale superiore, la 5981 piccola debole e spiccatamente di taglio. Bella visione.
Nei pressi del trio precedente c’è la NGC 5989 (mag. 13.1) che appare come un debole batuffolo tondeggiante.
Poco distante in quella zona del Drago c’è NGC 5907 (mag. 10.3), stupenda galassia di taglio che si estende nel campo visivo maestosa, con luminosità nella zona del nucleo più intensa e più sfumata lungo le spirali. Si intuisce la banda scura nei pressi del nucleo. Una stellina è molto vicina di lato al nucleo. Poco distanti da 5907 ci sono altre galassie. La coppia ravvicinata NGC 5905 (mag. 11.7) tondeggiante e NGC 5908 (mag. 11.8 ) bella di taglio in direzione S e poi la NGC 5879 (mag. 11.6) in direzione NO.
Poco distante c’è M 102 (mag. 9.9), molto bella appare ellittica, luminosa e molto compatta.
Sempre nel Drago prima che si coprisse ho dato un’occhiata veloce alla NGC 4236 (mag. 9.6), molto estesa di taglio e molto ma molto debole. Luminosità superficiale bassissima.
Mi sono spostato poi nella zona del Sagittario.
Coppia di globulari nello stesso campo visivo: NGC 6528 (mag. 9.6) e NGC 6522 (mag. 8.3). Ho fatto almeno tre tentativi visto che il cielo mentre puntavo si copriva, poi si riapriva , ecc. Bella visione di un campo ricchissimo di stelle.
Poi prima che anche il basso Sagittario si coprisse nuovamente altri due Globulari M 69 (mag. 7.6) e NGC 6652 (mag. 8.6).
Poi Giancarlo punta mi chiama per farmi vedere due bei oggetti nello stesso campo visivo del suo dobson 35cm con oculare ES 20mm. Ammasso Globulare NGC 6440 (mag. 9.2) e Nebulosa Planetaria NGC 6445 Crescent Nebula (mag. 10.9). Bella visione d’insieme col globulare che appare nebuloso di forma tonda e con la planetaria bellissima con anello esterno di forma irregolare e un buco centrale scuro. Ho puntato questa coppia anche col mio dobson. Il globulare che svela la sua natura, con accenno di stelline in distolta in un bell’alone e nucleo più condensato. La planetaria lascia vedere un colore azzurrino. Ho spinto con gli ingrandimenti fino a 280x e la visione dei dettagli restava nitida. Nel cercatore vicino a questi oggetti si vedeva l’ammasso aperto M 23, che ho puntato anche col dobson. Troppo esteso per essere apprezzato.
Poco sopra questi oggetti, sono andato nell’Ofiuco su altri tre Ammassi Globulari abbastanza vicini in quella zona. M 9 (mag. 7.7), molto bello e ben risolto in stelle finissime, con zona centrale più condensata. NGC 6356 (mag. 8.2) abbastanza granuloso e uniforme. NGC 6342 (mag. 9.6), debole e nebuloso.
A questo punto sistemo il dobson 25cm rimasto chiuso per preservarlo dall'umidità. Lo allineo e punto l'ammasso aperto nello ScudoM11 come suo primo e ultimo oggetto per me (Giulio lo ha usato un po su Saturno). M11 ovviamente stupendo!
Poi ho puntato M 22 (mag. 5.1) nel Sagittario. Maestoso con torretta binoculare!
Sempre Giancarlo mi chiama per farmi apprezzare col suo dobson la meravigliosa nebulosa a emissione e a riflessione M 17 Omega o Cigno (mag. 6.0) con associato ammasso aperto NGC 6618 (mag. 6.0). Si conferma essere tra le più belle nebulose in visuale!
Piccola nostalgia di galassie, quindi punto M 101 (mag. 7.9) nell’Orsa Maggiore. Domina il campo dell’oculare del ES 20mm, stupenda! nucleo tondo piccolo e luminoso, alone esteso che si trasforma dopo pochi secondi di adattamento in tre larghe spirali che si avvolgono in senso orario. Nelle spirali si vedono vari addensamenti, in particolare due molto evidenti nella spirale inferiore (direzione E), di cui quello più periferico è una galassia satellite cannibalizzata PGC 4539771 (mag.14.3), e uno sul bordo della spirale superiore (direzione O) anche questo una galassia satellite PGC 4539731 (mag. 14.9). Bisognerebbe dedicare un’osservazione seria su questa galassia per riconoscere tutte le sfumature delle regioni H+ presenti e di altre galassie satelliti “interne”. Alcune satelliti “esterne” le ho già osservate in passato, ma nella zona ce ne sono molte altre più deboli che bisognerebbe snidare come si fa con le galassiette dei clusters.
Poi ho osservato l’ultimo oggetto Messier che mi mancava per completare il catalogo (eh si ho quasi osservato mille DSO, ma non avevo ancora completato il catalogo Messier!). M 30 (mag. 7.2), un bellissimo globulare in Capricorno. Appare ben risolto in stelle e con una forma irregolare. Alcuni allineamenti di stelle sembrano “cadere” dando la forma di un salice piangente. Mi sembrava anche come la forma della testa di un elefante vista di fronte con le orecchie e la proboscide ripiegate in giù.
Gli orizzonti si sono rovinati, ora come ora non ricordo bene gli oggetti successivi, inserisco quelli che ricordo essere stati gli ultimi della serata.
Vado verso lo zenit e nella Lira punto M 56 (mag. 8.3), bel Globulare granuloso ma anche ricco di stelle risolte. Nucleo ben pronunciato e bell’alone.
M 71 (mag. 8.2), Ammasso Globulare nella Freccia davvero bello, largo uniforme e ben risolto in stelle. E’ inserito in un campo visivo mozzafiato ricchissimo di stelle. Si nota nelle vicinanze un raggruppamento di stelle che formano l’Ammasso Aperto Ha 20 (mag. 7.7).
NGC 6934 (mag. 8.8 ), Ammasso Globulare in Delfino. Appare a prima vista come un batuffolo piccolo luminoso e granuloso, poi in distolta appaiono molte stelline periferiche in un bell’alone.
NGC 6891 (mag. 10.4), Nebulosa Planetaria in Delfino. Ho avuto molta difficoltà a trovarla e riconoscerla. Fatti almeno tre tentativi di star hopping. Inserita in un campo stellare ricchissimo appare di forma e dimensioni stellari. A prima vista, ovviamente. Con più attenzione si vede un debole alone verdino intorno alla stellina. Anche ad alti ingrandimenti la visione appare nitida e la natura della nebulosa sempre più chiara. Bella!
Ultimo oggetto della serata indovinate un po’? un altro globulare. NGC 7006 (mag. 10.6) in Delfino. Appare come una piccola ma evidente macchietta nebulosa, niente di più ma bella visione nel ricco campo stellare che lo circonda.
Conclusione alle 4 del mattino con le prime luci che ormai dicono formalmente che la sessione volge al termine. Smonto velocemente, caffè con gli amici per i saluti finali e via di corsa a casa per un po di meritato riposo.
