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AGGIORNAMENTO:
Ho finalmente installato iastrodroid sul mio smartphone uno zopo zp998. Si tratta della versione su smartphone di iastrohub predisposta per dispositivi mk808 e affini.
L'installazione di per se è semplicissima, nel caso del mio smartphone che ha già i permessi di root, lo è ancora di più, dal momento che forse la maggiore criticità di iastrodroid è proprio il fatto di avere uno smartphone con i permessi di root e l'usb OTG.
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Comunque su iastrodroid non c'è praticamente nulla in giro, credo che forse a parte l'ideatore, probabilmente sono l'unico ad aver tentato l'utilizzo, anche se per il momento non sul campo, ma solo a mo' di messa a punto di natura tecnica. Le indicazioni date sul file readme non sono proprio corrette, per cui ad un primo impatto non funzionava.
In ogni caso malgrado l'autore mi consigliava iastrohub, io ho voluto comunque provare l'iastrodroid ed è bastato poco per correggere il tiro e farlo funzionare a dovere.
Si tratta nella sostanza di un ambiente linux parallelo rispetto al SO Android, che si muove appunto in chroot. Su Linux esistono diverse applicazioni per l'astrofotografia.
Le varie applicazioni collezionate per iastrodroid, vengono governate attraverso un'interfaccia web. Naturalmente mi sono cimentato a provare il software per l'autoguida. Si tratta di Lin-guider, che devo dire, non sarà quasi immediato nell'utilizzo come PHD, ma mi sembra abbastanza completo ed efficiente.
Al momento ho collegato la mia QHY5 allo smartphone, che

lo ha miracolosamente riconosciuto

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L'ambiente di utilizzo è abbastanza spartano ma mi sembra efficace per fare il suo sporco lavoro: autoguidare. Lin-guider, riconosce molto bene la qhy5, riesco a vedere le immagini con una sufficiente fluidità. Ci sono di default i grafici per AR e DEC.
Appena potrò farò una recensione su lin-guider con iastrodroid, che comunque per quanto si dica in giro dovrebbe lavorare abbastanza bene. Con questa accoppiata il sogno di avere finalmente un congegno per autoguidare compatto e senza troppi fili (e soprattutto con i grafici per l'autoguida esposti) sembra avverarsi.
Da testare l'autonomia dello smartphone durante l'autoguida, per i test fatti da me, ho tenuto collegato la qhy5 attivo al mio smartphone per circa un'ora e la carica della batteria è calata del 5%, ritengo che con lo smartphone carico non ci dovrebbero essere problemi per una intera nottata.
Intriganti le altre funzioni: ho provato lo skychart e funziona abbastanza bene. Ci sono anche le funzioni per collegare la reflex o CCD allo smartphone (in questo caso sarebbe consigliato un hub usb alimentato a 4 porte), è possibile vedere le immagini in anteprima e con le stesse fare astrometria con skychart, collegare la montatura e rettificare la posizione della montatura i funzione di quanto ripreso... davvero spettacolare!!!
In ogni caso quello che per ora mi interessa è l'autoguida in miniatura di gran lunga superiore in termini di funzioni rispetto alle classiche autoguide standalone che comunque occorre alimentare.
Altra cosa: attivato il wifi hot spot sullo smartphone, con un tablet è possibile connettersi allo smartphone android e richiamare l'applicazione web che governa tutto quanto. In pratica si può andare in giro con il tablet senza fili e controllare tutta la sessione astrofotografica senza sfiorare niente... davvero incredibile
La prossima volta che ne parlerò farò un test sul campo con istrodroid e vedremo quale risultao è in grado di tirar fuori
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