Osservazione del 19 Giugno 2015 - Monte Pollino
- zanzao
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Osservazione del 19 Giugno 2015 - Monte Pollino
Oronzo Zanzarella
- Dobson Ariete Europa 24" F/4.5; Dobson 10" Synscan; C8HD Nexstar; Rifrattore apo TS 80mm F7 su azeq5 - Oculari ES 100°- 20, 14, 9mm, Baader Morpheus 76° 6,5-4,5mm; -Torretta Denk II; Filtri OIII, UHC, H-Beta, colorati - Binocolo Celestron 15x70
- Dobson Ariete Europa 24" F/4.5; Dobson 10" Synscan; C8HD Nexstar; Rifrattore apo TS 80mm F7 su azeq5 - Oculari ES 100°- 20, 14, 9mm, Baader Morpheus 76° 6,5-4,5mm; -Torretta Denk II; Filtri OIII, UHC, H-Beta, colorati - Binocolo Celestron 15x70
Dopo una settimana trascorsa ad attendere buone notizie dalle previsioni meteo, alla fine la situazione sembrava volgere al meglio e l'appuntamento sul Pollino per venerdì 19 veniva confermato da numerosi astrofili.
Cosicché, dopo le due uscite nel precedente weekend - il 12 a Rocca Forzata (TA) e il 13 sul Pollino - a distanza di una settimana sono riuscito ad organizzarmi con un po' di anticipo per godermi al meglio la giornata sul Pollino in compagnia di mio padre che da tempo desiderava di tornare in montagna, anche per vedere il cielo buio di cui tanto gli avevo parlato!
Sentiti gli amici con cui condivido spesso e volentieri le serate osservative, decidevo così di muovermi nel primo pomeriggio. Paolo faceva lo stesso e così, intorno alle 15:30, partivamo da Taranto alla volta del Pollino. In tutta calma, con una breve sosta caffè poco prima di Francavilla in Sinni ed una tappa presso l'Apicoltura "Serra del Prete" in contrada Voscari, giungevamo a Piano Arcangelo intorno alle 18:30. Avendo tempo a disposizione, decidevamo di salire a Piano Ruggio per una breve tappa di rinfresco alla fontana presente nei pressi del rifugio "De Gasperi". Alle 19:30 eravamo di nuovo giù ed incontravamo l'amico Fabrizio in attesa che i cavalli presenti su Piano Arcangelo lasciassero il posto a noi astrofili...ma non ne volevano sapere e così abbiamo dovuto avvicinarci pian piano per farli allontanare, evitando di infastidirli...è stato bello essere li a due passi!
Dopo saluti e presentazioni varie, ci accingevamo ad allestire le nostre rispettive postazioni osservative e nel frattempo che mio padre si intratteneva con il pastore del posto, intorno alle 20-20:30 giungevano uno dopo l'altro gli amici Oronzo, Giancarlo e Ludovico con suo figlio. Più tardi arrivavano Luca & Co. Piano Arcangelo si riempiva così di tanti astrofili affamati di oggetti cosmici, disposti su due file: dal lato Sud le postazioni mie, di Paolo e Fabrizio; dal lato Nord quelle di Oronzo, Giancarlo, Ludovico, Luca e gli altri amici.
Quando ormai le stelle iniziavano ad "accendersi", io ero quasi pronto, ma iniziava a farsi sentire e vedere una certa umidità, che poi si è rivelata il nemico della serata! Per l'occasione, avevo allestito entrambi i binocoli (l'economico 10×50 e il più soddisfacente 11×70), per dare la possibilità a mio padre e magari ad altri di dare un'occhiata con campi differenti. Infatti, mio padre, prima che la luna ci abbandonava, col 10×50 approfittava di un bel quadretto ad ovest composto dalla stessa, con Giove e Venere a fare da cornice. L'umidità, però, nel giro di pochi minuti, aveva già fatto saltare il 10×50 e quando ormai il buio era alle porte, decidevo ahimè di temporeggiare con l'inizio della mia sessione osservativa, lasciando l'11×70 in auto con la speranza che la situazione migliorasse.
Nel frattempo, però, il mio vicino completava gli ultimi ritocchi e puntava i due pianeti al tramonto: per Paolo questi due saranno stati tra i pochi oggetti osservati della serata, anche lui costretto a fare i conti con l'umidità. Ma devo dire che la loro visione è stata davvero di qualità: un Venere così non l'avevo mai visto (ribolliva poco ed i contorni erano quasi definiti) ed un Giove bello grande di cui si distinguevano chiaramente le sue bande equatoriali e 3-4 satelliti. Il tutto poi messo in risalto dal contrasto col cielo scuro che caratterizza il suo C6. Probabilmente Paolo aveva puntato anche Saturno, ma di esso purtroppo non avevo segnato note e non ho un ricordo!
Dopo l'apertura di serata con i pianeti di Paolo, intorno alle 22:00 circa effettuavo un rilievo di Temperatura (9-10 °C) e Umidità Relativa (98%) con i miei strumenti analogici, rispettivamente a mercurio e a capello. Successivamente, andavo a far visita alle altre postazioni e trovavo un Ludovico ormai operativo, con il suo bel telescopio da 25 cm di diametro e tenda al seguito in vista della permanenza. Aveva puntato l'affascinante nebulosa Velo nel Cigno e con un oculare dotato di un bel campo visivo, nonché di opportuno filtro, dava la possibilità a me e mio padre di godercela per bene. Bello poi il campo da cui essa si distaccava, ricco di stelle puntiformi.
Accanto a Ludovico si erano sistemati i "dobsoniani" Giancarlo e Oronzo, con quest'ultimo che stava avendo qualche problemino tecnico. Anche Giancarlo non era ancora operativo e per combattere l'umidità aveva pensato di ricorrere al paraluce, che però doveva essere sistemato. A tal proposito Giancarlo mi chiedeva una mano e tra un velcro e l'altro giungevano le 23:00 circa. Con la messa a punto degli strumenti, davano anche loro il via alla serata osservativa ed io tornavo alla mia postazione.
Dopo uno sguardo al cielo e con la vocina in mente che mi ricordava di puntare un oggetto da tempo in programma, decidevo di sfidare l'umidità e puntare il mio primo astro della serata:
M29 nel Cigno, un ammasso aperto di Mag. 6.6 e diametro massimo 7.0'. Nel campo visivo di 4,6° del mio 11×70, appariva piccolino ma era comunque ben visibile nel tappeto di stelle che attraversa il Cigno.
Alle ore 24:00 circa il cielo si copriva e rilevavo quanto segue: T = 9 °C e U.R. = 97 %. Decidevo così di riporre l'11×70 in auto ed attendere un'apertura, che arrivava poco dopo. Ritornato operativo, puntavo i seguenti classici:
M39 nel Cigno, bello grande, con campo stellare ricchissimo di stelle;
M4, M6 ed M7 nello Scorpione: il primo bello "grande", con la vicina supergigante rossa Antares, appariva come un batuffolino; il secondo, l'Ammasso della Farfalla, era ben visibile, con 5 stelle più luminose e le altre più deboli e difficili da risolvere; il terzo, l'Ammasso di Tolomeo, decisamente tra gli oggetti più belli per un binocolo, appariva esteso e ricco di stelle e stelline che da altri cieli non si sarebbero viste.
In parallelo, col 10×50 davo un'occhiata rapida ad M24 nel Sagittario e puntavo nuovamente M6 e M7 per godere della loro bellezza nello stesso campo visivo. Seppur la scarsa qualità del 10×50, la visione di questi oggetti si è rivelata più che soddisfacente, con la Nube del Sagittario immensa e i due ammassi aperti a costituire una bella coppia!
Mentre godevo della bellezza di questi oggetti, Oronzo esclamava e attirava la nostra attenzione: aveva centrato la Crescent Nebula col suo Dobson 20"! Era la prima volta che la osservavo: ho dedicato un po' di tempo e in distolta sono riuscito a percepire il buco al centro. Bella la sua visione!
In parallelo, Giancarlo aveva puntato M22: il suo Dobson da 14" restituiva un'immagine di questo grosso ammasso globulare nel Sagittario davvero sensazionale, bello risolto in stelle. Mio padre è rimasto piuttosto colpito!
Subito dopo, sempre Giancarlo, a grande richiesta di mio padre, puntava Saturno: che dire, bellissimo, alquanto definito! In parallelo Oronzo seguiva col suo 20" e metteva a disposizione l'altro Dobson da 10". Col 20" ha pensato bene di adoperare la torretta binoculare: risultato, un Saturno bello grande e tridimensionale! Col 10", Oronzo, prima di affidarmelo, ha voluto dare uno sguardo a M11, l'ammasso aperto dello Scudo: bello grande, direi risolto in stelle. Poi ha lasciato che io e mio padre ci divertissimo su Saturno: ebbene, cambiando 3 diversi oculari, abbiamo avuto la possibilità di osservarlo in 3 ingrandimenti via via crescenti, ma la visione migliore è stata quella intermedia con oculare (se non erro) 100° - 9 mm...abbiate pazienza, ma da binocolista, non me ne intendo molto di accessori per telescopi!! Anche l'ingrandimento minore non era male, magari un po' piccolino, ma in compenso definito nei contorni con i satelliti a fare da cornice.
Non saprei dire quale è stata la visione più bella di Saturno...forse col 14" di Giancarlo o forse col 10" di Oronzo...purtroppo col suo 20" l'ho appena inquadrato perché ho preferito lasciare spazio a mio padre.
Giunte le ore 02:00, rilevavo quanto segue: T = 8,5 °C e U.R. 96 %. In parallelo effettuavo una lettura SQM: dopo una serie di battute, registravo un valore medio di 21,40.
A seguire, dopo l'accecante momento trascorso ai Dobson dei nostri vicini, riprendevo la mia sessione puntando sul visibilissimo M11, l'Ammasso dell'Anitra Selvatica nello Scudo, e qui era Oronzo a farmi visita e manifestare un segno di apprezzamento per il mio 11×70. L'ho sentito esclamare: "bello, quasi risolto in stelle"! Sono contento che gli sia piaciuta la visione col mio binocolo.
Alle ore 02:30 registravo una breve copertura del cielo e nel frattempo decidevo di riprendere con la ricerca di oggetti nuovi. Per farlo mi sono avvalso di un riferimento che da tempo non consideravo: la pubblicazione "Binocular Highlights - 99 Celestial Sights For Binocular Users" di Gary Seronik, gentilmente segnalata dall'amico Davide Pistritto all'inizio della mia "carriera" da binocolista, circa un anno fa!
Cosicché, scorrendo nell'elenco dei 99 oggetti consigliati da Seronik, mi soffermavo sulla sigla IC 4756, un ammasso aperto nella coda del Serpente, di Mag. 4.6 e diametro massimo 39.0'. Sulla carta sembrava davvero interessante per il binocolo e così decidevo di cercarlo. Con l'ausilio dell'atlante di Andrew Johnson, a larghissimo campo (ottimo in fase iniziale, soprattutto per il binoculare, ma in generale per inquadrare le costellazioni), mi facevo strada nel cielo prima ad occhio nudo per individuare la zona in cui puntare il binocolo. A partire da Denebokab (Delta Aquilae, abbreviato in δ Aql secondo la nomenclatura di Bayer), ovvero dalla stella che si trova al centro dell'Aquila, individuavo Alya (Theta Serpentis, abbreviato in θ Ser), ovvero l'estremità della coda del Serpente, un po' più debole della precedente. Da qui, puntando il binocolo e facendo star hopping sulle stelline di campo con l'ausilio del più dettagliato Taki Atlas, all'improvviso mi ritrovavo di fronte all'oggetto ricercato: appariva molto esteso, risolto in stelle finissime. Bello davvero! Sul Taki Atlas, leggevo poi che spostandomi di poco avrei osservato in Ofiuco un'altro ammasso aperto di stessa magnitudine e diametro massimo 27.0': sto parlando di NGC 6633, un oggetto catalogato come Best NGC! Nel campo visivo del mio 11×70 appariva piccolo e compatto, di poco affianco ad IC 4756, praticamente sul confine tra Ofiuco e la coda del Serpente.
Nel frattempo erano giunte le ore 03:00, vale a dire l'ultima oretta di osservazioni prima che le luci dell'alba decretavano la fine della sessione osservativa, e registravo quanto segue: T = 7 °C e U.R. 95 %.
Per l'ultima parte della serata, decidevo di spostarmi approssimativamente a Nord e rivedere alcuni classici. Puntavo così in Cassiopea, in particolare vicino a Ruchbah (Delta Cassiopeiae, abbreviato in δ Cas) e facendo star hopping mi ritrovavo nel campo NGC 457 (l'Ammasso Civetta), conosciuto anche come C13, un ammasso aperto di Mag. 6.4 e diametro massimo 13.0', catalogato anch'esso come Best NGC! Si vedevano chiaramente le due stelline che rappresentano gli occhi dell'immaginaria civetta e, in distolta, si percepiva la restante forma del corpo. Spostandomi poi di poco, sempre nei pressi di Ruchbah, mi sono imbattuto in M103, un ammasso aperto di Mag. 7.4 e diametro massimo 6.0': come si può dedurre, appariva effettivamente piccolino, con 3 stelle principali. In distolta, però, si percepiva un tappetino di stelle. Spostandomi sempre in zona, mi imbattevo poi in un oggetto nuovo: NGC 663, conosciuto anche come C10, un altrettanto Best NGC. Si tratta di un ammasso aperto di Mag. 7.1 e diametro massimo 16.0' che nel campo del mio 11×70 appariva piccolino ma comunque ben visibile.
Giunte ormai le 03:30, mio padre scalpitava dalla voglia di vedere la Galassia di Andromeda, ovvero M31, che nel frattempo si era levata sull'orizzonte di circa 40°. Cosicché, dopo un rapido inquadramento ad occhio nudo a partire da Mirach (Beta Andromedae, abbreviato in β And), passando per μ And e poi per ν And, ecco che la bellissima galassia a noi vicina appariva nel campo, andando, con i suoi 180' (= 3°) di diametro apparente, ad occupare quasi tutto il F.O.V. di 4,6° del mio 11×70! Mio padre?...semplicemente esaltato! Effettivamente meritava di essere osservata a lungo, anche perché sotto un cielo così, in distolta, si riuscivano quasi a percepire i suoi confini più estremi!
Quando ormai si scorgeva un leggero chiarore dietro i monti ad Est, decidevo di dare un rapido sguardo ad uno degli oggetti più belli che si possa osservare col binocolo: il Doppio Ammasso di Perseo, ovvero NGC 884 e 869, conosciuti entrambi anche come C14, catalogati come Best NGC, nel loro insieme invadevano il campo visivo e riempivano gli occhi di stelle!
Come ultimo oggetto, decidevo di puntare Kemble's Cascade, ovvero la Cascata di Kemble, un bell'asterismo da binoculare nella Giraffa. A partire da Algol (Beta Persei, abbreviato in β Per), passando per Mirfak (Alfa Persei, abbreviato in α Per), in linea retta arrivavo, dopo aver percorso una distanza pari a circa quella che separa le predette stelle, nella zona dell'oggetto ricercato. Il fondo cielo era ormai un po' chiaro, ma comunque nel campo appariva come una vera e propria cascata di stelle, a maggior ragione per la posizione all'incirca verticale in cui si trovava, dato il periodo dell'anno.
Alle ore 04:00, quando ormai le stelle iniziavano a "spegnersi", rilevavo una Temperatura di circa 6,5 °C e una Umidità Relativa del 95 %. La sessione osservativa volgeva così al termine e dopo aver riposto in auto le varie attrezzature, formulate le conclusioni e salutato gli amici, alle ore 05:30 circa eravamo sulla strada del ritorno, con l'augurio di ritornare presto in quel di Piano Arcangelo.
In conclusione, nonostante le condizioni meteo piuttosto estreme in termini di umidità e del tutto variabili, col cielo che si copriva e apriva, nel complesso è stata una discreta sessione osservativa, considerando che il cielo era sempre quello del Pollino! Personalmente, mi ritengo soddisfatto di quanto osservato, sia con i miei strumenti che con quelli degli altri. Avrei potuto osservare più oggetti, ma va bene così. In compenso è stato bello ricercare oggetti nuovi...è stato bello sdraiarmi e godermi un po' il cielo ad occhio nudo...rispolverare le costellazioni...vedere per la prima volta il cielo del Pollino con gli occhiali, perché, ahimè, da un paio di settimane ho dovuto ricorrere ad essi, anche se per un difetto lieve, ma è stato come vedere le stelle per la prima volta! Sono contento poi per mio padre che finalmente ha visto coi suoi occhi il cielo del Pollino e per la prima volta ha vissuto la montagna di notte.
Ringrazio tutti i presenti per aver condiviso la serata, soprattutto Paolo, Oronzo, Giancarlo e Ludovico. In ultimo, ma non per ordine di importanza, ringrazio mio padre per aver vissuto con me la mia n-esima esperienza osservativa sul Pollino.
A presto amici!
Cosicché, dopo le due uscite nel precedente weekend - il 12 a Rocca Forzata (TA) e il 13 sul Pollino - a distanza di una settimana sono riuscito ad organizzarmi con un po' di anticipo per godermi al meglio la giornata sul Pollino in compagnia di mio padre che da tempo desiderava di tornare in montagna, anche per vedere il cielo buio di cui tanto gli avevo parlato!
Sentiti gli amici con cui condivido spesso e volentieri le serate osservative, decidevo così di muovermi nel primo pomeriggio. Paolo faceva lo stesso e così, intorno alle 15:30, partivamo da Taranto alla volta del Pollino. In tutta calma, con una breve sosta caffè poco prima di Francavilla in Sinni ed una tappa presso l'Apicoltura "Serra del Prete" in contrada Voscari, giungevamo a Piano Arcangelo intorno alle 18:30. Avendo tempo a disposizione, decidevamo di salire a Piano Ruggio per una breve tappa di rinfresco alla fontana presente nei pressi del rifugio "De Gasperi". Alle 19:30 eravamo di nuovo giù ed incontravamo l'amico Fabrizio in attesa che i cavalli presenti su Piano Arcangelo lasciassero il posto a noi astrofili...ma non ne volevano sapere e così abbiamo dovuto avvicinarci pian piano per farli allontanare, evitando di infastidirli...è stato bello essere li a due passi!
Dopo saluti e presentazioni varie, ci accingevamo ad allestire le nostre rispettive postazioni osservative e nel frattempo che mio padre si intratteneva con il pastore del posto, intorno alle 20-20:30 giungevano uno dopo l'altro gli amici Oronzo, Giancarlo e Ludovico con suo figlio. Più tardi arrivavano Luca & Co. Piano Arcangelo si riempiva così di tanti astrofili affamati di oggetti cosmici, disposti su due file: dal lato Sud le postazioni mie, di Paolo e Fabrizio; dal lato Nord quelle di Oronzo, Giancarlo, Ludovico, Luca e gli altri amici.
Quando ormai le stelle iniziavano ad "accendersi", io ero quasi pronto, ma iniziava a farsi sentire e vedere una certa umidità, che poi si è rivelata il nemico della serata! Per l'occasione, avevo allestito entrambi i binocoli (l'economico 10×50 e il più soddisfacente 11×70), per dare la possibilità a mio padre e magari ad altri di dare un'occhiata con campi differenti. Infatti, mio padre, prima che la luna ci abbandonava, col 10×50 approfittava di un bel quadretto ad ovest composto dalla stessa, con Giove e Venere a fare da cornice. L'umidità, però, nel giro di pochi minuti, aveva già fatto saltare il 10×50 e quando ormai il buio era alle porte, decidevo ahimè di temporeggiare con l'inizio della mia sessione osservativa, lasciando l'11×70 in auto con la speranza che la situazione migliorasse.
Nel frattempo, però, il mio vicino completava gli ultimi ritocchi e puntava i due pianeti al tramonto: per Paolo questi due saranno stati tra i pochi oggetti osservati della serata, anche lui costretto a fare i conti con l'umidità. Ma devo dire che la loro visione è stata davvero di qualità: un Venere così non l'avevo mai visto (ribolliva poco ed i contorni erano quasi definiti) ed un Giove bello grande di cui si distinguevano chiaramente le sue bande equatoriali e 3-4 satelliti. Il tutto poi messo in risalto dal contrasto col cielo scuro che caratterizza il suo C6. Probabilmente Paolo aveva puntato anche Saturno, ma di esso purtroppo non avevo segnato note e non ho un ricordo!
Dopo l'apertura di serata con i pianeti di Paolo, intorno alle 22:00 circa effettuavo un rilievo di Temperatura (9-10 °C) e Umidità Relativa (98%) con i miei strumenti analogici, rispettivamente a mercurio e a capello. Successivamente, andavo a far visita alle altre postazioni e trovavo un Ludovico ormai operativo, con il suo bel telescopio da 25 cm di diametro e tenda al seguito in vista della permanenza. Aveva puntato l'affascinante nebulosa Velo nel Cigno e con un oculare dotato di un bel campo visivo, nonché di opportuno filtro, dava la possibilità a me e mio padre di godercela per bene. Bello poi il campo da cui essa si distaccava, ricco di stelle puntiformi.
Accanto a Ludovico si erano sistemati i "dobsoniani" Giancarlo e Oronzo, con quest'ultimo che stava avendo qualche problemino tecnico. Anche Giancarlo non era ancora operativo e per combattere l'umidità aveva pensato di ricorrere al paraluce, che però doveva essere sistemato. A tal proposito Giancarlo mi chiedeva una mano e tra un velcro e l'altro giungevano le 23:00 circa. Con la messa a punto degli strumenti, davano anche loro il via alla serata osservativa ed io tornavo alla mia postazione.
Dopo uno sguardo al cielo e con la vocina in mente che mi ricordava di puntare un oggetto da tempo in programma, decidevo di sfidare l'umidità e puntare il mio primo astro della serata:
M29 nel Cigno, un ammasso aperto di Mag. 6.6 e diametro massimo 7.0'. Nel campo visivo di 4,6° del mio 11×70, appariva piccolino ma era comunque ben visibile nel tappeto di stelle che attraversa il Cigno.
Alle ore 24:00 circa il cielo si copriva e rilevavo quanto segue: T = 9 °C e U.R. = 97 %. Decidevo così di riporre l'11×70 in auto ed attendere un'apertura, che arrivava poco dopo. Ritornato operativo, puntavo i seguenti classici:
M39 nel Cigno, bello grande, con campo stellare ricchissimo di stelle;
M4, M6 ed M7 nello Scorpione: il primo bello "grande", con la vicina supergigante rossa Antares, appariva come un batuffolino; il secondo, l'Ammasso della Farfalla, era ben visibile, con 5 stelle più luminose e le altre più deboli e difficili da risolvere; il terzo, l'Ammasso di Tolomeo, decisamente tra gli oggetti più belli per un binocolo, appariva esteso e ricco di stelle e stelline che da altri cieli non si sarebbero viste.
In parallelo, col 10×50 davo un'occhiata rapida ad M24 nel Sagittario e puntavo nuovamente M6 e M7 per godere della loro bellezza nello stesso campo visivo. Seppur la scarsa qualità del 10×50, la visione di questi oggetti si è rivelata più che soddisfacente, con la Nube del Sagittario immensa e i due ammassi aperti a costituire una bella coppia!
Mentre godevo della bellezza di questi oggetti, Oronzo esclamava e attirava la nostra attenzione: aveva centrato la Crescent Nebula col suo Dobson 20"! Era la prima volta che la osservavo: ho dedicato un po' di tempo e in distolta sono riuscito a percepire il buco al centro. Bella la sua visione!
In parallelo, Giancarlo aveva puntato M22: il suo Dobson da 14" restituiva un'immagine di questo grosso ammasso globulare nel Sagittario davvero sensazionale, bello risolto in stelle. Mio padre è rimasto piuttosto colpito!
Subito dopo, sempre Giancarlo, a grande richiesta di mio padre, puntava Saturno: che dire, bellissimo, alquanto definito! In parallelo Oronzo seguiva col suo 20" e metteva a disposizione l'altro Dobson da 10". Col 20" ha pensato bene di adoperare la torretta binoculare: risultato, un Saturno bello grande e tridimensionale! Col 10", Oronzo, prima di affidarmelo, ha voluto dare uno sguardo a M11, l'ammasso aperto dello Scudo: bello grande, direi risolto in stelle. Poi ha lasciato che io e mio padre ci divertissimo su Saturno: ebbene, cambiando 3 diversi oculari, abbiamo avuto la possibilità di osservarlo in 3 ingrandimenti via via crescenti, ma la visione migliore è stata quella intermedia con oculare (se non erro) 100° - 9 mm...abbiate pazienza, ma da binocolista, non me ne intendo molto di accessori per telescopi!! Anche l'ingrandimento minore non era male, magari un po' piccolino, ma in compenso definito nei contorni con i satelliti a fare da cornice.
Non saprei dire quale è stata la visione più bella di Saturno...forse col 14" di Giancarlo o forse col 10" di Oronzo...purtroppo col suo 20" l'ho appena inquadrato perché ho preferito lasciare spazio a mio padre.
Giunte le ore 02:00, rilevavo quanto segue: T = 8,5 °C e U.R. 96 %. In parallelo effettuavo una lettura SQM: dopo una serie di battute, registravo un valore medio di 21,40.
A seguire, dopo l'accecante momento trascorso ai Dobson dei nostri vicini, riprendevo la mia sessione puntando sul visibilissimo M11, l'Ammasso dell'Anitra Selvatica nello Scudo, e qui era Oronzo a farmi visita e manifestare un segno di apprezzamento per il mio 11×70. L'ho sentito esclamare: "bello, quasi risolto in stelle"! Sono contento che gli sia piaciuta la visione col mio binocolo.
Alle ore 02:30 registravo una breve copertura del cielo e nel frattempo decidevo di riprendere con la ricerca di oggetti nuovi. Per farlo mi sono avvalso di un riferimento che da tempo non consideravo: la pubblicazione "Binocular Highlights - 99 Celestial Sights For Binocular Users" di Gary Seronik, gentilmente segnalata dall'amico Davide Pistritto all'inizio della mia "carriera" da binocolista, circa un anno fa!
Cosicché, scorrendo nell'elenco dei 99 oggetti consigliati da Seronik, mi soffermavo sulla sigla IC 4756, un ammasso aperto nella coda del Serpente, di Mag. 4.6 e diametro massimo 39.0'. Sulla carta sembrava davvero interessante per il binocolo e così decidevo di cercarlo. Con l'ausilio dell'atlante di Andrew Johnson, a larghissimo campo (ottimo in fase iniziale, soprattutto per il binoculare, ma in generale per inquadrare le costellazioni), mi facevo strada nel cielo prima ad occhio nudo per individuare la zona in cui puntare il binocolo. A partire da Denebokab (Delta Aquilae, abbreviato in δ Aql secondo la nomenclatura di Bayer), ovvero dalla stella che si trova al centro dell'Aquila, individuavo Alya (Theta Serpentis, abbreviato in θ Ser), ovvero l'estremità della coda del Serpente, un po' più debole della precedente. Da qui, puntando il binocolo e facendo star hopping sulle stelline di campo con l'ausilio del più dettagliato Taki Atlas, all'improvviso mi ritrovavo di fronte all'oggetto ricercato: appariva molto esteso, risolto in stelle finissime. Bello davvero! Sul Taki Atlas, leggevo poi che spostandomi di poco avrei osservato in Ofiuco un'altro ammasso aperto di stessa magnitudine e diametro massimo 27.0': sto parlando di NGC 6633, un oggetto catalogato come Best NGC! Nel campo visivo del mio 11×70 appariva piccolo e compatto, di poco affianco ad IC 4756, praticamente sul confine tra Ofiuco e la coda del Serpente.
Nel frattempo erano giunte le ore 03:00, vale a dire l'ultima oretta di osservazioni prima che le luci dell'alba decretavano la fine della sessione osservativa, e registravo quanto segue: T = 7 °C e U.R. 95 %.
Per l'ultima parte della serata, decidevo di spostarmi approssimativamente a Nord e rivedere alcuni classici. Puntavo così in Cassiopea, in particolare vicino a Ruchbah (Delta Cassiopeiae, abbreviato in δ Cas) e facendo star hopping mi ritrovavo nel campo NGC 457 (l'Ammasso Civetta), conosciuto anche come C13, un ammasso aperto di Mag. 6.4 e diametro massimo 13.0', catalogato anch'esso come Best NGC! Si vedevano chiaramente le due stelline che rappresentano gli occhi dell'immaginaria civetta e, in distolta, si percepiva la restante forma del corpo. Spostandomi poi di poco, sempre nei pressi di Ruchbah, mi sono imbattuto in M103, un ammasso aperto di Mag. 7.4 e diametro massimo 6.0': come si può dedurre, appariva effettivamente piccolino, con 3 stelle principali. In distolta, però, si percepiva un tappetino di stelle. Spostandomi sempre in zona, mi imbattevo poi in un oggetto nuovo: NGC 663, conosciuto anche come C10, un altrettanto Best NGC. Si tratta di un ammasso aperto di Mag. 7.1 e diametro massimo 16.0' che nel campo del mio 11×70 appariva piccolino ma comunque ben visibile.
Giunte ormai le 03:30, mio padre scalpitava dalla voglia di vedere la Galassia di Andromeda, ovvero M31, che nel frattempo si era levata sull'orizzonte di circa 40°. Cosicché, dopo un rapido inquadramento ad occhio nudo a partire da Mirach (Beta Andromedae, abbreviato in β And), passando per μ And e poi per ν And, ecco che la bellissima galassia a noi vicina appariva nel campo, andando, con i suoi 180' (= 3°) di diametro apparente, ad occupare quasi tutto il F.O.V. di 4,6° del mio 11×70! Mio padre?...semplicemente esaltato! Effettivamente meritava di essere osservata a lungo, anche perché sotto un cielo così, in distolta, si riuscivano quasi a percepire i suoi confini più estremi!
Quando ormai si scorgeva un leggero chiarore dietro i monti ad Est, decidevo di dare un rapido sguardo ad uno degli oggetti più belli che si possa osservare col binocolo: il Doppio Ammasso di Perseo, ovvero NGC 884 e 869, conosciuti entrambi anche come C14, catalogati come Best NGC, nel loro insieme invadevano il campo visivo e riempivano gli occhi di stelle!
Come ultimo oggetto, decidevo di puntare Kemble's Cascade, ovvero la Cascata di Kemble, un bell'asterismo da binoculare nella Giraffa. A partire da Algol (Beta Persei, abbreviato in β Per), passando per Mirfak (Alfa Persei, abbreviato in α Per), in linea retta arrivavo, dopo aver percorso una distanza pari a circa quella che separa le predette stelle, nella zona dell'oggetto ricercato. Il fondo cielo era ormai un po' chiaro, ma comunque nel campo appariva come una vera e propria cascata di stelle, a maggior ragione per la posizione all'incirca verticale in cui si trovava, dato il periodo dell'anno.
Alle ore 04:00, quando ormai le stelle iniziavano a "spegnersi", rilevavo una Temperatura di circa 6,5 °C e una Umidità Relativa del 95 %. La sessione osservativa volgeva così al termine e dopo aver riposto in auto le varie attrezzature, formulate le conclusioni e salutato gli amici, alle ore 05:30 circa eravamo sulla strada del ritorno, con l'augurio di ritornare presto in quel di Piano Arcangelo.
In conclusione, nonostante le condizioni meteo piuttosto estreme in termini di umidità e del tutto variabili, col cielo che si copriva e apriva, nel complesso è stata una discreta sessione osservativa, considerando che il cielo era sempre quello del Pollino! Personalmente, mi ritengo soddisfatto di quanto osservato, sia con i miei strumenti che con quelli degli altri. Avrei potuto osservare più oggetti, ma va bene così. In compenso è stato bello ricercare oggetti nuovi...è stato bello sdraiarmi e godermi un po' il cielo ad occhio nudo...rispolverare le costellazioni...vedere per la prima volta il cielo del Pollino con gli occhiali, perché, ahimè, da un paio di settimane ho dovuto ricorrere ad essi, anche se per un difetto lieve, ma è stato come vedere le stelle per la prima volta! Sono contento poi per mio padre che finalmente ha visto coi suoi occhi il cielo del Pollino e per la prima volta ha vissuto la montagna di notte.
Ringrazio tutti i presenti per aver condiviso la serata, soprattutto Paolo, Oronzo, Giancarlo e Ludovico. In ultimo, ma non per ordine di importanza, ringrazio mio padre per aver vissuto con me la mia n-esima esperienza osservativa sul Pollino.
A presto amici!
Cieli sereni, Giulio.
Dobson Sky-Watcher 12" f/5
Binocolo RP Optix 11x70
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Un brevissimo commento anche da parte mia, purtroppo il lavoro in questi giorni mi impedisce di dedicare tempo al resto.
La serata è stata piacevolissima per la compagnia, un pò meno per il meteo che ci ha dato tanto umidità e qualche nuvola. All'umidità si poneva rimedio con le fascie anticondensa, alle nuvole solo con qualche imprecazione...
Io mi sono dedicato alla fotografia ma con scarsi risultati per un problema legato al telescopio che deformava le stelle, spero sia legato alla cattiva collimanzione.
Di tanto in tanto mi dedicavo al visuale con qualche classico oggetto estivo, ad esempio la Velo sempre bella e molto dettagliata grazie al filtro OIII. Il resto l'ho visto al telescopio di Oronzo e Giancarlo.
Eravamo davvero tanti, sembrava uno star Party. E' venuto a trovarci anche Michele Tedeschi che era sul Pollino per il suo matrimonio.
Spero che per lo star Party le cose vadano meglio, quindi appuntamento per tutti rinnovato al we. 17-19 luglio.
La serata è stata piacevolissima per la compagnia, un pò meno per il meteo che ci ha dato tanto umidità e qualche nuvola. All'umidità si poneva rimedio con le fascie anticondensa, alle nuvole solo con qualche imprecazione...
Io mi sono dedicato alla fotografia ma con scarsi risultati per un problema legato al telescopio che deformava le stelle, spero sia legato alla cattiva collimanzione.
Di tanto in tanto mi dedicavo al visuale con qualche classico oggetto estivo, ad esempio la Velo sempre bella e molto dettagliata grazie al filtro OIII. Il resto l'ho visto al telescopio di Oronzo e Giancarlo.
Eravamo davvero tanti, sembrava uno star Party. E' venuto a trovarci anche Michele Tedeschi che era sul Pollino per il suo matrimonio.
Spero che per lo star Party le cose vadano meglio, quindi appuntamento per tutti rinnovato al we. 17-19 luglio.
Ludovico
Il cielo è sempre più ... inquinato!!!
- SkyWatcher Newton 250 F4 su EQ6 Pro evo1
- William Optics Megrez 90 su EQ3.2 Dual Motor
- SkyWatcher Rifrattore 70/500
- Binocolo Konus 20x80
- 2 bei occhi verdi
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Il mio piccolo contributo alla discussione.
stack di 28 pose di 2 minuti a 1600 ISO + 9 dark con acromatico 120 F/5 e Canon EOS 400 (non modificata) - no autoguida
Il mio obiettivo era M51 ma nella foto ho visto altre galassie. Così ho confrontato stellarium e ho individuato la loro designazione.
Un saluto a tutti gli amici con cui ho avuto il piacere di condividere la serata e complimenti per gli ottimi report pubblicati.
stack di 28 pose di 2 minuti a 1600 ISO + 9 dark con acromatico 120 F/5 e Canon EOS 400 (non modificata) - no autoguida
Il mio obiettivo era M51 ma nella foto ho visto altre galassie. Così ho confrontato stellarium e ho individuato la loro designazione.
Un saluto a tutti gli amici con cui ho avuto il piacere di condividere la serata e complimenti per gli ottimi report pubblicati.
Il mese di Giugno era tanto atteso per la possibilità di sfruttare due weekend sul Pollino, anche il meteo sembrava dalla nostra parte.
Purtroppo, come accade oramai sempre, le condizioni meteo cambiano la sera prima o la mattina stessa.
Sabato 13
Non volendo perdere questa occasione decido di rinunciare al primo venerdi causa tempo incerto ed opto per il sabato 13 (giorno in cui le previsioni sembravano migliori) trascinando con me Giulio e Giancarlo. Mi ha fatto piacere ritrovare entrambi, soprattutto Giancarlo che ho avuto piacere di incontrare l'ultima volta circa un anno fa proprio sul Pollino.
Purtroppo la serata è stata un disastro. Umidità molto bassa e temperatura piacevole tutta la notte, ma cielo pessimo!
Per tutta la notte sembrava ci fosse un chiarore di fondo del cielo, probabilmente la causa di ciò sono state le luminarie di tutti i paesi circostanti per San Vito. Per non parlare dei fuochi che a mezzanotte ci hanno fatto compagnia per una ventina di minuti in ogni direzione.
C'erano comunque velature che diffondevano luce, come detto all'inizio quindi una serata inutile, se poi ci mettiamo anche un seeing pessimo che non ci ha permesso di osservare neanche i pianeti...
L'unica cosa che sono riuscito ad osservare sono stati dei globulari a basso ingrandimento.
Venerdì 19
Questo venerdi speravo di riscattarmi del weekend precedente, ma anche in questo caso la serata non ha soddisfatto le mie aspettative. Ho dovuto rinunciare al mio programma di galassie, comunque qualcosa di più della volta scorsa sono riuscito a combinare.
Appena arrivato a Piano Arcangelo inizio a montare subito il dobson e saluto rapidamente i numerosi presenti. Noto subito l'elevata umidità che ci accompagnerà tutta la notte. Provo a rimediare subito installando un paraluce che mi ha aiutato le ultime volte, senza però riuscirci. Ringrazio il buon Giulio sempre disponibile a dare una mano in caso di bisogno, a lui si è aggiunto anche il padre e cosi alla meno peggio riesco a montare una specie di copertura che mi permette di salvare il secondario (almeno nella prima parte della serata).
Risolto un pò di problemi vari inizio ad osservare, ed ecco che mi ritrovo a lottare con le nuvole che hanno deciso di prendersi gioco di noi.
Punto in una zona e si annuvola, decido di spostarmi dalla parte opposta ed in cinque minuti ancora nuvole.
Nei momenti in cui il cielo si apriva ecco ciò che ho osservato:
sguardo veloce a Giove oramai troppo basso per poter godere di una visione ottimale
M104 restituisce sempre una bella visione, si distingue la classica forma e la banda centrale. La visione migliore è a 118x
Nel dobson di Oronzo, che ha da poco iniziato ad osservare, osservo la Ngc 4565 che occupa quasi tutto il campo dell'oculare. Una delle più belle galassie di taglio, con la banda di polveri scura che la attraversa ed il nucleo molto luminoso. Decido di osservarla anche nel mio dob dove i dettagli sono meno evidenti ma comunque presenti.
Vado quindi su M102 luminosa, noto un aumento della luminosità dall'esterno verso il nucleo.
Punto poi la nebulosa Ngc 6543 e spingo fino a 275x. So che avrei dovuto tirare ancora gli ingrandimenti, ma non ho percepito miglioramenti sensibili, probabilmente a causa delle nuvole che avevano coperto quell'area di cielo Decido così di andare sulla Velo sempre molto bella. L' OIII fa emergere dettagli meravigliosi di questa nebulosa, fa la differenza tra vedere e non vedere.
Continuo con M80 compatto con un aspetto leggermente nebuloso al centro, bella la visione a largo campo ed M4 brillante, molto bello nell'oculare.
Oronzo mi chiama per osservare un gruppo di galassie Trio del Drago allineate, tutte nello stesso campo. Da destra Ngc 5981 molto debole, di taglio; Ngc 5982 molto luminosa ma di piccole dimensioni, compatta; Ngc 5985 di dimensioni più grandi, molto estesa. Le ho osservate anche nel mio 35cm ed ho goduto comunque di una piacevole visione.
Vado poi su una planetaria Ngc 6445 osservata a 118x appare nel campo con il globulare Ngc 6440 parzialmente risolto. Piacevole la visione di entrambi insieme, molto particolare. Mi spingo a 183x ed è più chiara la forma irregolare della planetaria con una parte centrale scura, stessa cosa notata sul bordo esterno destro.
Si avvicinano Giulio ed il padre e su loro richiesta puntiamo Saturno visione spettacolare, immagine ferma e contrastata. Osservato a 183x e 275x con molti dettagli e visibili gli anelli A B C.
E' la volta di M22 una esplosione di stelle nell'oculare.
Poi altre due planetarie Ngc 6818 una piccola palla blu ed Ngc 6629 piccola, si confonde con le altre stelle. Salendo di ingrandimento si distingue meglio.
Da qui, prima di chiudere la serata con l'umidità che appanna il primario, osservo qualche classico M101 M51 M71 M16 M20 M8 e poi non ricordo, senza però soffermarmi troppo.
Chiudo con M17 a 183x e filtro OIII: stupenda! Staccata dal fondo cielo, riempie l'oculare e presenta tante sfumature interne. Una bella chiusura prima di bestemmiare per l'umidità
Approfitto della gentilezza di Oronzo con cui osservo qualche altro oggetto prima di ritirarmi in macchina per scaldarmi un pò.
A questo punto devo chiedere scusa a tutti per non aver salutato, poichè preso dalla stanchezza mi sono addormentato e risvegliato poco dopo che sono andati quasi tutti via (ho visto le macchine che si allontanavano).
E' stata una bella serata con la solita piacevole compagnia. Anche Luca, che ho salutato al mattino, che non vedevo credo da Dicembre mi ha fatto piacere ritrovare sul Pollino.
Grazie a tutti, alla prossima luna nuova.
Purtroppo, come accade oramai sempre, le condizioni meteo cambiano la sera prima o la mattina stessa.
Sabato 13
Non volendo perdere questa occasione decido di rinunciare al primo venerdi causa tempo incerto ed opto per il sabato 13 (giorno in cui le previsioni sembravano migliori) trascinando con me Giulio e Giancarlo. Mi ha fatto piacere ritrovare entrambi, soprattutto Giancarlo che ho avuto piacere di incontrare l'ultima volta circa un anno fa proprio sul Pollino.
Purtroppo la serata è stata un disastro. Umidità molto bassa e temperatura piacevole tutta la notte, ma cielo pessimo!
Per tutta la notte sembrava ci fosse un chiarore di fondo del cielo, probabilmente la causa di ciò sono state le luminarie di tutti i paesi circostanti per San Vito. Per non parlare dei fuochi che a mezzanotte ci hanno fatto compagnia per una ventina di minuti in ogni direzione.
C'erano comunque velature che diffondevano luce, come detto all'inizio quindi una serata inutile, se poi ci mettiamo anche un seeing pessimo che non ci ha permesso di osservare neanche i pianeti...
L'unica cosa che sono riuscito ad osservare sono stati dei globulari a basso ingrandimento.
Venerdì 19
Questo venerdi speravo di riscattarmi del weekend precedente, ma anche in questo caso la serata non ha soddisfatto le mie aspettative. Ho dovuto rinunciare al mio programma di galassie, comunque qualcosa di più della volta scorsa sono riuscito a combinare.
Appena arrivato a Piano Arcangelo inizio a montare subito il dobson e saluto rapidamente i numerosi presenti. Noto subito l'elevata umidità che ci accompagnerà tutta la notte. Provo a rimediare subito installando un paraluce che mi ha aiutato le ultime volte, senza però riuscirci. Ringrazio il buon Giulio sempre disponibile a dare una mano in caso di bisogno, a lui si è aggiunto anche il padre e cosi alla meno peggio riesco a montare una specie di copertura che mi permette di salvare il secondario (almeno nella prima parte della serata).
Risolto un pò di problemi vari inizio ad osservare, ed ecco che mi ritrovo a lottare con le nuvole che hanno deciso di prendersi gioco di noi.
Punto in una zona e si annuvola, decido di spostarmi dalla parte opposta ed in cinque minuti ancora nuvole.
Nei momenti in cui il cielo si apriva ecco ciò che ho osservato:
sguardo veloce a Giove oramai troppo basso per poter godere di una visione ottimale
M104 restituisce sempre una bella visione, si distingue la classica forma e la banda centrale. La visione migliore è a 118x
Nel dobson di Oronzo, che ha da poco iniziato ad osservare, osservo la Ngc 4565 che occupa quasi tutto il campo dell'oculare. Una delle più belle galassie di taglio, con la banda di polveri scura che la attraversa ed il nucleo molto luminoso. Decido di osservarla anche nel mio dob dove i dettagli sono meno evidenti ma comunque presenti.
Vado quindi su M102 luminosa, noto un aumento della luminosità dall'esterno verso il nucleo.
Punto poi la nebulosa Ngc 6543 e spingo fino a 275x. So che avrei dovuto tirare ancora gli ingrandimenti, ma non ho percepito miglioramenti sensibili, probabilmente a causa delle nuvole che avevano coperto quell'area di cielo Decido così di andare sulla Velo sempre molto bella. L' OIII fa emergere dettagli meravigliosi di questa nebulosa, fa la differenza tra vedere e non vedere.
Continuo con M80 compatto con un aspetto leggermente nebuloso al centro, bella la visione a largo campo ed M4 brillante, molto bello nell'oculare.
Oronzo mi chiama per osservare un gruppo di galassie Trio del Drago allineate, tutte nello stesso campo. Da destra Ngc 5981 molto debole, di taglio; Ngc 5982 molto luminosa ma di piccole dimensioni, compatta; Ngc 5985 di dimensioni più grandi, molto estesa. Le ho osservate anche nel mio 35cm ed ho goduto comunque di una piacevole visione.
Vado poi su una planetaria Ngc 6445 osservata a 118x appare nel campo con il globulare Ngc 6440 parzialmente risolto. Piacevole la visione di entrambi insieme, molto particolare. Mi spingo a 183x ed è più chiara la forma irregolare della planetaria con una parte centrale scura, stessa cosa notata sul bordo esterno destro.
Si avvicinano Giulio ed il padre e su loro richiesta puntiamo Saturno visione spettacolare, immagine ferma e contrastata. Osservato a 183x e 275x con molti dettagli e visibili gli anelli A B C.
E' la volta di M22 una esplosione di stelle nell'oculare.
Poi altre due planetarie Ngc 6818 una piccola palla blu ed Ngc 6629 piccola, si confonde con le altre stelle. Salendo di ingrandimento si distingue meglio.
Da qui, prima di chiudere la serata con l'umidità che appanna il primario, osservo qualche classico M101 M51 M71 M16 M20 M8 e poi non ricordo, senza però soffermarmi troppo.
Chiudo con M17 a 183x e filtro OIII: stupenda! Staccata dal fondo cielo, riempie l'oculare e presenta tante sfumature interne. Una bella chiusura prima di bestemmiare per l'umidità
Approfitto della gentilezza di Oronzo con cui osservo qualche altro oggetto prima di ritirarmi in macchina per scaldarmi un pò.
A questo punto devo chiedere scusa a tutti per non aver salutato, poichè preso dalla stanchezza mi sono addormentato e risvegliato poco dopo che sono andati quasi tutti via (ho visto le macchine che si allontanavano).
E' stata una bella serata con la solita piacevole compagnia. Anche Luca, che ho salutato al mattino, che non vedevo credo da Dicembre mi ha fatto piacere ritrovare sul Pollino.
Grazie a tutti, alla prossima luna nuova.
Ciao Giancarlo
- Binocolo Celestron 15x70;
- Skywatcher Dobson 14 goto
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- Skywatcher Dobson 14 goto